Camminiamo, camminiamo in tondo,
contando i passi che ci separano dalla libertà;
è un oltraggio, è un oltraggio al buon gusto e alla separazione,
che ci divide e che ci obbliga
contando i passi che ci separano dalla libertà;
è un oltraggio, è un oltraggio al buon gusto e alla separazione,
che ci divide e che ci obbliga
a genufletterci a questo dio pagano,
a cui paghiamo tributi di sangue,
alzando i nostri coltelli sacrificali
e affondandoli.
Camminiamo in tondo,
arretrando un po’ per volta la marcia
e così facendo perdiamo l’abbrivio:
è solo l’inizio.
Le mura sono alte e circolari, come bastioni di granito
e noi le seguiamo in tondo, rabbrividendo un poco
o sentendo il dolore di un vento spartano
che ci accarezza i vestiti, che ci infligge distacchi.
Camminiamo in tondo,
ma siamo allegri in fondo,
nelle fondine abbiamo pistole
e distintivi appuntati al petto.
Quando ci verranno a cercare troveranno
questo grosso solco circolare,
troveranno le nostre vecchie scarpe
in cui abbiamo nascosto il nostro cuore.
Poesia scritta il 15/01/2017 - 14:39
Da Giulio Soro
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Commenti
Bellissima poesia.
antonio girardi 16/01/2017 - 11:50
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Giulio una bellissima opera mi è molto piaciuta e vive di attualità 5*
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 15/01/2017 - 19:27
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