Diametralmente opposto
al mio esser infelice
vegeta in me
un brandello di felicità
ch’esplicito scrivendo
dei semplici pensieri
che a volte paiono duri
e forse anche cattivi
eppure v’assicuro
furono gocce d’acqua pura
che il quotidiano vivere
rese di ghiaccio.
Disconnetterei la mente
se lo sapessi fare
lasciando così agio
al vuoto pneumatico
ch’avvolge il quotidiano esistere
di prenderne possesso
sicché felicità, sgomento,
e ogni sentimento
diluendosi in esso
non siano mai più fonte
di gioia e né manco di dolore.
Sarà or dunque questo
l’ultimo mio scritto,
l’ultimo tentativo
di traslar pensiero
in parvenza di poesia?
Oh amici miei, di penna e di pensiero,
non frustate la mente
non spremetela inutilmente
in cerca di baroccheggianti rime,
di ermetici arzigogoli,
d’amorosi afflati o struggenti strofe,
all’anima pura non servono artifizi
l’ispirazione sgorgherà spontanea
dal fertile osservare,
dal libero pensare,
dal brado verseggiare,
lasciate che sia il tempo
ad alimentar pensiero
spetta soltanto a lui
emetter ardua sentenza.
Un solo monosillabo
declamato con trasporto
è pura, sincera poesia.
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Ciao Barbara
Giancarlo
Ciao Laisa.
Giancarlo
nn è un monosillabo, ma "estasiata"