RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

ESTOTE PARATI - SIATE PREPARATI


Ho passato metà di questi miei anni fra gli amici scout.

Sono entrata nel gruppo che avevo appena sette anni ed ho lasciato a trentuno, ci sono quindi praticamente cresciuta tra canti a squarciagola, preghiere rivolte al Cielo, salite polverose, risate e lacrime sincere.

Era il 1974 ed io insieme ad altre ragazzine formammo il cosiddetto Cerchio delle coccinelle e la prima uscita fu in quella campagna appena fuori del paese, tra gli ulivi argentati ed i papaveri rossi, dove ora ci sono l'ufficio postale, le scuole medie e tantissime abitazioni.

Ricordo con quale entusiasmo tutte noi abbiamo vissuto ogni istante di quelle giornate dense di attività, di paure e di nostalgia di casa.

Allora non esistevano ancora le camicie azzurre della divisa e d'inverno usavamo quegli odiosi lupetti blu che al lavaggio si accorciavano nelle maniche e che non riuscivano ad occultare quelle piccole dunette, i nostri piccoli seni che con puntualità spuntavano e di cui tutte ci vergognavamo... (continua)


Millina Spina 23/07/2016 - 19:25
commenti 13 - Numero letture:2328

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ETR/F47 ISTINTO


Ciao notte ed anche a voi amici miei che mi leggete, il mio saluto in questa notte calda illuminata dalle stelle, brillanti fluorescenti sparsi alti nel cielo azzurro neroscuro.
Amica mia nera affascinante e silenziosa, compagna divisa ed inseparabile del giorno, tu tesoriera dei sogni degli uomini, eccomi ancora qui al tuo cospetto e Ho voglia di parlarti con rispetto e con affetto.
Tu notte, amica mia che tutto sai e tutto t'immagini e che sai vedere attraverso il buio nero delle tenebre.... dimmi, fosse pure in sogno, cosa c'è nel mio destino e cosa vedi dentro al mio futuro.
Sto andando a testa a muro contro tutto e contro tutti e pure con me stesso.
Ho preso il treno più veloce al mondo un ETR/F47 ISTINTO e sfreccio come il vento in un binario a senso unico e porta il nome di me stesso la mia meta.
Un luogo assai lontano da raggiungere e anche se scivolo lungo i binari è senza tetto il mio vagone e senza le pareti, soltanto un asse dove star seduti oppur distesi e sotto ... (continua)

Semplicemente Dreamer 30/10/2013 - 00:00
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Fa male


Poco più di tre anni fa, dopo un malore che avevi avuto nel giorno della festa della donna, iniziammo a girare a trottola da vari specialisti, l'uno ci rimbalzava all'altro, fin quando non entrammo nello studio di quella che poi sarebbe diventata la tua Dottoressa.
Lei disse Alzheimer e così fu.
Nei controlli che facevamo, la tua malattia, nonostante la cura , progrediva e la dottoressa mi spiegava che saresti regredita ad uno stato più o meno infantile, avresti perso sempre più informazioni e le azioni più semplici per te sarebbero diventate sconosciute.
Non avevi un segno sul viso, un colorito particolare che rendesse evidente il tuo male, così per alcuni era difficile comprendere che tu eri malata. E' strano, quando mangiavi ci guardavi e con un sorriso ci mostravi il cucchiaio dicendo “ insegnatemi che cosa devo fare perchè io non lo so più”, sì è molto strano tu, malata, suggerivi a noi sani, come dovevamo comportarci. Alcuni pensavano tu fossi matta, a volte aggressiva, ma ... (continua)

Grazia Giuliani 15/11/2017 - 19:26
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Farò la maestra


