RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Elya Mi chiamo Elya e vengo da lontano. Forse non sono neanche italiano. E se esistesse un'Italia, almeno in parte, non mi apparterrebbe.
Quando sono entrato ero il più giovane. Un "pargolo" qualcuno direbbe. Dopo quattordici anni di carriera rimango uno tra i più giovani. Adesso ti cercano... ti vogliono! E' una "brigata" d'elite e non lo sappiamo! Li vedrò andare tutti in pensione i miei colleghi. Nessuno escluso. Tranne per chi lascia la pelle in servizio. Speriamo di no ovviamente. Per qualcuno la pensione è un traguardo, una nuova vita... un nuovo inizio. Per altri invece no! Poi li rivedi fuori. Qualcuno è rinato... qualcuno è depresso.. qualcuno è letteralmente crollato. Il fisico e la mente se non vengono nutriti..... Per me l'appuntamento della pensione è lontano. Lontano quanto una missione spaziale su Marte. Nel vero significato della parola. Per allora, forse, sarò già morto e le mie ceneri sparse chissà dove. Neanche il tempo per bussare alla port... (continua) ![]() ![]() ![]()
EMMA Gli animali sono un pezzo di vita, ci danno vita.
Questa dedica voglio farla a te Emma, dolce cagnolina di un mio amico, che è venuta a mancare giorni fa. Sono un carlino piccolo ma curioso, mi piace stare in casa, russare sul divano del papà con la mia copertina preferita, poi se mi scappa un grattino sulla schiena, divento ancora più tenera. ![]() ![]() ![]()
Emozioni in uno sguardo Pensieri dopo una visita ad un gattile.
Ci sono tante emozioni che si possono capire da un solo sguardo e da un tenero miagolio.. ![]() ![]() ![]()
Enrichetto Enrichetto, esile come una spiga di grano, somigliava vagamente a Stan Laurel. Bianco in volto, come fosse allergico al sole, non usciva quasi mai dalla piccola casa che divideva coi fratelli, dedito alla sua gestione millimetrata come la carta dei disegni delle medie, rosso su campo bianco. Ti chiamava con la sua voce asmaticamente flebile quando si affacciava, di tanto in tanto, per tirare di sotto dalla finestra del piccolo bagno i resti della verdura incartati in buste di carta, da dare alle galline. Lo si poteva vedere solo così, a mezzo busto, incorniciato in una piccola televisione.
Il suo regno era la casa che manteneva pulita ed in ordine. Ogni angolo, ogni superficie era oggetto di una cura scrupolosa, come se l’incedere del tempo potesse essere fermato con una scopa, un panno, o con l’ordine assoluto degli oggetti. Enrichetto si svegliava presto ogni mattina, quando ancora il cielo era di un grigio pallido e le ombre delle case si allungavano sui vicoli stretti. Sedeva al t... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Equipe Buon giorno cari amici miei,
Eccomi qui un l'altra volta io, questa volta sono piena di sogni ed il senso di giustizia ma non nascondo che mi sono sentita sconfitta dalla brutta malizia. All'inizio del mio percorso assistenziale avrei voluto contagiare tutti con il mio entusiasmo e magari tra un letto ed altro riporre le lacrime dei pazienti nelle provette sostituendomi da un sano umorismo. Sentivo chiamarmi da parte degli assistiti "il nostro angelo bianco," ma la loro beatitudine turbava i lupi del branco. Quei lupi maledetti hanno contemplato un patto complesso e definito e con molta astuzia me l’hanno servito su una reniforme argento. Lentamente con una tecnica subdola, mi hanno fatto fuori dalla corsia chiamandomi “ehi tu, sovrumana,” ma qualche istante dopo crollò la loro solida tana come fosse per magia. Potrei riderci su fino ad oggi. E la mia sovrumanità? La mia bellissima magia? Non era niente d'altro che il loro timore deformato con una squallida bugia. La m... (continua) ![]() ![]() ![]()
Er Bijettaro Er bijettaro
‘Na vorta, quann’ero regazzino, c’era un personaggio che a seconna de la situazzione, te poteva sembrà simpatico oppure antipatico. Attento però, penza che sull’autobusse era guasi più importante dell’autista, perché all’autista era severamente vietato a parlacce e c’era puro n’etichetta che lo specificava, appiccicata vicino ar posto de guida, mentre cor bijettaro ce potevi parla’, questiona’e puro litiga’, sempre che nun leggeva er giornale e che jannava. ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Ermellina P. Scappata dalla lucchesia cattolica e conservatrice arrivò nella Livorno atea e comunista dei primi anni settanta ad insegnare italiano nelle modernissime scuole medie Mazzini da poco costruite, con i deflettori al posto delle tende, la palestra seminterrata e l’ampio cortile avvolgente dove fare ginnastica nei primaverili giorni soleggiati.
Nelle terze classi, grazie al preside, introdusse la lettura del quotidiano un giorno alla settimana ed iniziò a parlare di argomenti sociali negli anni che annunciavano quelli “di piombo”. Una scuola nuova nelle strutture doveva esserlo anche nei suoi contenuti. L’italiano era solo un pretesto per farci ragionare con la nostra testa. “…perché Pascoli ha scritto anche brutte poesie!” Grazie Professoressa!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Errabonda istigazione Il “J’accuse” era semplice e cristallino: furto di una gallina.
Si era difeso, Paolone, dall’accusa, ma le prove erano schiaccianti, le zampe del pennuto e i resti delle piume lo inchiodavano alle sue responsabilità. Si aggiunga che il vicino, a lui da sempre ostile, voleva dargli una lezione e aveva ingaggiato un avvocato costatogli più dello sfortunato pollo. Stavolta però l’avvocaticchio volle stupire la corte e concluse così: “Se la gallina errabonda non girovagava, il mio cliente non l’avrebbe presa”. Paolone fu assolto!... (continua) ![]() ![]() ![]()
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