tra l’inconfessabile disarmo del tempo
e l’ira d’ogni attimo suo sconsacrato.
Siamo soli per qualunque salvezza
dall’inarrestabile sua deriva inviolata,
 in cerca di perdizione
nel pacato appiglio d’una sua evidenza.
Siamo soli
 da nuovi orizzonti mai varcati
ad infide lande sempre avute.
E siamo soli
 in stille d’un ricordo
per calici di qualsiasi decantato rimorso,
 pronti a salpare con vascelli di superbia
tutti gl’immemori sospiri dell’anima.    
Oh! ancora soli,
sperduti nelle superfici
superfici nelle catene
e catene nelle morse,
che troveranno viali di libertà
su recisi confini di servitù.
Soli,
 quando a farci compagnia
 l’ultimo istante per primo verrà
ad uccidere la folla
 nella salvezza d’ogni rifugio.
Allestiti d’abominevoli sconforti,
svestiti di gloriosi sollievi 
saremo noi,
 i conquistatori d’ogni preda,
le prede d’ogni conquista 
nei percossi battiti
 d’ogni inerme silenzio.
Poesia scritta il 06/10/2014 - 14:45Voto:  |  su 4 votanti  | 
	
  
Lory C.  
 07/10/2014 - 18:22 opera intensa e triste,piaciuta,un saluto,domenico buona serata
  
  
genoveffa 2 frau  
 07/10/2014 - 16:02 
Valentina prisco  
 06/10/2014 - 20:55 
                        


