RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Hoola hop


La mia vita è come quando da bambini si giocava con l'hoola hop.
É emozionante imparare.
Nei periodi di equilibrio hai la possibilitá di alzare lo sguardo e
conquistato dalla fierezza dei tuoi armonici movimenti,
guardarti intorno.
Puoi scoprire, alzando lo sguardo, un nuovo mondo.
La vastità e la diversità di ció che risiede al di fuori del tuo io
ti dona la cifra della bellezza attraverso nuovi orizzonti infiniti.
Un'epifania, ti pare di non poter piú essere senza.
Essi ti conquistano, puoi essere chi vuoi fra queste linee
Completamente immerso in questa nuova e felice utopia universale
Non vorresti mai distogliere lo sguardo.

Dopo aver perso l'equilibrio invece, la natura porta nuovamente il nostro occhio verso di noi, per concentrarci sul corpo,
sui piccoli movimenti,
nell'atto di rinnovare quella maledetta rotazione,
nel produrre quel preciso momento che ci permetta di ammirare di nuovo i nostri ormai indispensabili orizzonti.

Non bramiamo altro.
Non deside... (continua)


Mattia Bucco 10/09/2018 - 04:42
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I LOVE SHOPPING


Circa una volta alla settimana, vado a fare il mio giretto preferito.. naturalmente parlo di shopping!
Ormai conosco ogni angolo del negozio, sono cliente fissa e nel volantino su Internet ho visto un pantaloncino con le farfalle che vorrei provare.
Non lo vedo subito, così chiedo alla gentile commessa e mi dice che deve ancora metterlo fuori,  ma ha capito quale.
Così concentrata come un maresciallo mi dice di andare dietro un tendone che sembra una lavanderia.
Stupita i miei occhi diventano olive ascolane con la mortadella e olive giganti.
Ci sono appesi vestiti per non so quanti metri quadrati.
Sembra ho vinto un grande assegno di I love shopping, magari!
Torno sui miei piedi e inizio a cercare quello che volevo, mentre lei mi dice che va in cassa che c'è coda.
Ah non preoccuparti, in questa deliziosa isola, troverò il mio pantaloncino farfallino! Basta non voli via dopo che l' ho pagato!
Poi dopo cinque minuti, arriva una signora dietro il tendone con me che inizia a cerc... (continua)

Mary L 09/05/2023 - 18:56
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I doni della befana


Era nata da poco, con due occhi vispi e l'argento addosso. Era la mia seconda femminuccia e non dormiva mai. Certo, forse risentiva del mio umore e della mia preoccupazione... Avevo già altri tre figli, una femmina e due maschi. La mia quarta bimba nacque in un periodo sbagliato, un periodo in cui la mia famiglia "dalle stelle era finita alle stalle", come dice un detto. Dopo i primi tre figli io e mio marito avevamo deciso di non volerne altri, poiché gli impegni erano tanti e non avevamo la possibilità di dedicare un po' di tempo a noi due. Avevo dunque regalato la carrozzina, il passeggino, il seggiolone ed il corredino a persone che ne avevano bisogno. Avevo tenuto solo la culla, ormai malandata e che aveva subito riparazioni ogniqualvolta un nuovo bimbo l'aveva occupata.
Inspiegabilmente bussò alla porta del cuore la mia ultima bimba... ed io volli aprire quella porta.
Le nostre condizioni economiche erano pessime, perché c'era un fallimento in corso ed avevamo perso ... (continua)

Teresa Peluso 08/01/2019 - 05:41
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I due settatari


Alla fine degli anni Duemila dal momento che non utilizzavo l'automobile, mi muovevo tantissimo a piedi in diverse zone della mia città. In termini di salute ci guadagnavo in quanto mi tenevo in forma sia a livello fisico che mentale. Oltre i pro, c'erano dei contro. Ad esempio imbattermi con certe persone non gradite, tra cui odiosi ex compagni di scuola, conoscenti perditempo, zingare con la manaccia tesa a mendicare e i seguaci di una comunità sedicente cristiana che giravano sempre in coppia. In riguardo quest'ultima cerchia, in base al vestiario, senza sbagliarmi, li identificavo all'istante: gli uomini in giacca e cravatta, invece le donne con delle lunghe gonne e le scarpe basse. Inoltre, saltava all'occhio una Bibbia alterata nonché le varie copie delle riviste religiose che si portavano dietro. 
Un giorno, mentre mi stavo recando al supermercato, all'improvviso due di essi di questa setta religiosa si piazzarono davanti a me. Non potei sfuggire.
«Salve, scusi il disturbo, le... (continua)

Giuseppe Scilipoti 09/04/2020 - 14:03
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I fiorellini del mio giardino


Uno dei momenti più esaltanti della mia vita, è stato senza dubbio la nascita dei miei nipoti.
Tre situazioni diverse, tre esperienze diverse, tre gioie perfettamente uguali.
C H I A R A

