Una volta c'erano
tante mani stanche,
callose e ferite
e di sudor piene
per il duro lavoro
su terra, pietre e spine.
tante mani stanche,
callose e ferite
e di sudor piene
per il duro lavoro
su terra, pietre e spine.
Eppure tra mille guai
l'umanità viveva
con la famiglia unita
e ogni giorno cresceva...
l'amore e il sapore
della cucina e del forno
anche su un povero tavolo
c'erano tanti attorno.
Oggi con frigo nuovo
e gran tecnologie
si è sempre più soli
in casa e per le vie
e le mani di tanti
non sono più stanche
son tutte tristi,
vuote, nere e bianche.
Poesia scritta il 29/11/2014 - 18:22
Da Aldo Messina
Letta n.1113 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Profonda, vera e purtroppo attuale! In passato, si viveva con poco o niente, ma si era più ricchi moralmente; oggi, invece, si ha tutto e di più, ma si è anche sempre più soli... Buona serata,
Chiara B. 01/12/2014 - 18:04
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Dura solo la realtà e le mani vuote senza avere il modo di adoprarle in un lavoro che restituisca dignità e progetti per un futuro.
Quanta verità nei tuoi versi!
Quanta verità nei tuoi versi!
Gio Vigi 01/12/2014 - 16:02
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Hai descritto in questa bella poesia una verità che condivido, bravo. Ciaooo
Fabio Garbellini 01/12/2014 - 06:52
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Verità assoluta quella del focolare domestico genuino e pieno di valori di un tempo passato. Bravissimo! Felice domenica.
Paolo Ciraolo 30/11/2014 - 09:47
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Mani che più non donano e non abbracciano i propri fratelli!
Eccellente,la lucidità dell'opera!
Eccellente,la lucidità dell'opera!
Maria Valentina Mancosu 29/11/2014 - 18:48
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