RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
La casa disabitata Quella che ormai era ridotta ad un rudere a metà degli anni ’30 era ancora una casa bellissima costruita proprio dove iniziava il bosco e sovrastata da un’alta rupe di arenaria, tappezzata da cespugli di ginestre che a stento riuscivano a nascondere la prua del vascello di suo padre, arenatosi lì quasi un secolo prima. Quella casa non aveva più abitanti al suo interno, non apparteneva più a nessuno perché era di Sabitata.
La donna morì quando aveva 43 anni, anche se alcuni di essi, quando usciva, li lasciava sempre in casa perché non ce la faceva a infilarli tutti nello zaino. Fu proprio quello zaino, un giorno di primavera durante una spensierata passeggiata nel bosco, a causare l’incidente facendole perdere l’equilibrio e precipitare in fondo ad una scarpata. Il suo corpo ormai senza vita fu estratto da quell’agglomerato di suole, tacchi e tomaie solo alcuni giorni più tardi. Il ciabattino del paese, il primo a trovarla, non riuscì mai spiegarsi come avesse potuto finire laggiù, s... (continua) ![]() ![]() ![]()
La Compieta Leonetto Sarcini e la sua famiglia si chiudevano in casa alle sei del pomeriggio, dopo il ritorno del genero dal lavoro.
Mezzora dopo si mettevano a tavola per la cena, consistente in caffellatte e fette Wamar da inzupparci, poi poco altro che non fosse la TV dei primi anni ottanta. Marito, moglie, figlia e genero; l’ora della chiusura dell’appartamento era la “Compieta”. Dopo le sette del pomeriggio, suonare alla porta, comportava una procedura di apertura di mandate, chiavistelli e spranghe che inibivano chiunque pensasse di osare farlo. Capitò che una sera di pasqua la terra tremasse. Una bella scossa forte subito dopo l’ora di cena. Per gli altri, perché per la famiglia Sarcini era notte inoltrata. ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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La fattucchiera Ho fatto una fattura ad una fattucchiera di nome Fatma e anche un pò fatta, che faceva la factotum in una fattoria di Frascati tra foglie di felce, fragoline, frutta fresca e farro.
Fatto sta che, fatalmente, in un campo di frumento, si ferì con un forcone e la ferita si infettò procurandole una forte febbre che passò fortunatamente in tutta fretta grazie ad un farmaco favoloso di un amico fabbro, uomo di forte fibra ed un fisico da film ! Felice come un frate francescano dopo una festa coi suoi fratelli, per sdebitarsi, invitò il fabbro in un fast-food di cucina fusion dove si abbuffarono di fusilli alla forestiera, filetto di furetto con fichi fioroni e fiordalisi, formaggio di fossa con frustoli di frumentone , friselle ai funghi fritti, frittata ai friggitelli e del buon fernet finale ! Saziata la fame, si ritirò nel foyer di un teatrino abbandonato col focoso fabbro che, preso da frenetico furore, le fece la festa tra fiamme e faville fin quasi alla fine di febbraio... che for... (continua) ![]() ![]() ![]()
La fine di tutto Non riuscivo a darmi pace, avevo bisogno di prendere un po’ d’aria, aveva appena smesso di piovere, l’afa che aveva imperversato per tutta la giornata, era stata spazzata via dalla forte pioggia ed ora l’aria era leggermente frizzante, ma piacevole.
Scendo a fare due passi, le luci della sera erano già tutte accese, per strada non molte auto, non era ancora l’ora di punta per il rientro. Arrivo ad un incrocio ed invece di attraversare la strada, mi metto a guardare in lontananza e rimango così, ad osservare la strada che curva e le auto che scompaiono alla mia vista ed altre che improvvisamente mi accecano con i loro fari. Le luci arancioni dell’illuminazione pubblica, quelle rosse dei fanalini delle auto che scomparivano dietro la curva e quelle bianche delle macchine che mi venivano davanti…ero immerso in questi colori, contrastati dal buio dell’asfalto e dal cielo poco stellato. Mentre ero preso dal nulla, iniziai a giocare con me stesso, provando ad indovinare dal fascio di lu... (continua) ![]() ![]() ![]()
LA LETTERA NEL CASSETTO LA LETTERA NEL CASSETTO
Certo che capitavano tutte a lei! Aveva litigato con Jhon, e ora era andata via la corrente! Proprio mentre cucinava, che iella! Ma dove diamine aveva messo la torcia? Ah, eccola finalmente! Ora almeno avrebbe smesso di inciampare in ogni mobile di casa! Aveva sempre creduto che fosse una fortuna abitare in una casa antica, ma ora cominciava a dubitarne! Dov'è che era il generatore d'emergenza? Ah, sì in soffitta, forza e coraggio le toccava salire! Come odiava le soffitte! Lì poi non era mai salita da quando aveva acquistato la casa. L'aveva presa già ammobiliata e l'era piaciuta l'idea che fosse arredata in modo moderno, ma non aveva idea che i mobili originali fossero ammassati in soffitta e forse neanche chi l'aveva venduta lo sapeva. Ci mise un po' a trovare il generatore ma non riuscì a capire come funzionava e neanche sapeva dove stavano le istruzioni. Uffa che disastro! Non poteva fare altro che tornare giù e aspettare che la corrente tornasse. Ma vist... (continua) ![]() ![]() ![]()
La Luna spezzata Mi son svegliato alle tre del mattino con una sensazione di freddo. Siamo a luglio e la prima cosa che faccio è prendere il termometro per misurarmi la febbre: 35,8.
Mi alzo per bere un biccher d'acqua, dal balcone arriva aria fredda. L'anno scorso ho comprato da Euronics uno di quegli aggeggi che misurano la temperatura interna/esterna dell'ambiente. Dentro 15 gradi, fuori 4. Com'è possibile? Siamo al 25 di luglio. Quattro gradi di notte in Sicilia? Mia moglie dorme beatamente avvolta nella sua copertina di Linus. Esco fuori nel balcone, non posso stare, indosso solo le mutande. Rientro e metto l'accappatoio. Vado fuori di nuovo. Sembra di essere in dicembre. Nessun rumore tranne il miagolio insistente di un gatto che soffre il freddo. Una leggera nebbia avvolge le case e i giardini. Ieri ci stavano 36 gradi. I piedi mi stanno congelando ma rimango quasi ipnotizzato a osservare un paesaggio strano, leggermente disturbante. Ormai non ci sono più le stagioni di una volta, il tempo... (continua) ![]() ![]() ![]()
la luna stanotte Io ti curo, ti guardo cerco di capire di cosa hai bisogno, quando lo capisco te lo faccio trovare come se fosse una piccola sorpresa cosi tu non ci devi pensare e sei un pochino più spensierato, allora ti guardo ancora e ti vedo un po più felice, sei più leggero perché è bello che qualcuno pensi ai tuoi bisogni senza chiedere senza che sia un dovere, e quel sorriso che aleggia su tuo viso arriva dritto al mio cuore che puff diventa un pochino più leggero anche lui.
Sembra tutto più facile quando si è naturalmente orientati verso l'altro come i girasoli non si forzano di cercare il sole lo seguono istintivamente senza domande né obblighi, difficile diventa seguirti in un bosco di alberi folti in cui non trapela luce, cerco di raggiungerti ma i passi sono traballanti la schiena fa male le gambe iniziano a cedere e ti chiedo aiuto, non è il mio habitat naturale io vivo nella città , ti prego rallenta dammi il tempo di abituarmi al buoi, di prendere la tua andatura….ma tu che sei un ani... (continua) ![]() ![]() ![]()
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