Appena raccolte nel giardino
della Misericordia,
dal sapore greve in bocca,
in quei silenzi senza voce,
in un vento statico
che scuote foglie di plastica.
Tocco le tue ferite,
al tatto un sentire di sofferenza,
taumaturgo inverosimile non riesco
a guarirle, Rasputin controverso
arreco un altro danno alla tua memoria.
Ti sento, lieve fruscio di creatura aptero,
aleggiare con i tuoi fantasmi d'amore
che rinnovano un significato di rinascita,
in questo tempo sospeso di reti a riposo,
di madie senza grano da contenere.
Fragole amare che i poveri sono venuti
a chiederti, il permesso di poterle raccogliere
con mani bucate consapevoli dell'impossibilità
nel farlo.
E vennero i guitti, in un teatro anomalo itinerante,
per rallegrarci, i saltimbanchi e i prestigiatori
per stupirci,
Gasmann a recitare con voce profonda
i canti della Divina Commedia perché restasse
vivo in noi il viaggio estremo oltre la vita.
Voto: | su 1 votanti |