ai cipressi perenni
e al focolare antico,
retaggio d'amore nel mio amore,
nei suoi occhi a mandorla,
intensi, vivi,
che ti scrutano dentro
svelando ogni segreto
del tuo Essere sconosciuto.
Lei appartiene al mare, 
alle meduse azzurre alla deriva, 
negli zigomi alti di lineamenti 
fieri di donna
Elima e Andalusa. 
Appartiene a me per sempre! 
Oltre l'atomo che si frammenta
in energia in viaggio, 
oltre la memoria delle piccole
cose che il ricordo 
concede al rimpianto. 
Lei appartiene al plenilunio, 
al sogno del giovane Pierrot
e ai gesti del vecchio Mimo
dimenticato. 
Lei appartiene alla mia vita
cosi intensa da commuovere, 
con le sue lacrime di rugiada
e i ricami delle sue mani
che disegnano carezze sul mio volto. 
Al mio petto 
che la contiene al di là 
delle ferite che lo devastano, 
al mio pensarla e custodirla, 
purificata e innocente
nei lavacri dell'anima. 
Lei appartiene ai miei figli 
grembo di madre che contiene
la vita, 
a chi soffre e non riesce a vivere, 
alle bambine senza voce
e ai bambini senza parole. 
Forse non basta appartenere, 
sentire, sognare, 
amare, ricordare, 
decodificare sentimenti, 
misurare tenerezze. 
La vita non è questa, 
se non riconosce il volto, 
se non chiama per nome 
se dimentica 
chi ha profondamente amato!
Poesia scritta il 30/07/2019 - 21:09Voto:  |  su 6 votanti  | 
	
  
  
  
santa scardino  
 02/09/2019 - 14:38 
Graziella Silvestri  
 01/08/2019 - 00:41 
MARIA ANGELA CAROSIA  
 31/07/2019 - 16:07 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
mirella narducci  
 31/07/2019 - 13:54 
Maria Isabel Mendez  
 31/07/2019 - 10:27 Nn esistono sogni da condividere se il suo nome è tornato ad essere polvere, ma si sogna per lei, perché lei nel sogno possa esistere ancora e "del" sogno, tornare a respirare...
...null'altro
laisa azzurra  
 31/07/2019 - 10:23 
                        


