RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
CARA EBOLI... Cara Eboli,
è da un po' che non ci sentivamo, a tu per tu. Come stai, innanzitutto? Come vanno le cose? A me? A me bene, grazie, non mi lamento di nulla... perchè cerchi di evitare la domanda, però? No, nulla contro di te... ti chiedo questo perchè noto ogni giorno di più il tuo non voler reagire al "nulla" che sempre più avanza, per dirla come un noto film di qualche decennio fa... ... Già, qualche decennio fa, quando ti distinguevi per essere uno dei territori più estesi d'Italia, per essere una città vitale, sempre pronta a tutto, simbolo di civiltà ed esempio per tante altre popolazioni, come scrisse di te tempo addietro quello scrittore torinese, Carlo Levi, che nel suo ultimo viaggio per raggiungere i suoi amati contadini volle fermarsi, ancora una volta, qui. Quando Eboli significava centro di un crocevia commerciale, culturale, quando il tuo nome indicava fertilità, cultura, quando sulle tue strade passavano fieri i secoli di storia, gli antichi Greci, Roma e il... (continua) ![]() ![]() ![]()
Carlo Bertini Carlino era il più moderno dei fratelli che abitavano nel condominio sul viale del Tirreno; aveva una vecchia lambretta color celestino chiaro, tenuta preziosamente nel piccolo garage abusivo realizzato sul retro della casa, con la quale arrivava fino al paese e alla città per lavorare, prima di andare in pensione.
Era il sostentamento nell'accordo che si era creato trai fratelli. Le giovanini lentiggini avevano lasciato ormai il posto alle macchie che il tempo aveva allargato ed i capelli rossi si erano trasformati in una assenza senza ritorno. Il suo posto preferito era una sedia a sdraio verde sul piccolo terrazzo prospicente la cucina dalla quale sorvegliava il traffico della strada.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Caro amico ti scrivo Mio caro amico,
Finalmente, rovistando nel cassetto dei ricordi, ho trovato la tua foto. L'ho cercata e l'ho trovata, è qui tra le mani, il mio sguardo, sembra incontrare il tuo, mentre ti vedo lì fermo, con un sorriso appena accennato e quel tuo sguardo dolce e malinconico. Che farei, per esserti accanto! Quasi, lo sento il palmo della mia mano poggiarsi sul tuo viso, sento il calore della tua pelle, mentre fisso il mio sguardo, quasi ad incontrare il tuo. Mi sembra di sentire il vento soffiare tra gli alberi, eppure è solo una foto, l’ immagine d’un uomo qualsiasi, uno qualunque, che qualunque non è, per me sei sempre e solo tu, l’uomo dei sogni miei … E’ passato il tempo, sono trascorsi giorni, mesi ed anni da quello scatto che imprime sulla carta la tua immagine. Come sempre, ancora oggi, mi trasmetti l’emozione sempre viva che fa vibrare il cuore. Infinita dolcezza, che abiti nei miei giorni fatti di memorie e di rammarico, ancora uno sguardo, mentre passo il dito sulle tue ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Caro Paolo Caro Paolo,
mi sono trasferita a Roma da un mese e va tutto bene. Le mie coinquiline sono brave ragazze, stiamo stringendo amicizia. La mattina mi sveglio per andare all'università e sento ovunque l'aria caotica e suggestiva della metropoli: sto bene. Ho conosciuto molte persone nuove, le mie giornate sono piene di impegni e la sera vado a letto stanca, ma soddisfatta. Il fine settimana è una novità: c'è sempre qualche zona nuova da esplorare. Sto bene. Quelle lacrime che scendevano ogni giorno annebbiandomi la vista adesso non ci sono più e quella strana apatia che abbuiava le mie giornate mi ha finalmente abbandonata. Io stessa mi sento una persona nuova e sono riuscita a recuperare la mia energia e un pizzico di allegria. Sto bene, Paolo, ma non posso dirti di essere felice. Non sono felice perché da quando te ne sei andato il mondo mi è crollato addosso. Sorrido, vivo, faccio tutto ciò che devo fare ma non passa un giorno senza che io non ti pensi, non esiste giorno senza che io n... (continua) ![]() ![]() ![]()
Ciò che eri La stanza era in ordine come sempre, gli occhiali riposti su di una vecchia rivista sul tavolino dinnanzi la poltrona, l’astuccio dei colori, semi aperto, accanto. Uno specchietto nella tasca di un grembiule bianco, sporcato sull’ estremità della manica da qualche chiazza rossa della prima colazione, probabilmente marmellata. La donna che accudiva mia madre era piegata in avanti, dinnanzi a me, con le mani che si congiungevano sul viso, bagnate di lacrime, i singhiozzi scandivano i secondi a intermittenza regolare. Notai per la prima volta le forme così delicate e giovani che si nascondevano in tutta quella stoffa grigia che costituiva il completo da lavoro di quella donna. Quella sera il suo volto era in dolore come mai lo avevo visto. Le labbra si stringevano ai denti che affondavano nella loro carne fino a farle quasi sanguinare, lo chignon si era scomposto in una massa di capelli neri, crespi ed informi che le coprivano interamente il viso. Continuava a chiedermi perdono, lo implor... (continua)
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Come nascono i bambini Era un giorno qualunque della fine degli anni sessanta, solito ritorno da scuola, solita chiacchierata con la mamma durante il pranzo.
