RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Il cuore di Andrea Io e Andrea stavamo insieme da poco più di un anno. All'inizio era tutto perfetto, mi sembrava di vivere in una favola. Col passare del tempo, però, ho iniziato a sentirlo freddo e distante, come se vivesse in un mondo tutto suo, nel quale io ero esclusa. All'inizio non ci feci troppo caso, ma poi iniziai a collegare le fitte che avevo iniziato a sentire da un po di tempo al petto, con il suo comportamento distaccato. Purtroppo, dopo qualche accertamento medico, la risposta fu peggio di quella che pensavo..il cuore era malato, e avevo bisogno di un trapianto. I mesi passarono, l'ansia e la paura non mi avevano mai abbandonata.. La mia vita era cambiata all'improvviso, e con essa anche il mio rapporto con Andrea. Ho iniziato ad isolarmi da tutto e da tutti, non uscivo, ero inappetente, nervosa e scontrosa, persino con i miei genitori. Mi ero chiusa in me stessa, nel mio mondo. Cercavo una luce, che, invisibile, non mi appariva. Mi ero allontanata dall'unica persona che riusciva a farmi... (continua)
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Il cuore mio che palpita per un amore impossibile. Ogni mattina,il giorno era come se aspettasse prima che aprissi gli occhi per ricordarmi di quanto eri bella!
Perdevo momenti interminabili davanti allo specchio a pettinarmi e mi immaginavo di vederti apparire nell'incanto ogni momento vissuto con te; ma tu avresti corrisposto il mio amore? mi chiedevo mentre uscivo di casa. ![]() ![]() ![]()
Il dado è tratto C’erano almeno tre buoni motivi per cui mercoledì 29 febbraio, Saverio Bortolotti di anni otto, si trovava chiuso dentro l’armadio di camera sua. Il primo si chiamava amore, il secondo non ricambiato, il terzo Susanna. Ed eccola ,Susanna, che varcava proprio in quel momento la soglia della sua camera scoppiando a ridere. “ Saverio ti vedo ! Hai un piede fuori ! “ E giù con quella sua risata argentina e gorgogliante , che gli faceva sciogliere tutto dentro, portandolo ad un passo dalle lacrime. Socchiuse appena l’anta e mise il naso occhialuto fuori, cercando disperatamente un buon motivo, uno solo, che non lo rendesse ancor più ridicolo agli occhi della sua piccola vicina di casa . “ Ecco- farfugliò- sono finito qua dentro per concentrarmi meglio sulla lezione di geografia per domani. Volevo ripetere i nomi delle Alpi e dei fiumi , e qua fuori c’è troppo casino. “ Maledicendo la timidezza che non gli consentiva di dichiararsi come avrebbe voluto , e l’indifferenza non scevra da una... (continua)
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IL DESTINO UNA SERA Era stanca. La giornata era stata pesante, il capoufficio non aveva fatto altro che urlare, senza risparmiare nessuno, e ora aveva solo voglia di un po' di pace. Ma non voleva tornare a casa, ultimamente la trovava vuota e fredda...o forse era lei...chissà. Senza pensarci troppo entrò in un bar, che si trovava proprio a due passi da dove lavorava, anche se non ci era mai stata, prima. In fondo faceva bene cambiare aria, ogni tanto. Prese posto ad uno dei tavolini, l'unico libero in verità, il locale era strapieno. Ordinò un caffè. Il suo cellulare vibrò. Lo prese. Sua sorella le aveva mandato un SMS, invitandola a cena. Scrisse velocemente che aveva mal di testa. Non ne poteva più di quelle cene trappola. Da quando aveva divorziato, un anno prima, sua sorella aveva messo su una specie di crociata, per trovarle un altro uomo, ma lei non voleva un'altra storia, era ancora troppo presto. E poi ne era uscita a pezzi, che senso aveva commettere lo stesso sbaglio?stava bene anche da sola.
«... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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IL DUCA DI REDDINGTON (Prima parte) Lady Groove, sedeva in salotto. Aveva il ricamo in mano, ma era solo una formalità. Il suo sguardo luccicava, ed era tutto intento verso la sua primogenita, Jane, anch’essa con un’espressione euforica disegnata negli occhi, e le guance arrossate, dall’eccitazione. La porta si aprì, ma le due donne non fecero caso alla cosa, assorte com’erano nei loro discorsi.
