RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Finalmente me stessa


-Allora, che mi dici di Tayler?-
-Beh, che dire di lui.. Siamo così diversi, eppure così legati. Io sono l'inverno e lui l'estate. Siamo il freddo e il caldo ma ci completiamo a vicenda. Io gli porto un Po' di vento, rinfrescando la sua pelle bagnata di sudore, lui mi porta un po' di sole, sciogliendo i ghiacciai nel mio cuore. Le nostre storie così diverse, si intrecciano, come se l'una fosse il lieto fine dell'altra. Io sono le gambe, lui le braccia. Io cammino e gli indico la via, lui abbraccia il futuro e mi dona pezzi di speranza. Siamo pieni di noi, ma ciascuno è la metà dell'altro. L'ho conosciuto troppo tardi, lui poteva salvarmi. Adesso ogni capitolo della sua storia, che mi racconta attraverso ogni suo abbraccio caldo, sembrano l'unico antidoto per ogni mia sofferenza. Se solo ci fossimo incontrati prima, non avremmo mai commesso tutti questi sbagli. In una cosa siamo uguali: io sono il male e lui l'altro lato del male. Ma non è un male malvagio, è l'unica cosa che ci faceva... (continua)

Male Dizione 06/05/2015 - 17:53
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Finestra chiusa


(Un vero episodio descritto dal cuore)

Questa mattina sento nel cuore una sensazione di nostalgia e di apprensione perché devo passa proprio in quella via dove abitava mamma mia! M'incammino; rallento i passi sono quasi arrivata, osservo con emozione che quasi nulla è cambiato d'allora. E'una piccola via, vi sono tre basse palazzine tinte con tenui colori, davanti ad ognuna c'è un piccolo giardino dove vi sono molte piante dai magnifici fiori,cè solo un grande albero e vi albergano numerosi passeri cinguettanti, in primavera tra il loro canto i fiori dai tanti colori è tutta un'armonia in quella silenziosa via ed io ho sempre pensato
"quì ci mancano solo i folletti, per questo la chiamano via dei mughetti".
Fermo i passi e guardo la finestra chiusa e penso
"chissà chi ci abiterà?" Un mare di ricordi mi attravesan la mente, l'allegria di mio papà, i suoi affanni, quanti avvenimenti a volte tristi a volte gài, nascite feste e compleanni, tra bisticci risat... (continua)


giuliana marinetti 26/09/2017 - 13:15
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Firma


Facciamo un gioco: se nella bacheca di Os alla voce SCRITTURE CREATIVE ci fosse stato COS’È PER VOI LA SCRITTURA…

Ho sempre immaginato la scrittura come un’ombra familiare col Cappello attoriale. Una prefazione fatta di appunti a margine, e per usare le parole di Fernando Pessoa “l'assurda impressione che con i miei occhi pesanti e col mio cervello assente si stiano tracciando, come con un lapis insensato, le lettere del commento profondo e inutile”.
Sotto il cappello una mente aperta; e Cuffie, che se le togli continua la musica. E occhi attenti e cuore spalancato. In una mente aperta è facile entrarci, ma poi il difficile è uscirci.
Sul Dorso, Nervi di ali e brividi… che “esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell'emozione”, sempre Pessoa. In quelle “giornate che sono filosofie” il peso del filo di trama è “una impossibilità di respirare con l'anim... (continua)


Mirko D. Mastro 08/04/2021 - 16:33
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FORTUNELLA


FORTUNELLA


Auronzo di Cadore, luglio 2005.