“Come è andata oggi a scuola?” “Tutto bene, come al solito.”Le risposi. “Mamma, Cinzia ha partorito?”Le chiesi, mentre buttavo giù una forchettata di spaghetti al pomodoro. “ Si, la bambina è nata nelle prime ore della mattinata. Una bellissima neonata alla quale hanno dato il nome di Clara.” Mamma e figlia godono entrambe ottima salute.” Rispose mia madre, pensando che l’argomento fosse concluso. “Mamma, ma come fa a formarsi un bambino nella pancia di una donna?” Le chiesi a bruciapelo. Sulla faccia di mia madre si dipinse un’espressione che andava dal preoccupato all’imbarazzato, poi mi sorrise e avvicinata la sua sedia alla mia, disse: “Quando due persone si amano ad un certo punto decidono di avere dei figli e quasi sempre succede.” A questo punto, passò velocemente dalla parte sentimentale a quella diciamo,tecnico/anatomica. Prosegui ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Confessioni di un giovane playboy Ti ho rivista ieri sera in una fiction tv . Sei ancora bellissima, più di quanto ricordassi. Armoniosa, aggressiva, sorniona, unica. Sei stata il sogno della mia gioventù più importante, quella dei vent'anni circa . Ricordo ancora oggi la prima volta che diventasti mia, inaspettatamente. Da allora ti portai sempre con me e nessuno osava toccarti. Abbiamo vissuto delle stagioni "eroiche" come le definisco io . Tu eri pronta a soddisfare sempre ogni mio desiderio e mi davi lo sprint necessario per superare qualsiasi avversario che si frapponesse a noi. Io pensavo ai tuoi bisogni senza badare a spese e sì che i soldi erano pochini.
Diventammo talmente complici che tu eri l’artefice dei miei successi con diverse ragazze che avrebbero voluto prendere il tuo posto nel mio cuore, lo facevi ben sapendo che nessuna di loro avrebbe mai potuto sostituirti, eri troppo bella! Una gazzella ai miei occhi. I miei amici erano gelosissimi del mio amore per te, non era facile, allora, avere un... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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COSA DEVO FARE? “Cosa devo fare...?”.
Quando il vecchio ricominciò con la cantilena erano quasi le due e mezza. Oltre la finestra la notte fluiva liquida insieme alle sue stelle e la Circonvallazione Ovest era un ruscello morto. La città dormiva. Ma la città non dorme mai profondamente e, se dorme, lo fa con un occhio solo. Sempre all’erta, quasi vigile, se ne sta lì, apparentemente quieta, ma impaziente di riprendere di nuovo a ruggire. “Cosa devo fare...?”, balbettò ancora, stringendosi nel lenzuolo mentre gli occhi si riempivano di lacrime. La piccola stanza era immersa nel buio ma, dalle fessure delle persiane, le luci distorte dei lampioni sfumavano all’interno in ombre grottesche e cangianti che si frantumavano in coriandoli di lampi asincroni e tenui sulle pareti. Così’ non gli fu troppo difficile riconoscere l'immagine del Sacro Cuore di Gesù che sorrideva benevola, appesa al muro, sopra il vecchio comò. Spostò lo sguardo verso la finestra ed individuò anche gli arredi da tanto tempo fa... (continua) ![]() ![]() ![]()
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