Il paese dove mi fece cadere la cicogna sopra al tetto di una vecchia casa, dentro un nido già stretto, è situato in mezzo alle montagne. E' un posto molto bello dove ancor oggi si può respirare un'atmosfera di tranquillità. Al tempo in cui io venni al mondo, nei primi anni 50, esso era abitato solo da gente semplice, contadina e si viveva partecipando ai ritmi delle stagioni, con tempi giornalieri ben scanditi dal suono delle campane: l' Ave Maria all'alba, insieme al canto dei galli, l'Angelus e l'odore della polenta ormai pronta per il desinare che si spargeva nell'aria a mezzo giorno, e il vespro che invitava i contadini a lasciare i campi al tramonto.
Un giorno bussò alla porta di casa Ernesto il postino, aveva un pacco; ricevere posta allora era cosa rara, tutti in paese lo sapevano ed era quasi una festa, se poi si trattavo di un pacco, figuriamoci!
- "C'è un pacco per voi, dall'America "- gridò il postino.
Di tanto in tanto a distanza di mesi, arrivava d... (continua)

lidia filippi 23/02/2019 - 14:42
commenti 15 - Numero letture:949

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Fazzoletti


Premessa: La pubblicazione si avvale anche della versione in italiano dal momento che molti lettori non conoscitori del dialetto siciliano potrebbero avere difficoltà a comprendere interamente il racconto.
Per ovvi motivi, diverse parole risultano prettamente sicule e quindi impossibilitato a tramutarle adeguatamente, nella “conversione” si è rilevato necessario rimaneggiare un po’ sul contenuto ma senza stravolgimenti.

“Fazzoletti” in siciliano

Fici bonu stamatina che mi ni staiu annannu a travagghiari a pedi inveci che ca machina. 'Nta sta minchia di città, già a matinata, c’è u buddellu, poi finia che pi truvari un puttusu mi l'avia a vidiri cu Diu. Menu mali chi u postu ri travagghiu è a deci minuti da me casa.
Cettu chi però c'è troppu cauddu, sta a 'stati pari che non voli finiri mai. Pacienza!
Sugnu quasi arrivatu, attravessu i strisci pedunali e vidu a unu vicinu o semafuru chi mi talia. È un vinnituri ambulanti. Non è u solutu marucchinu o rumenu, mi pari n'itali... (continua)


Giuseppe Scilipoti 09/05/2017 - 15:53
commenti 9 - Numero letture:1498

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FELICE E GAFFOSA


Carissimi amici, mi sono nate le paperette e le ochette!
È sabato, vedo il mio ragazzo e sono felice come una Pasqua!
Andiamo un attimo alla Sme, un grande centro commerciale di elettronica.
C' è un pò di gente e mi metto a saltare come una scimmia e faccio uhh uhh, senza accorgermi che ho dietro una donna.
Lui mi dice che al mio uhh uhh lei mi ha guardato male come per dire che sono fuori di testa, ma sii sono felice e voglio saltare e fare voci.
Così si che sono me stessa, total to total.
Passiamo un bel pomeriggio e poi la sera ceniamo fuori.
Ordiniamo bruschetta al prosciutto crudo e patatine, ma appena inizio a mangiare sento come lo stomaco pesante, come un camion di trasporti brioschi che fa gara con la citrosodina.
Il maalox be, è in ferie in sti giorni.
Sarà l' aglio ma mi sento lo stomaco enorme come un lago e pure lui sta male.
Usciamo seriosi e goffi, con la panza che non va in vacanza.
Per fortuna che in borsa ho la citrosodina.
Ne prendiamo una a testa e mi... (continua)

Mary L 04/07/2018 - 16:09
commenti 9 - Numero letture:842

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FELICITA\' A BASSO COSTO


Da bambina ho sempre passato le estati al mare, non qualche settimana ma la stagione intera, ed anzi a fare bene i conti si sfioravano i quattro mesi, dai primi di giugno fino a tutto settembre.
E questo era possibile perché mia madre faceva la casalinga e perché i miei nonni ci ospitavano a Capo Comino.

Erano i primi anni '70 e subito dopo la chiusura delle scuole per mia sorella e mio fratello e l'asilo per me e l'altro fratello, mia madre preparava i pochi bagagli e li stipava in grosse sporte e poi aspettava il fratello Salvatore che con la sua 124 ci avrebbe portati a destinazione.

