RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Per un semplice filo d’erba


Una bella mattina, la piccola Maria, in compagnia della sua inseparabile pupattola, la troviamo intenta a osservare, nell’aiuola della villetta di famiglia piccoli animaletti, formiche e insetti vari, che camminavano per terra e poi, altri minuscoli vermiciattoli che strisciano intenti nel loro gran da fare.

A un tratto, fu affascinata da qualcosa per lei davvero strana e incredibile.

Chiamò a gran voce suo fratello Vincenzo:

- Vieni a vedere Vincè!
C’è una bellissima sorpresa in mezzo al prato.
Proprio su una pietra.
Davvero!
Non mento!
Viene a costatare di persona!
Seguimi e ti mostrerò ciò che ho visto.
Non avrei mai immaginato che qualcosa del genere potesse nascere da un’arida pietra.
Eppure è proprio vero!
È la verità.
È spuntato un filo verde.
Non il solito che si vede tra i campi, tra le aiuole.
Questo è speciale perché è di un colore intenso particolare.

- Marì!
Proprio adesso … che mi stavo concentrando a studiare?
Quando mai sono stato preso dall... (continua)


Vincenzo Scuderi 21/09/2017 - 09:13
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Pinocchio ha la bua


Pinocchio sentiva del male al naso. Aveva annusato troppo?
Piangeva triste e solitario, quando Mastro Geppetto se ne accorse:
- Che ha il mio piccino?
- Sigh sigh … babbino ho tanta bua al nasino!
- Codesta cosa non mi piace. Fammi un po’ vedere.
Mastro Geppetto si mise a ispezionare il naso del suo figliolo.
- A volte non so se sei più bugiardo o più grullo. Non vedo niente qui, nessun segno. Come mai ti duole?
- Forse sono le bugie a ingrossarmi i turbinati. Fatico a respirare!
- Delle tue bugie sanno tutti. Dei turbinati no. E il naso è uguale a prima.
- La fatina mi ha detto che più di così non può allungarsi.
Mastro Geppetto si dette una grattatina al capo. Era perplesso.
- Però ti fa ancora male.
- Sì perché visto che non può più crescere … la fatina mi punisce facendomi sentire la bua.
- Allora devi aver combinato qualcosa che in qualche modo l’ha offesa!
- Niente babbino. So che a un certo punto si è arrabbiata.
- A un certo punto di quale punto? Raccontami ... (continua)

Ida Falconeri 11/03/2020 - 09:12
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Quel volatile


Cammino in una via cittadina. Ad un tratto vengo attratto da una finestra di un fabbricato. Do uno sguardo nell'interno. Vedo una piccola gabbia appesa al tetto della camera tramite una catenella e dentro un volatile. Distinguo una capinera. Mi incuriosisce il suo svolazzare, come dire:
“Signore, si fermi, ho da dirle qualcosa!”
Mi fermo e fisso il volatile, e con gesti da non udenti dico:
“Cosa vuoi tu da me?”
A questo punto il pennuto con voce un po’ alta esclama:
“Non gesticoli e faccia qualcosa per tirarmi fuori da questa gabbia!”
“Un favore si chiede con creanza e non con maldicenza, dico bene?”
“O Signore, mi perdoni! Le vostre usanze a noi volatili non sono conosciute. Noi siamo esseri liberi come l'altissimo ci ha creato, senza colpa. Perché imprigionate l'innocenza? La vera ragione e al quanto all'opposto.”
“Ebbene, io conosco un detto. Se funziona sarai libera. Stai ben a sentire: Abracadabra, Aladino dell'Arabia, clemenza chiedo, apri la porticina della gabbia!... (continua)

Salvatore Rastelli 04/06/2017 - 18:38
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Questa é la favola della guerra degli animali:


Quando gli animali vennero creati
ci fu una grande battaglia
per approvvigionarsi gli spazi ed i
territori i serpenti volevano anche
stare nel fango e volare
ma non era possibile
perchè già ce ne erano chi
lo faceva e voleva mantenersi originale e
con i propri spazi
Anche i maiali oltre a stare a rotolarsi
nel fango avrebbero voluto anche strisciare
per le colline aride e deserte e volare su alti
con grandi ali per la vastità del cielo
ma non era possibile già c’era chi lo faceva
avrebbero invaso gli spazi confuso i legami
I grandi avvoltoi amavano il fango
si crogiolavano dalla voglia nel vedere i
maiali godersi i quotidiani lavaggi nelle
acque fangose e avrebbero amato anche
stiracchiarsi completamente al cocente sole
di mezzogiorno a sonnecchiare riscaldandosi
ma non si poteva i serpenti e i maiali se ne
sarebbero resi deprivati
Allora si misero daccordo ognuno dei tre
avrebbe potuto scambiarsi di ruolo ciò più
che piaceva a loro, e così i s... (continua)

