Mercanzia chiusa nel baule
disseminata di grani di pepe,
sottane e vestaglie a fiorami...
chi mai le indossò?
disseminata di grani di pepe,
sottane e vestaglie a fiorami...
chi mai le indossò?
Un corredo da sposa
un invito alla notte incolore
segnato da un filo di luna
decisa a tremare
sopra l'oscuro canale.
Cadere nell'acqua?
Un semplice passo e già s'era intinta.
L'odore ed il buio di guerra
dietro agli scuri serrati.
Gli sposi si sono cercati
tra le fredde lenzuola e povere lane.
Un sospiro un respiro un affanno.
Il lucore della fede nuziale
chiude l'intermittenza di un tarlo.
Sale dalla calle il duro pestare di tacchi.
(nota: riferita ad un matrimonio di guerra a Venezia,durante l'occupazione tedesca )
Poesia scritta il 01/03/2015 - 19:08
Letta n.1190 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Per non dimenticare che seppure col buio della guerra fiorisce l'amore,deliziosa,eccellente
genoveffa 2 frau 03/03/2015 - 00:24
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Un' immagine che, nel divenire lento delle cose che in laguna scorrono nel loro ancestrale modo donando atmosfere fuori dal tempo, stride col rumore
degli stivali tedeschi.
L'aria diventa cupa e anche la gioia
deve essere chiusa dagli scuri.
Poesia bellissima
degli stivali tedeschi.
L'aria diventa cupa e anche la gioia
deve essere chiusa dagli scuri.
Poesia bellissima
Giancarlo Gravili 02/03/2015 - 21:26
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Il tempo scandito da ritmi che esprimono momenti in contrasto della stessa realtà vissuta. Buona serata M. Teresa!
Salvatore Linguanti 02/03/2015 - 21:15
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...Anche questa è poesia.
Apprezzata! Ciao...
Apprezzata! Ciao...
Gio Vigi 02/03/2015 - 19:13
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Non capisco il commento di Vera.Io non c'ero in quei tempi, essendo nata dieci anni dopo.Fatto è che Venezia ha conosciuto l'occupazione tedesca e,avendo nel suo tessuto urbano, il più antico ghetto ebraico della Storia,noi veneziani queste memorie ce le tramandiamo.Ricordare episodi drammatici, non per odio, ma per trovare in essi, se possibile, tracce di una umanità violata, è che reputo un dovere,anche per un poeta.Io non evito assolutamente. Saluti.
mariateresa morry 02/03/2015 - 12:35
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Un flashback ritmato dai passi militari e addolcito da sospiri d'amore. Raffinata poesia. Saluti Fabricio
Fabricio Guerrini 02/03/2015 - 10:10
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Amica cara, Tu hai ancora nella mente quegli orribili tempi...L'umanità impazzita continuamente ce ne fa vivere di nuove...Spostiamo altrove i nostri pensieri se non vogliamo avvelenarci continuamente la vita! Per quanto ci è possibile, evitiamo almeno le <nostre> guerre devastanti!...
Vera
Vera
Vera Lezzi 02/03/2015 - 08:58
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