Onde come sospiri di burrasca,
che tornano a disegnare
su tele d'azzurro improvvisate,
profili arditi
di affannosi velieri.
Le mani ferite
da rocce affilate,
una nuvola corre
a bruciarsi di sole,
delicati equilibri di accenti,
su corde di poesia.
Insieme sfogliamo,
come petali i rimorsi
che perpetuano i sogni,
dopo che l'alba,
ne ha dissolto i colori,
e il coraggio non è nè
giorno nè notte,
ma solo paura di perderti.
Scorrono le attese,
come grani di rosario,
tra le mani infide
delle stagioni.
E spalanchi quell'ultima finestra,
dove finisce il mare,
dove il tempo sa piangere,
dove potresti tornare.
che tornano a disegnare
su tele d'azzurro improvvisate,
profili arditi
di affannosi velieri.
Le mani ferite
da rocce affilate,
una nuvola corre
a bruciarsi di sole,
delicati equilibri di accenti,
su corde di poesia.
Insieme sfogliamo,
come petali i rimorsi
che perpetuano i sogni,
dopo che l'alba,
ne ha dissolto i colori,
e il coraggio non è nè
giorno nè notte,
ma solo paura di perderti.
Scorrono le attese,
come grani di rosario,
tra le mani infide
delle stagioni.
E spalanchi quell'ultima finestra,
dove finisce il mare,
dove il tempo sa piangere,
dove potresti tornare.
Carrmine Perlingieri 2019
Poesia scritta il 20/10/2019 - 09:59
Letta n.782 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.