Come una dea bella ti vedo;
i battiti guardo del tuo corpo,
fremiti del mondo,
che risonanze
nel mio corpo inducono.
Respiri lievi e brevi
come l’alito caldo della stagione nuova.
Bevo il tuo corpo intensamente,
assetato di te, terra riarsa
che gorgoglia all’acqua;
prendimi in te, lasciami entrare
t’innesterò nel grembo un seme
germoglio del futuro:
quel che mi resta posso affidarlo
alla tua vita come alle piante da frutto
silenziosi si affidano messaggi
per i figli dei figli;
andiamo, all’unisono saliamo e in risonanza,
battito con battito serpeggiando, ansimando
fino allo spasimo.
E così sia.
16 settembre 2003/93
i battiti guardo del tuo corpo,
fremiti del mondo,
che risonanze
nel mio corpo inducono.
Respiri lievi e brevi
come l’alito caldo della stagione nuova.
Bevo il tuo corpo intensamente,
assetato di te, terra riarsa
che gorgoglia all’acqua;
prendimi in te, lasciami entrare
t’innesterò nel grembo un seme
germoglio del futuro:
quel che mi resta posso affidarlo
alla tua vita come alle piante da frutto
silenziosi si affidano messaggi
per i figli dei figli;
andiamo, all’unisono saliamo e in risonanza,
battito con battito serpeggiando, ansimando
fino allo spasimo.
E così sia.
16 settembre 2003/93
Poesia scritta il 15/11/2012 - 11:12
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