Noi che siam figli di contadini
Noi che appena nati come salami vestiti
Legati come mummie imbalsamate
I pannolini e fasce venivano riciclate
Noi che prendevamo latte dalle tette
Per ventiquattro mesi.
Noi che portavamo i vestiti dei fratelli
Noi che inverno ed estate pantaloni corti
Noi che l’unica festa era la befana
Noi che dalla befana avevamo due caramelle
Un capo d’aglio e carbone vero
Quest’anno ha detto la befana sei stato cattivo.
Noi che non avevamo l’acqua in casa
Neppur la luce, era fatta con lampada a petrolio
Noi che il bagno si faceva la domenica
In tinozza di lamiera io il primo, mamma seconda
Infine mio padre prendendo tutto lo sporco nostro
profumandoci con il bianco borotalco.
Noi che a scuola andavamo a piedi
Noi che avevamo calamaio penna e pennino
Noi che scrivevamo con mano mancina(non era ammesso)
Noi che abbiam provato la riga di legno su quella mano
Noi che facevamo ricreazione pane e marmellata
Noi che portavamo il grembiule nero e bavero bianco.
Noi che giocavamo a bilie o a nascondino
Noi che non avevamo Play Station o il telefonino
Noi che la tv la abbiam vista a quattordici anni
Noi che dopo la scuola a badar al pascolo le bestie
Noi che dopo carosello dritti a letto
Noi che goduto poco e tanto sofferto.
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Questa sera mi hai catapultata in tempo dove tutto era più semplice vivibile
nonostante la sofferenza.
di sicuro c'era molto più amore.
E tu con la sensibilità del tuo cuore ce ne dai atto.
Ciao caro a te un abbraccio
Oggi il mondo lo trovo troppo corrotto e cattivo. anche la gente
forse appartengo ad una generazione diversa
ma nn sono così d'accordo
ci si divertiva molto di più con una manciata di biglie o giocando a campana, piuttosto che a pallone in un cortile....
loro che (i nostri giovani) si chiudono nel loro mondo fatto di tecnologia ed isolamento, merendine e tanta solitudine
IL MIO ELOGIO E LA MIA LIETA GIORNATA.
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