Era sabato sera, due giorni prima del mio rientro a Trieste dalla vacanza in montagna. Mi trovavo nella camera al piano terra della pensioncina in cui alloggiavo, quando sentii degli strani rumori che venivano dall’esterno, come un frullo d’ali. Mi affacciai e, proprio sotto il davanzale, vidi un uccellino nero che si agitava spaventato. Scavalcai il davanzale e lo raccolsi, era terrorizzato. Confesso che non sapevo cosa fosse, ma lo portai da mio marito e dai miei due figli e decidemmo di recarci di corsa nell’unico negozio per animali di Auronzo, che stava per chiudere. Tom, il nostro cagnolino, non sembrava minimamente interessato all’esserino.
La commessa guardò l’animaletto ed ammise che nemmeno lei sapeva di che specie si trattasse, mentre mio figlio quattordicenne continuava a ripetermi che dovevo stare attenta perché sicuramente era un piccolo, ma pericoloso, rapace. Beata ingenuità.
Io spiegai alla commessa che avrei dovuto... (continua)


Marina Assanti 12/03/2022 - 10:44
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Fra sogni e realtà


Dal momento in cui riesco a ricordare, la vita, dal mio punto di vista di bambino non era male, vivevo e questo era più che sufficiente, almeno credevo io.
Mi piaceva vedere il sole ogni mattina, l’asfalto nero e bollente riscaldava i miei piedi nudi di adolescente, la solitudine era la mia amica, quella con cui parlavo maggiormente, anzi non parlavo mi capiva senza dire niente.
Avevo tanti giochi che mi offriva ogni giorno la natura, hai mai provato a ruzzolarti sull’erba di un prato e sentire il profumo anche dell’ultimo filo d’erba nato??, abbracciare il vento che sussurra attorno e con le mani larghe stringerlo forte finché svanisce, guardare un fiore mentre nasce, salire su un albero piano piano e lasciarsi dondolare appeso ad un ramo.
Poi stanco riposavo su quel manto tutto verde ben nascosto dalle piante, con gli occhi stretti e chiusi respiravo la natura, mentre il canto degli uccelli mi portava via di lì, in quei sogni più belli che si trovano nei film.
Le ore e il tempo ... (continua)

Luigi Berti 01/03/2017 - 04:14
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Francesco Forgione


Da umile terra,di piccola casa
Di gente che la campagna piega,e nella membra han la polvere
Di zolle in pietra,
per il borgo ove nacque ,non conobbe l ‘argento,ma lo spirito d’Estia.
Va il pargoletto tra viti e fossi,a scroprir la sua meta,
sa che è servo della grande miseria.
Tu uomo dalle carni lacerate,dalla fronte bassa
E calzari ,fai del tuo corpo la copia del grande
Agnello che in noi ,per noi si immola.
Piagato,piangente,devoto e pur irriverente
Questo visse ,onde far novello patto sulla croce.
Ne porti il segno nelle pietose mani
Nelle bende di sangue matide,nel costato dilaniato.
Ubbidiente il bon frate, alla voce del Padre
Di ricordar quanto dolore nei calici si versa
Per noia e falsa fede.
Fulminato dalla volonta del primo sole
Mosse i pie ,ma ,fai ammenda non son tutti
Dei suoi disii riverenti,ma fieri!
Miglior pianta del suo giardino
Percosso dal mal ,dal dolor inardito,
radice d’amor in te si infonde
rifletti ,la luce ,il biancor
delle sacre ... (continua)

corrado cioci 09/12/2017 - 09:02
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Frutta martorana e ossa dei morti


Dalle mie parti, durante il periodo che ruota attorno alla Festa di Ognissanti e la Festa dei Morti, nelle pasticcerie, nei panifici e nei bar è onnipresente la frutta martorana. Si tratta di riproduzioni reali di frutti realizzati con pasta di mandorle dipinta rigorosamente a mano con del colorante alimentare.
Ci sono poi, degne si nota, le ossa dei morti, caratteristici biscotti Made in Sicily di dura consistenza che vengono preparati con zucchero, farina, albume e chiodi di garofano.
Ricordo che io e mia sorella Cettina, rispettivamente di otto e sei anni, non avevamo ancora assaggiato né gli uni né gli altri, tant'è vero che in diverse occasioni incollavamo le facce alle vetrine di una rinomata dolceria, sbavando e immaginando quanto potessero essere buoni. Finché un pomeriggio d'ottobre i nostri genitori ci promisero di acquistare un cabaret misto, a patto di pazientare fino al 2 novembre, e di mangiarli con parsimonia per evitare danni ai denti.
Dal momento che fummo invitat... (continua)

Giuseppe Scilipoti 03/11/2020 - 14:46
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