lontano da qui
e vivono vite differenti.
Lascive
o strette tra i denti.
Vivono immagini astratte,
proiezioni di occhi
su tele strappate
o su fianchi
di prostitute sfatte.
Guardo occhi.
mani e
bocche,
tra le tante, un viso rilassato,
faccio un passo indietro,
ma non ne riconosco alcun
significato.
Alieno in un mondo inventato,
troppo normale,
in cui spesso è civile
ciò che invece è bestiale.
Della Vita
non comprendo il senso
ma capisco il valore,
che non viene dato,
in troppi attimi gettati per un compenso.
Solo
davanti allo specchio.
Ti guardo.
E sei tu nei miei occhi
che brillano di speranza.
Speranza che sia solo un sogno.
Che domani possa cullarmi
per ore
nell'animo di un vecchio,
rugoso e calmo,
silenzioso pescatore.
E spesso sarà il vento a farmi compagnia
nelle tiepide sere d'Estate
che par finita ieri,
altre il fuoco del rigido Inverno
dei miei pensieri.
E allora a presto, prodigioso peccato
che del mio racconto futuro
e passato,
nella vita reale,
per quanto lucido e vivo,
non ci sarai mai stato.
mf
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