Io e te di candele consumate,
un sogno in carta carbone,
non svegliarmi, imploravo al gabbiano,
ma il suo grido ti ha reso insicura.
Uno sguardo ha tradito il sorriso.
come Giuda per trenta denari,
quell'amore inchiodato alla croce,
senza voglia di resurrezione.
Un sentimento conteso tra
assoluzione e condanna,
che non trova morte.
In un viaggio su rotte separate,
questa nave non ha spazio per due,
salpiamo in un docile abbraccio,
la meta la tua immagine allo specchio.
Hai nascosto le labbra e i capelli,
su un altare asperso di fiori,
tra le foglie dai colori d'autunno,
non si perde chi davvero si ama.
Diamanti senza veli continueremo
a cantare muti, ad occhi chiusi,
la canzone che mai abbiamo scritto.
Stringeremo le mani al passato,
come rose tra rovi impietosi.
Nebbia senza sole, non sai più cercarmi!
Echi senza ritorno, non sai più chiamarmi!
un sogno in carta carbone,
non svegliarmi, imploravo al gabbiano,
ma il suo grido ti ha reso insicura.
Uno sguardo ha tradito il sorriso.
come Giuda per trenta denari,
quell'amore inchiodato alla croce,
senza voglia di resurrezione.
Un sentimento conteso tra
assoluzione e condanna,
che non trova morte.
In un viaggio su rotte separate,
questa nave non ha spazio per due,
salpiamo in un docile abbraccio,
la meta la tua immagine allo specchio.
Hai nascosto le labbra e i capelli,
su un altare asperso di fiori,
tra le foglie dai colori d'autunno,
non si perde chi davvero si ama.
Diamanti senza veli continueremo
a cantare muti, ad occhi chiusi,
la canzone che mai abbiamo scritto.
Stringeremo le mani al passato,
come rose tra rovi impietosi.
Nebbia senza sole, non sai più cercarmi!
Echi senza ritorno, non sai più chiamarmi!
Carmine Perlingieri 2021
Poesia scritta il 05/12/2021 - 12:02
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