Nato in quella terra ove il profumo 
del sal vince sulla primavera ,
avea  più acqua  che sangue .
Il volto segnato  ,solcato  da fatica  e sudore 
lacrime ,amore!
Ma le potenti  mani ne facean  uomo onesto 
probo  che nessun mal in lui si leva .
Quanti tramonti  con occhi bassi 
alla luce della Sera !
Le acque  docili  all piè giungevano .
allor come colui che si compiace 
Di  cotanta  lena ,le contomplava 
Con malinconico  amore .
Al far del Vespro  si placava 
Il rubicondo  splendore .
Il.mar come culla ,dondolava 
gli ultimi ricordi del di' morente .
Eri li Benedetto di nome e in petto !
Ah  quanti sospiri commisti 
alla salsedine 
Cola' avevi  il secondo parto 
dolce  come il primo dal grembo materno 
nato .
A te gli onori della costa 
che piange,  si lamenta 
da piaggia a monte
Mute giornate dalla tua voce 
assente  ,
Corre il ricordo ,si rifuggia
al tempo migliore ove il rammarico  non s 'accora. 
All estremo respiro la mente mai s'allena 
giacche speriamo sempre  di sentir la nova  brezza . 
Qui che si ferma l.'umana 
spe ,risorge il cuore 
libero , inviolato  ed eterno. .
Nel giorno del dolor 
che seguir morte e pianto ,
non.sia il ricordo amaro .
Ove nascono. I primi raggi 
che per  pigrizia 
portano. le creste delle onde 
sul lido. ,
li segui  col pensier 
ed il sorriso ,
che non son morte
le idee  lo spirito  gli amori ,
ma solo questa carne 
che in terra  mi resta .
CORRADO CIOCI 
A RICORDO DI BENEDETTO CERASOLI
Poesia scritta il 19/09/2018 - 23:06Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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