RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Questione di click!


Presa la prima “cotta” alle scuole medie, non c' era altro modo per raggirare la timidezza se non scrivere qualche bigliettino ed infilarlo in mezzo al diario del biondo compagno di banco. Fogliettini minuscoli con scritto “ ti voglio bene” ed impreziosito tutto con un cuoricino scritto con la penna rossa.
Anche quello era una sorta di virtuale, ma di bello c'era che da un angolino della classe si poteva spiare la sua espressione imbarazzata quando apriva il diario e leggeva.
Ed oggi?
Oggi siamo negli anni della tecnologia avanzata, computer e cellulari tutto fare, pubblicità che stimolano la frequentazioni di siti d' incontri: “Ti senti solo? Inscriviti e troverai la tua anima gemella con un click!”
Quando la solitudine si impossessa di una persona in questo periodo ed in questa società, non c'è altro modo di sopravvivere se non quello di aggrapparsi a questa arma a doppio taglio che è il virtuale.
I ritmi giornalieri della maggior parte delle persone sono molto frenetici:riuni... (continua)

Cristina Mecucci 24/09/2014 - 09:31
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Questo è un bene


«Ogni giorno ha ancora un sapore, e questo è bene.
Fin che ci saranno le stagioni, fin quando alla finestra si fermerà sulle sopracciglia e sulla barba la neve forse…»

<…e perché, questo, sarebbe un bene>

«Fin quando dalla finestra un barlume di sole scalderà ancora il viso, fin che resterà un solo giorno… almeno uno…»

<Cosa vuole dire, si spieghi>

«Quando si chiude il fine settimana e la porta di casa dietro ai miei figli, quando tornano dalla madre…»

<Quindi si tratta di questo, i suoi figli.
Perché non si toglie il cappello...>

«Da sotto il cappello le cose sembrano diverse.
Se smetto di bere, quel buco che c’è in mezzo al salotto e che non voglio fingere di non vedere vorrei potesse scomparire. Temo se ne andrà»

<Lei parla di un buco, come metafora… o dovrei chiederle se fa uso di qualche tipo di sostanza…>

«Quel buco prima o poi mi inghiottirà»


Giorno 11 Settembre, seduta N. 1, paziente: Uomo col cappello... (continua)


Mirko D. Mastro 12/09/2023 - 07:17
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Questo mondo, dove mi sono perso.


Opera non ancora approvata!

FABIO RINALDI 28/05/2025 - 18:10
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questo non è un bene?


<Parliamo del suo cappello>

«Se lo togliessi, avrei ancora un cielo da guardare»

<…e questo non è un bene?>

«Dovrei accettare che non c’è più… la mia precedente vita»

<Accettazione…>

«Non c’è altro da dire»

<Oh, sì. C’è ancora molto. Ma, mi dica dei suoi figli>

«Magari la prossima volta…»

<…e di cosa vorrebbe parlare>

«Sto perdendo anche il lavoro. Tutto si automatizza. Dopo 17 anni…»

<E cosa farà… Ci ha già pensato?>

«Credo mi adeguerò»

<Accettazione>

«Alla mia età non ti offrono un lavoro ad ogni angolo di strada»

<E nella scrittura?>

«Mi sento un fantasma, dottore»

<Questo è un bene, nel suo campo i fantasmi guadagnano discretamente>

«Magari solo per un momento…»

<Che cosa?>

«Se togliessi il cappello!? »


Giorno 13 Settembre, seduta N. 2, paziente: Uomo col cappello... (continua)


Mirko D. Mastro 14/09/2023 - 07:46
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Questo non è un racconto


Questo non è un racconto: questa è la storia di Mikael.
Mikael aveva 25 anni e si guardava allo specchio. Osservava i prolissi capelli biondi che sfioravano le spalle, osservava gli occhi azzurri, simbolo indelebile delle sue origini scandinave. - Ah! non adesso Mikael, sbrigati che è tardi - pensò, ed in effetti era in ritardo per il lavoro. Si lavò la pelle candida ed in meno di cinque minuti era pronto. Canticchiava e osservava dalla finestra le foglie strascicate dal vento sull'asfalto. - Non sono tanto diverso io da quella foglia, o dolce il vento delle emozioni... - sussurrò probabilmente a se stesso. Si spostò in cucina, prese il pacchetto di Marlboro e si portò una sigaretta alla bocca, se la accese. C'era una fuga di gas, lui morì subito.
Vi prego di non arrabbiarvi, d'altronde vi avevo avvertito: questo non è un racconto. Questa è la storia di Mikael, la storia della sua morte.
Oh, la morte che cammina per i nostri viali, a volte è goffa e s'odono i suoi passi, a volte noi... (continua)

