Non vedo affatto un serpente d'oro
sull'ombra di un albero,
il dipinto sul volto dell'angelo
appare scarno
d'innanzi al vento delle montagne.
sull'ombra di un albero,
il dipinto sul volto dell'angelo
appare scarno
d'innanzi al vento delle montagne.
Quali turbinanti esseri
disegnati nel gioco
della libellula,
le ali sue volteggiano
insieme alle distese di mari eterei.
Una mattina d'inverno, sulle case,
l'ombra dei tormentati bimbi
si spegne.
Grida affamate di ossa, dei morti,
un sol corpo giace
sui camini ardenti,
ma il fuoco ha già divorato
il paese delle ombre.
Nascita della morte
e morte di una nascita,
negli occhi suoi
il sogno di neve,
il bimbo ha alzato il dito
puntandolo alla luna.
Che si gioca o no,
il tempo beve i nostri sogni,
come un ubriaco
divora le bottiglie di vino.
Mangiatene anche voi
di questi sogni,
come padri
delle tanto amate
vette celesti,
eccovi danzare
al tramonto.
Poesia scritta il 09/09/2014 - 09:58
Letta n.1515 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Grazie mille Genoveffa!
Lorenzo Arcaleni 10/09/2014 - 21:43
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Mi hai fatto ricordare i forni crematori e i corpi dei bimbi ammassati in mezzo ad altri scheletri,purtroppo le realtà superano la fantasia,con la speranza che sia di monito alle generazioni affinchè nulla venga dimenticato,questa la mia interpretazione ,complimenti LORENZO
genoveffa 2 frau 10/09/2014 - 21:01
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Grazie Rocco, anche a te
Lorenzo Arcaleni 10/09/2014 - 10:02
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Che si gioca o no,
il tempo beve i nostri sogni,
come un ubriaco
divora le bottiglie di vino.
il tempo beve i nostri sogni,
come un ubriaco
divora le bottiglie di vino.
UNA QUARTINA CHE NE ESALTA L'INTIERO DILIGENTE E FANTASTICO VERSEGGIO... FELICE GIORNATA
Rocco Michele LETTINI 10/09/2014 - 07:34
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