Luca Di Paolo 18/11/2015 - 19:10
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Questo è meraviglioso


<Se non ti indispone troppo, potrei sapere chi sei e dove mi trovo? E sempre a patto che non ti turbi… a che ti serve un orologio fermo!?>.
“E a che ti serve la D nel nome, Mirko Dormo poco e sogno anche meno?”.
< Il caos voluto dal giorno, certo ad esprimere la vita diventata molto disordinata, in cui i ruoli non hanno più la validità di una volta, un susseguirsi di azioni che esprimono a volte disagio... alla fine lascia un po'di amaro, e da riflettere. E poi la D. non sta per dormo… La notte invece scrivo, e non gioco con i sogni perché poi ci si sveglia>.
“Ho un nuovo tipo di sveglia, sai? Non fa rumore. Usa la luce e diventa sempre più luminosa finchè non ti svegli. Cos’è? Cos’è? (1)”.
<Insomma… non sopporto gli indovinelli, e non mi hai risposto riguardo l’orologio>.
“Sei in fiumi di inchiostro spesi benissimo. Non capisco perché una persona possa aspettare tre ore che un pesce abbocchi, ma non riesca ad aspettare l’ora legale… Se io fossi uno di quei signo... (continua)

Mirko D. Mastro 05/02/2020 - 19:36
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Rodens in fabula (di Anna C. e Mirko D. M.)


Non si era trasferito solo Rodenzio ma anche il nostro amico criceto, nel garage dove gli piaceva stare a sentire il ragazzo mentre inventava le sue storie.
Ogni tanto, più tanto che ogni, li passavano a trovare gli zii. In quel mentre era stata la volta di Tancredi “Come te la passi, nipote?”.
“Tutto procede, zio. E tu, come passi il tempo?” intanto il giovane autore scribacchiava su rotoli di carta appesi al cartongesso con i chiodini.
“Faccio una partita con Pellegrino, te lo ricordi? Ma come potresti, eri tanto piccolo. Giochiamo a chiodini” e sul rumore di caramella scartocciata Tancredi chiuse la serranda lasciando lì a malincuore Cricecrettino.
Da dietro la ruota di scorta della vespa, con un balzo Rodenzio volgendosi all'animaletto "Si chiamerà Desìo il mio protagonista... è ora di partire, avventura lunga dei giorni!!"
Crice con un paio di squittii allegri si arrampicò fino alla tasca del giaccone rosso del ragazzo mentre questi si avvitava in se stesso, veloce... (continua)

Mirko D. Mastro 08/01/2025 - 06:00
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Rohan, la cetra e il bosco fatato


Mille e più tramonti or sono
in una terra verde e silenziosa
popolata da umani e magiche creature
viveva un giovanotto dalla pelle rosa
Con folti ricci arancioni
e occhi color nocciola.

Con la madre e il fratellino,
in una piccola pianura v'era la sua dimora
circondata da laghi e fiumi
accarezzati dal vento e colorati dall'aurora.

Rohan era il suo nome, esile e timido
portava al pascolo le pecore
vicino ad un bosco umido
suonando una vecchia cetra,
dono lontano di un padre mai avuto.

Il suono soave riempiva i dintorni
aleggiando nell'aria come arcobaleno
e il bosco tranquillo dopo tutti quei giorni
cullava folletti dal cuore sereno.

Seduto sul prato con le piccole dita
stuzzicava la lira con cura mai udita
e intorno a quel bimbo le fate del bosco
danzavano in cerchio col viso commosso.

Per anni lui ignaro donò l'allegria
a quelle creature maestose e sognanti
ma un giorno la notte se lo portò via
lasciando un silenzio per tutti assordante.

Follet... (continua)


Axel Super Tramp 23/04/2015 - 11:57
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Smile


C’era una volta un uomo di nome Max che aveva un negozio di dolci e caramelle, un bel giorno vide una bambina, minutina, occhi grandi e tristi, con un vestitino mal’andato , col nasino spiaccicato nella vetrina.
Max intenerito uscì dal negozio e la invitò ad entrare, ma la bambina non voleva, dopo un po’ d’insistenza cedette a l’invito. Max prese un dolce al cioccolato e glielo offrì, ma Cindy, questo era il nome della bambina, non lo voleva accettare, specificando che non aveva i soldi per pagarlo, il suo papà aveva perso il lavoro. Max allora le disse che se fosse andata da lui ogni giorno e gli avesse portato uno smile le avrebbe regalato un dolce . Cindy se ne andò promettendo di tornare.
La sera nel suo lettino prima di addormentarsi Cindy pensava a dove cercare uno smile, ma soprattutto cosa fosse uno smile e pensando …pensando si addormentò.
La mattina dopo, si svegliò e si ricordò del sogno fatto durante la notte.
Il sogno era questo:
Si t... (continua)

santa scardino 17/01/2020 - 23:34
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