la mia.
Perché devo dirti che mi fa effetto.
Pensare che non sei più qui,
che inventi nuovi intrecci per le tue
giornate,
dove la mia figura potrebbe non essere
nemmeno una comparsata;
immaginare che io non sia più oramai
che un'idea, confinata nel cimitero
dei baci dati...
Tutto questo: mi fa effetto.
Che posso dire?
Mi parlavi di viaggi e metafore,
di quanto prossimi fossero le parole
e il senso del tempo.
E adesso: mi ritrovo ad assaporare
l'oscena metamorfosi di un presente
che si annebbia,
prendendo il colore di un passato
che proprio non si rabbercia.
Mi fa effetto.
Guardare alla finestra, pensando a che direzione
stia prendendo il tuo giorno.
Senza che io possa in qualche modo contribuire
a darvi forma.
Che io sia (in un certo qual modo)
una condizione di te.
Del tuo essere.
E' questo cuore che sente tutto: il problema
alla radice.
La sincope di immagini ingiallite.
Nostalgia ch'avanza.
Effetto spietato: il ricordo che perseguita.
Voto: | su 5 votanti |
perché ogni volta sanno donare gioia
e armonia nel cuore.
Ciao Giuseppe caro complimenti
Nelle tue parole leggo di cose che conosco bene.
Scrivere aiuta. Sempre.
Soprattutto, scrivere cura...
G
è una pregevole poesia con un retrogusto triste, una lei che si allontana dal cuore e dalla vita di colui che l'ama. Complimenti sentiti!