La ragazza, entrò silenziosamente. Nelle pieghe del vestito aveva nascosto un libro. Aveva sperato di essere sola, per poter leggere in pace, ma in fondo, non si aspettava che la madre e la sorella, le avrebbero rivolto la parola. Osservò scettica, per un momento, la strana scena che le altre due donne offrivano ai suoi occhi, e poi, sempre in silenzio andò ad accomodarsi nell’incavo della finestra. La luce naturale era decisamente migliore di quella delle candele, per leggere. Sospirò. Lasciò vagare distrattamente lo sguardo sul paesaggio, qualche secondo appena, prima di rifugiarsi, nel suo libro. Anche il mondo fuori, sembrav... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL DUCA DI REDDINGTON (Seconda Parte) Lillian era al solito posto. Un po’ leggeva, un po’ rimuginava sugli eventi. Era passato davvero molto tempo da quando aveva veduto il duca, ma non ne era passato molto, da quando lo aveva sentito nominare. In verità quella mattina era arrivato un invito da parte di sua grazia. Aveva organizzato un ballo, ma lei, a quanto sembrava, non era stata invitata. Possibile che Jane avesse fatto un’impressione così favorevole al duca? Eppure egli non le era parso un uomo adatto a Jane. Forse si era sbagliata, forse sua madre aveva ragione e Jane era perfetta. Ma lei non voleva diventare una bambolina ammaestrata, voleva un uomo con cui dialogare, ma a quanto pareva, quest’uomo non poteva essere il duca. E probabilmente non lo avrebbe mai trovato.
Il duca era accanto al marchese. Scrutava la sala. Ormai lord Groove e la sua famiglia erano arrivati. Mancava Lillian. Ma non si era fatto illusioni: il conte voleva accasare Jane. E lui lo avrebbe accontentato. Ma con lo sposo che egli stesso avev... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL DUCA ED ISABELLA IL DUCA ED ISABELLA
le tempie gli pulsavano. Aveva appena ricevuto una notizia molto importante e gravosa. Si scostò dalla scrivania e andò alla finestra. Il suo studio privato era al secondo piano della sua dimora e godeva di una buona vista sui giardini. Strinse i pugni. A quanto pareva suo zio, il duca di Pudsey era deceduto. Per cui ora il titolo spettava ad egli, con tutti gli oneri del casa. Disgraziatamente il vecchio duca non aveva eredi, ma lasciava tre figlie. Dannazione! Sapeva fin troppo bene quello che ci si aspettava da lui. E sapeva altrettanto bene di non volerlo fare. Duca. Quel titolo faceva uno strano effetto. Aveva sempre saputo che gli sarebbe spettato prima o poi, eppure ora che era un a circostanza reale era diverso. Certo quel titolo gli avrebbe portato molto potere, ma comportava delle responsabilità e nascondeva delle insidie. Il matrimonio rientrava tra queste. E così era al punto di partenza: le sue cugine. Non si poteva voltare le spalle alla famiglia! A... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il gioco del silenzio Ti vorrei parlare, ma non saprei cosa dire, meglio parlare quando si sa quel che si dice se quel che si dice è meglio del silenzio.
Ecco, io e te, a turno, come due bambini potremmo fare il gioco del silenzio, il tuo gioco preferito, dove dai il meglio di te e si concretizza la tua parte peggiore. Favoriremmo la nostra conoscenza e con essa la consapevolezza, proveremmo il piacere dell'ascolto e dell'autocontrollo. E allora concentrazione e interiorizzazione,facciamoci coinvolgere, proviamo il piacere di ricevere e dare informazioni, di percepire i nostri respiri, le sensazioni. Comincia tu, parla, io ti ascolterò, in un decorso temporale che evolve trasmettimi emozioni in piccole dosi affinché riesca a mantenere la calma senza farmi trascinare dai sensi. Controllerò il mio respiro, i miei stati emotivi, attenderò che l'onda della tua voce mi scuota prima che scivoli via, in balia di forti emozioni ti ascolterò senza pregiudizi, senza giudicarti ...e tu non giudicarmi.... (continua) ![]() ![]() ![]()
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