Il grido del tempo
Soffia nei timpani
Ricordando il passato
E mi manca.
Il tuo nome tanto dolce
Mi pettina i capelli;
La tua memoria sofferta
Rade al suolo la mia testa.
Sei così bello e gentile
Ma perché così lontano?
Sei così brillante e furbo
Ma perché così distinto?
Sono stati bei giorni
I primi che ti vidi:
Non chiudevo gli occhi
Per paura di perderti.
Sono stati strani giorni
Quelli a venire:
Chiudevo gli occhi
Per la paura di vederti.
Sono stati orribili giorni
Quelli giunti fin qui:
Se ora chiudessi gli occhi
Io ti vedrei lo stesso;
Ogni sogno rimarrebbe tale
Ogni pensiero irraggiungibile
E incomberanno gli incubi
A ricordarci l'impossibile.
Soffia nei timpani
Ricordando il passato
E mi manca.
Il tuo nome tanto dolce
Mi pettina i capelli;
La tua memoria sofferta
Rade al suolo la mia testa.
Sei così bello e gentile
Ma perché così lontano?
Sei così brillante e furbo
Ma perché così distinto?
Sono stati bei giorni
I primi che ti vidi:
Non chiudevo gli occhi
Per paura di perderti.
Sono stati strani giorni
Quelli a venire:
Chiudevo gli occhi
Per la paura di vederti.
Sono stati orribili giorni
Quelli giunti fin qui:
Se ora chiudessi gli occhi
Io ti vedrei lo stesso;
Ogni sogno rimarrebbe tale
Ogni pensiero irraggiungibile
E incomberanno gli incubi
A ricordarci l'impossibile.
Poesia scritta il 15/06/2016 - 00:18
Da Male Dizione
Letta n.925 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Molto sofferta intensa e bella...
Sabry L. 15/06/2016 - 18:21
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Profonda e sofferta poesia, piaciuta molto. Ciaooo
Fabio Garbellini 15/06/2016 - 12:42
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Spunti molto originali e profondi in questa tua poesia 5
patrizia brogi 15/06/2016 - 08:49
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