A volte sto ad ascoltare i rumori della mia mente
e vi odo di voci lontane di fragile gente.
Voci che hanno il sapore di vite tarpate
come sottili ed effimere ali dal vento spezzate.
Mi raccontano di esistenze rinchiuse in un guscio
in contesti di vita apparente passata su un uscio,
di una porta che non ti è più amica e non vuoi più varcare
e con tanta tremenda fatica continui a cercare,
di scappare da quella prigione, far volare la mente
ma ti arrendi ancora una volta a quel falso amore,
ti ripaga di tanta dolcezza usando un bastone.
Ti promette che è l’ultima volta col pianto in viso
e pretende di avere tra i lividi un tuo sorriso.
Pochi passi nella strada della vita
tanti sbagli a segnarne il destino,
triste e vana se fosse finita
ma è solo ora che inizia il cammino.
Non esiste silenzio per la viltà di un uomo,
chi non sa amare non è degno d’amore.
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