Ministro del tempo,
amico di Crono,
giri in perpetuo il di',
la notte.
Freddo, inanimato non vede d'intorno,
eppur l 'om a lui si piega teme e prega.
Nasciamo nel tempo e in quello vivendo,
quinci le spoglie mortal alla terra,
ma ei non si resta.
Mutano i volti di gea dal giallo autunno
al candido verno per seguir maggio gioioso
Tempo che non ti curi di noi ,
ne delle pene e affanni
Ma sempre danzi e trascini tutto
nel tuo incedere.
Rotean le lance dell 'arnese,veloci minuti
ora dopo ora avanza cone milite im marcia
a serrar il giorno.
Ma in qugli istanti fugaci s 'ode il vaggir
di neonati,ed il pigolar dei pulcini nel nido.
La vita nasce ,finisce in quel volteggiar
d'attimi.
Pur io ti dissi addio ,padre
In un giorno settembrino.
Ma l'orologio non si resto'
ne il ll mio singulto lo mosse
a pietade.
E pur qel di' calo' la sera
Corrado cioci
Voto: | su 0 votanti |
Nessun commento è presente