La mia famiglia, essendo più numerosa delle altre, veniva alloggiata nella casa del pane, composta da due stanze e dove i muri erano impregnati del profumo polveroso della farina e dove il forno, anche spento, riusciva a regalare ogni istante l'aroma del pane carasatu.

Mia zia Francesca e la sua famiglia occupavano l'adiacente fienile, un camerone che veniva svuotato e diviso con una semplice ... (continua)


Millina Spina 21/07/2016 - 01:48
commenti 18 - Numero letture:1301

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FERVORE LATENTE


C'è qualcosa qui dentro al cervello che fermenta, qualcosa che ribolle in fondo al cuore, è una notte e un giorno intero che rincorro quel pensiero, senza tuttavia riuscire ad afferrarlo. Sfioro appena con le dita un piccolo lembo della sua impalpabile trama, sporgendomi avanti ad ogni passo per recuperare su di lui, come un povero assetatato rincorre il miraggio d'una brocca d'acqua fresca nel deserto, e finisco ogni volta col cadere sull'ombra goffa, stanca e troppo lenta della mia mente tristemente appesantita. Il mio pensiero è miope davanti al foglio bianco, la penna è la mia lente, la poso sulla bianca superficie, lasciando un punto nero d' inchiostro che si dilata come onde ordinate e concentriche lasciate da una pietra lanciata in uno stagno, come un'eco. E' una lente che amplifica la potente luce del sole e brucia, e incendia il foglio, e propaga fiamme fino sopra il cielo,fino oltre lo sguardo, fino ai confini dell'immaginazione, fiamme che scorrono lungo le vene e le arteri... (continua)

Silvia Simona Biolcati Rinaldi 18/10/2018 - 12:05
commenti 4 - Numero letture:1114

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FESTA SIMPATICA


Carissimi, questo sabato sono stata con il mio fidanzato a una piccola festicciola con dj.
Mentre lui guidava, io ero già euforica come una marmellata appena aperta dal barattolo.
Gli dico fiera che guidiamo come due uomini e lui mi dice: ah ti sei data dell' uomo?
ma nel senso che mi piace correre con l' auto, accelerare sempre con responsabilità ovvio.
Arriviamo nel locale e ci togliamo il giubbotto.
Io ho un maglione con cerniera e sotto una maglia scollata e cosa faccio? Mi tiro giù sempre più il maglione, mostrando la scollatura.
Lui immediatamente mi tira su il maglione da premuroso e io lo tiro giù.
Mi dice che sono proprio tremenda.
Non è per il freddo, non vuole che mi vedano gli altri, altro che premura che mi venga mal di schiena.
È geloso come un gelato cucciolone con il biscotto, ma lasciami mostrarmi siamo all' isola! arriva Rocco.
Lui ha una camicia bianca impeccabile da matrimonio yogurtoso.
Sexy come le luci fino all' alba parliamo all' orecchio mentre dal... (continua)

Mary L 22/01/2018 - 17:42
commenti 13 - Numero letture:1018

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Fin da bambina


Ho iniziato a farlo fin da bambina, quando smessi i panni della mamma delle bambole con cui giocavo in paese infilavo quelli della libertà e correvo tra la campagna ed il mare dove vivevano i miei nonni, dove andavo incontro al vento che s’insinuava tra le mie treccine rendendole due grovigli infiocchettati.
Lì, che fosse bello o cattivo tempo, passavo la giornata rigorosamente fuori insieme ai miei cugini con l’ingordigia degli attimi e delle esperienze che mai sazia quella sana fame dei bambini. E son stati loro ad insegnarmi.
Le prime volte li osservavo attentamente e poi cercavo, con il loro aiuto, di emularli stando ben attenta a mettere in pratica i loro consigli. Ma fallivo e loro mi pregavano di provarci ancora, ché l’esercizio era importante e sicuramente ci sarei riuscita.
Ricordo la rabbia che provavo di fronte ad ogni nuov... (continua)

Millina Spina 07/04/2016 - 14:05
commenti 19 - Numero letture:1111

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