UN MOMDO SCOMPARSO
Contadini un mondo scomparso.
I “contadini che siamo stati.”
Abbiamo rimosso
la loro semplicità
come mangiavano
quando i piccoli
lavoravano con i grandi
quando le case erano povere
col tetto di paglia
il letto diviso
con gli animali.
Il popolo rurale
dell’ottocento
sotto il segno
delle malattie
della miseria
oppresso subiva
una sudditanza spietata
esisteva a fatica.
Insanabile frattura
di due mondi…
Il lato moderno
chiede il prezzo più alto
e il sacrificio più duro.
Il contadino senza strumenti
per farsi conoscere
e voce per farsi ascoltare
veniva dimenticato.
Oggi dobbiamo capire
la sua importanza ne è in gioco
la nostra sopravvivenza
e la nostra dignità di uomini.
I “contadini che siamo stati.”
Abbiamo rimosso
la loro semplicità
come mangiavano
quando i piccoli
lavoravano con i grandi
quando le case erano povere
col tetto di paglia
il letto diviso
con gli animali.
Il popolo rurale
dell’ottocento
sotto il segno
delle malattie
della miseria
oppresso subiva
una sudditanza spietata
esisteva a fatica.
Insanabile frattura
di due mondi…
Il lato moderno
chiede il prezzo più alto
e il sacrificio più duro.
Il contadino senza strumenti
per farsi conoscere
e voce per farsi ascoltare
veniva dimenticato.
Oggi dobbiamo capire
la sua importanza ne è in gioco
la nostra sopravvivenza
e la nostra dignità di uomini.
Mirella Narducci
Poesia scritta il 30/07/2019 - 18:36
Letta n.1005 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Un tuffo in un passato spesso scordato, complimenti
Mirko (MastroPoeta) 31/07/2019 - 09:08
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Veramente bella
Maria Isabel Mendez 30/07/2019 - 23:51
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Anche questo dì di porta via
un'altra giornata e la sua scia
Scorre implacabile il tempo
instancabile guerriero
inguaribile precisino
lascia giusto il tempo a me
misero meschino
di augurarvi la buonanotte
con un
un'altra giornata e la sua scia
Scorre implacabile il tempo
instancabile guerriero
inguaribile precisino
lascia giusto il tempo a me
misero meschino
di augurarvi la buonanotte
con un
Francesco Cau 30/07/2019 - 22:18
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Che bella! Senza parole
Paolo Lippioti 30/07/2019 - 21:25
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La scultura di un post umano che respira dall'ultimo albero sulla terra. Una scultura di Vladimir De Thezie.
....significativa, vera, inquietante
Bellissima Miry
....significativa, vera, inquietante
Bellissima Miry
laisa azzurra 30/07/2019 - 21:23
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Un narrare con una nota struggente
di rimpianto il retaggio antico
e le radici d'amore della nostra terra.
Un narrare atmosfere rarefatte di un tempo sospeso che non ritorna lasciando
k'amarezza dentro.
di rimpianto il retaggio antico
e le radici d'amore della nostra terra.
Un narrare atmosfere rarefatte di un tempo sospeso che non ritorna lasciando
k'amarezza dentro.
Alpan Alpan 30/07/2019 - 21:13
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