Nevica questo inverno un po’ brusco,
dentro il mio paltò mi nascondo,
nevica sulla mia testa priva di capelli,
non affretto il mio camminare lento,
a braccetto dell’età non di giovinetto
in un mondo di corsa io vado lento.
Lento il cammino, do voce ai pensieri,
li rivivo,  li ascolto,  ci parlo, ci rido,
in alcuni mi mortifico, in altri compiaccio,
tutti di corsa, come pirati all’arrembaggio,
nessuno fa caso a un  infreddolito vecchio,
anche tu vecchio e peloso amico fai silenzio.
Nessuno più ascolta  i consigli di un vecchio,
per poi sentirsi dire lui vive nel suo universo,
intrappolato  nella sua mente si è perso,
il mio pensare è di mente ancora sana e lucida,
che serve dirlo mi guardi come fossi un bimbo,
sono pieno di amarezza ma ti voglio bene figlio.  
La mia amarezza mi cambia espressione del viso,
l’insofferenza diventa  dolore, uomo inutile,
solo il mio cane  mi osserva  con dolci occhi, 
lo stesso mio sguardo  di  profonda tristezza,
non puoi trattarmi così  figlio  mio non  puoi,
il suo volto si illumina,  ti voglio bene papà.
Poesia scritta il 25/03/2017 - 13:37Voto:  |  su 13 votanti  | 
	

genoveffa frau  
 26/03/2017 - 13:29 5*
Ken Hutchinson  
 26/03/2017 - 12:57 
  
  
Sabry L.  
 26/03/2017 - 11:39 
Francesco Gentile  
 26/03/2017 - 11:29 Mi viene in mente quella canzone...come dire messi da parte non contano più!
La tua poesia è toccante e vera...molto bella 5*
  
 Bravo 
margherita pisano  
 26/03/2017 - 00:33 
Teresa Peluso  
 25/03/2017 - 20:00 
  
Francesco Scolaro  
 25/03/2017 - 19:49 condivido
questa è la vita Poeta....possiamo solo cercare di seminare bene senza aspettarci nulla
  
laisa azzurra  
 25/03/2017 - 19:46 un ti voglio bene, può salvare il mondo
la tenerezza fa parte di te e questa poesia ne è la conferma. Chi è colui che può non volerti bene?
  
  
 ciao caro Poeta
laisa azzurra  
 25/03/2017 - 19:44 
Paolo Pedinotti  
 25/03/2017 - 18:28 Che si desti quel tipo della poesia....
e se si desta ma rumore e ascolto non ha, allora che quel tipo non abbia e non senta rimorso... con il se e con il ma ... la vita da vivere si può cambiare ma se la stessa vita e già stata vissuta allora quel... se e quel ma... non servono. comodo guardare la vita vissuta e giudicare o giudicarsi...
vorrei essere cane... figlio... nipote...
di quel tipo.
severi si diventa, paradossalmente non non severi sugli altri, ma su chi la severità la sente...
esigenza del vivere maturo... saggezza del dire non per se ma per gli altri.
Hai scritto l'infinito del sentire... hai scritto la tua più bella poesia.
ti ringrazio...
mi basterebbe essere cane.
Non ti voto perche non serve.
grazie
Paolo Pedinotti  
 25/03/2017 - 18:26 parla dei vecchi che una volta capostipiti della famiglia oggi sono messi da parte solo alcuni trovano comprensione dai figli
GIANCARLO POETA  DELL'AMORE  
 25/03/2017 - 18:22 
mirella narducci  
 25/03/2017 - 17:26 Buon fine settimana!

Grazia Giuliani  
 25/03/2017 - 15:45 
 Molto bella!! Una persona anziana non è mai inutile, e va rispettata.Può dare consigli utilissimi avendo vissuto le gioie e le avversità della vita.

Graziana Bonavero  
 25/03/2017 - 15:25 Superlative strofe.
Lieto meriggio, Giancarlo.
*****
Rocco Michele LETTINI  
 25/03/2017 - 15:13 
 buon weekend!
Eugenia Toschi  
 25/03/2017 - 14:54 
  5 stelle meritatissime 
Angela Randisi  
 25/03/2017 - 14:40 
                        