Antonio Rossi 22/10/2015 - 13:42
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Questo strano senso di niente


Opera non ancora approvata!

Anonimo Anonimo 05/05/2017 - 21:26
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Qui dentro


Qui dentro c'è un silenzio scandito da una luce sottile che filtra stancamente dalla finestra, si insinua tra le tende e le accarezza dolcemente vibrando in direzione dello specchio.
Qui dentro ci sono io, soltanto io, eppure sento un vuoto talmente pieno che ho le orecchie compresse come quando ci si tuffa in piscina per toccare il fondo con una mano.
È un vuoto di cose che conosco, che rispetto, è il vuoto che si marginalizza in una camera da letto così viva e così antica; antica come tutte le camere da letto, perché quando dormiamo il buio si accende di spazi lontani e sconosciuti e quando ci svegliamo quello non è solo un altro giorno che si affaccia al balcone, quella è una rinascita.
Me ne sto sdraiato come un Cesare a metà letto, chino su un fianco, lo sguardo in un punto della stanza, gli occhi languidi per la lunga meditazione e il riflesso delle piante in giardino; quest'anno la vite canadese ha il colore dell'assenzio e le sue bacche le stanno appese come brillanti ai lob... (continua)

Marco Mitidieri 28/04/2023 - 10:41
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Quindici Euro


È mercoledì mattina e in banca c’è la solita fila lenta, impastata di sbuffi, sguardi nei cellulari e il ronzio basso del condizionatore. Sono in attesa da un quarto d’ora quando, alle mie spalle, sento una voce cortese ma decisa.
«Scusate, abbiamo un appuntamento per il divorzio... dobbiamo solo pagare 15 euro.»
Tutti si voltano, un po’ per curiosità, un po’ perché "divorzio" è una parola che tira l’attenzione. Un funzionario, dietro al vetro, fa un cenno: «Venite pure avanti.»
Li osservo mentre camminano verso lo sportello. C'è una compostezza quasi cerimoniale nel loro incedere. Nessuna fretta, nessun imbarazzo. Solo una strana calma, come se sapessero esattamente dove mettere i piedi, come se questa separazione fosse stata pianificata a lungo — una tappa finale più che una rottura.
Di spalle, mi colpiscono subito le scarpe: nere, pulite, senza fronzoli. La donna ha una zeppa piccola, quasi invisibile, e l’uomo indossa delle stringate lisce, simili a quelle che si mett... (continua)

Glauco Ballantini 12/05/2025 - 11:11
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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RACCONTO TRA PROSA E POESIA IERI OGGI ...DOMANI


Eravamo la terra degli inventori, degli artisti. Dei sommi poeti, grandi pittori. Come dimenticare i nostri vecchi navigatori. Menti eccellenti che hanno fatto con storia e cultura per la nostra terra una grande fortuna. Piccolo lo stato ma di grande impegno, fino dall'antichità ammirato per il suo ingegno. Ed era con me la voglia di imparare quando studente di elementare apprendimento sfogliavo le pagine dei libri e del nostro risorgimento. Leggevo, studiavo e ammiravo chi per noi rischiava la vita per un futuro che lo avrebbe fatto contento. Volevano giustizia e libertà per la società che oggi è questa qua. Poi le pagine finirono e guardai la vita attraverso gli occhi e non tra le righe di un libro. Quello che vedevo da ragazzo era un mondo allegro e un po pazzo, la gente rideva, la gente piangeva. I grandi mi dicevano:- Questa è la vita, non sai mai al mattino come la sera sarà finita. Gli anni... (continua)

Massimo Tovagli 14/06/2018 - 08:13
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