Dalla finestra la pioggia impertinente disturba
come un sussulto continuo, ma distante.
La percepisco appena, io sono immersa,
In questa vasca da bagno,
Bianco liquido denso m'invade e mi accarezza.
nella ricchezza dei suoi petali pieni.
Piove.
Aldilà del vetro, fuori, un’orgia di caos arranca.
Da questa parte invece,
Le fragole dolce mente annegano.
Scodinzola il tempo che vuole giocare.
Lo provoco con il mio dolce suonare.
La finestra è un ponte che ho tagliato con le forbici della liberazione.
Così appare,
Nella pioggia mischiato,
il mio riflesso in pace.
M’immergo nell'acqua piena di panna,
per non ascoltare nient’altro
Che il mio respiro,
che lentamente affanna
Distratto,
dalla mia mano assassina, che di piacere mi violenta fino a sfiorare la vita,
E nulla la può fermare.
Né tanto meno il cinguettio di un arcobaleno ingenuo,
Che s’innamora stupidamente delle menzogne del tramonto rosso.
Non smarritevi dita, raccontate al mio corpo tutte le storie delle mie debolezze
che dalle cicatrici scorre cavalcando,
Dolcezza.
Questa sono io immersa nella vasca.
Una vibrazione che genera onde.
Questa sono io che ride piangendo:
Il mare agitato,
Una tempesta,
Che si accende,
E poi riposa esausta,
Che la pioggia s'arresta
e nella vasca si appresta a tornare disperato
Il mare calmo.
come un sussulto continuo, ma distante.
La percepisco appena, io sono immersa,
In questa vasca da bagno,
Bianco liquido denso m'invade e mi accarezza.
nella ricchezza dei suoi petali pieni.
Piove.
Aldilà del vetro, fuori, un’orgia di caos arranca.
Da questa parte invece,
Le fragole dolce mente annegano.
Scodinzola il tempo che vuole giocare.
Lo provoco con il mio dolce suonare.
La finestra è un ponte che ho tagliato con le forbici della liberazione.
Così appare,
Nella pioggia mischiato,
il mio riflesso in pace.
M’immergo nell'acqua piena di panna,
per non ascoltare nient’altro
Che il mio respiro,
che lentamente affanna
Distratto,
dalla mia mano assassina, che di piacere mi violenta fino a sfiorare la vita,
E nulla la può fermare.
Né tanto meno il cinguettio di un arcobaleno ingenuo,
Che s’innamora stupidamente delle menzogne del tramonto rosso.
Non smarritevi dita, raccontate al mio corpo tutte le storie delle mie debolezze
che dalle cicatrici scorre cavalcando,
Dolcezza.
Questa sono io immersa nella vasca.
Una vibrazione che genera onde.
Questa sono io che ride piangendo:
Il mare agitato,
Una tempesta,
Che si accende,
E poi riposa esausta,
Che la pioggia s'arresta
e nella vasca si appresta a tornare disperato
Il mare calmo.
Poesia scritta il 20/04/2020 - 15:53
Da Bruno Gais
Letta n.1000 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.