La tristezza la riconosci al volo,
se anche te ha toccato,
con quel suo tocco improvviso
e greve.
Come una coltre, gelida, ti avvolge
e ti protegge, dalla felicità.
La tristezza la incontri
negli occhi cerchiati e stanchi,
di chi senza vedere guarda avanti.
In quegli occhi, dove lacrime
antiche, come un mare in risacca,
trascinano parole attese, carezze mai provate, baci perduti, come gusci di conchiglie vuote, e non c'è spiaggia dove approdare.
La tristezza, quando la riconosci,
è schiva e sfugge, perché non sa farsi
consolare.
E quasi si vergogna d'essersi fatta vedere.
Cade goccia dopo goccia nel cuore
unico luogo dove si lascia andare.
se anche te ha toccato,
con quel suo tocco improvviso
e greve.
Come una coltre, gelida, ti avvolge
e ti protegge, dalla felicità.
La tristezza la incontri
negli occhi cerchiati e stanchi,
di chi senza vedere guarda avanti.
In quegli occhi, dove lacrime
antiche, come un mare in risacca,
trascinano parole attese, carezze mai provate, baci perduti, come gusci di conchiglie vuote, e non c'è spiaggia dove approdare.
La tristezza, quando la riconosci,
è schiva e sfugge, perché non sa farsi
consolare.
E quasi si vergogna d'essersi fatta vedere.
Cade goccia dopo goccia nel cuore
unico luogo dove si lascia andare.
Poesia scritta il 30/08/2021 - 21:48
Da Marina Lolli
Letta n.512 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Molto bella nel suo struggimento.
Condivisa! O:- )
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Marina Assanti 26/02/2022 - 01:28
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La tristezza è sempre triste perché ci vergogniamo di parlare di lei, complimenti tu hai avuto un bel coraggio meritevole ciao
FADDA TONINO 31/08/2021 - 09:31
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