Quando nacque Chiara, la mia prima nipotina, eravamo in quattro a fissare la porta dell’ascensore dalla quale sarebbe uscita l’infermiera che avrebbe trasportato la neonata dalla sala parto al nido. L’ansia era feroce e quando finalmente l’ascensore si fermò ed apparve l’infermiera con una specie di teca in cui c’era la bambina, ci passò davanti senza fermarsi neppure per un attimo per farcela guardare…e noi a correrle dietro per cercare di vedere almeno quel pezzetto di visino che spuntava da una copertina ospedaliera.
Alla fine della corsa ci fermammo davanti alla vetrata del nido. Finalmente dopo la visita del pediatra, la puericultrice la prese per le caviglie e la immerse in una vaschetta di acciaio per farle il bagnetto. Dopo baci ed abbracci al neo papà, eravamo... (continua)


santa scardino 15/10/2020 - 09:50
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I frollinacci


15 Settembre 1995. Il giorno, il mese e l’anno in cui è nata Elisa, la mia sorellina. A poche settimane dalla sua nascita, in puro spirito meridionale, i parenti e gli amici gradualmente venivano a trovarci a casa nostra. C'era chi portava in dono dei giocattoli, chi dei vestiti o degli accessori per la bebè e chi delle buste bianche contenenti una o più banconote. 
Erano giorni di festa, nei vari cabaret di paste e di pasticcini posizionati sul tavolo del soggiorno, non potevano mancare un centinaio di confetti rosa. Di tutto quel ben di Dio ne ero ghiotto, così come Cettina, "la mia sorella più media," per dirla alla Nino Frassica, un undicenne e una novenne complici, una sorta di Bonnie & Clyde con quell'intrufolarci di nascosto nel salone per arraffare, visto che i nostri genitori ci proibivano di toccare i dolciumi destinati agli ospiti.
A farci visita per ultimi furono due anziani prozii, Turi e Ada, da sempre bollati i più tirchi del mondo. Quel pomeriggio notamm... (continua)

Giuseppe Scilipoti 13/11/2020 - 14:48
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I giorni disordinati


Non so gli altri, ma io, ogni tanto, ho dei giorni disordinati.
Di quelli, dove hai tanto da fare e non sai da che parte cominciare. Giorni, dove non ne va bene una e hai voglia di urlare, mollare tutto, e metterti lì seduta, a pensare. Giorni, dove interloquisci con te stessa, perché non hai da mettere in ordine solo fuori, ma soprattutto dentro la testa, e tutto il resto lavare i piatti, rifare i letti, spolverare, caricare la Lavatrice, possono anche andare al diavolo.
Uno sciopero corporale, dove faresti a meno anche di mangiare: se lo stomaco prepotente sindacalista non si rifiutasse di collaborare.
Allora eccoti lì, che per forza maggiore, ti alzi da quella sedia con l’intento di scrollarti di dosso un po’ di torpore e svogliatamente riprendi ad armeggiare, un po’ qui, un po’ là.
In cucina … un sugo veloce: giusto una pastasciutta, perché la ciurma non si accorga del tuo stato d’animo. “ Non hai certo voglia di rispondere alle loro insistenti domande.” Non puoi! Perché anche... (continua)

Claretta Frau 08/09/2013 - 17:43
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I maglioni


Quando avevo nove anni, ricordo che il giorno di Natale, a pranzo dai miei zii nella casa di campagna, mia nonna materna, anziché comprarmi un paio di scarpe come solitamente faceva ogni anno, mi regalò quattro maglioni sintetici che detestai fin da subito. Esternai la mia delusione in maniera evidente, ripiegando quindi con ruffianeria sui miei nonni paterni, anch'essi invitati in quell'occasione, dal momento che mi riempirono di giocattoli e di dolci.
Sia mia nonna materna che mia madre rimasero costernate, ma mi chiesero comunque di indossare ad uno ad uno quei capi, forse pure con l'intenzione di darmi l'occasione di rivalutarli. Fondamentalmente quei maglioni erano tutti uguali, cambiava soltanto il colore, oltre a ciò, nonostante le misure risultassero giuste, non sembravano tenere al caldo. Proposi allora con insolenza di darli in dono a uno dei miei cuginetti lì presenti.
«Guarda che ti stanno bene!» esclamò mia madre infastidita. 
«Sti maglioni sono 'na merda! Che palle!» d... (continua)

Giuseppe Scilipoti 09/05/2019 - 08:52
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I MIEI FAVOLOSI ANNI 80


I MIEI FAVOLOSI ANNI 80


Nel periodo storico in cui le sorti del mondo venivano decise dal presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, e in Russia il segretario del Partito comunista, Michail Gorbaciov, inaugurava la “perestrojka”, il programma rivoluzionario che avrebbe trasformato profondamente l’economia e la società sovietica, io mi apprestavo a vivere quella fase della vita di grandi cambiamenti, caratterizzata da un tale turbinio di sensazioni fisiche e psichiche, che difficilmente si dimentica.
Era l’inizio degli anni 80. Da adolescente, timida ed impacciata, mi affacciavo al mondo con una voglia inesauribile di vivere emozioni e nell’epoca dell’apparire e dell’affermazione di sé ad ogni costo, desideravo allo stesso modo “essere vista” e trovare un posticino da qualche parte, che non fosse la famiglia, la scuola o la parrocchia, luoghi frequentati da sempre, che iniziavano a starmi stretti.
Nei pomeriggi dopo scuola, dalla mia terrazza all'ultimo piano di un condominio a... (continua)


PAOLA SALZANO 04/12/2017 - 10:16
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i miei ricordi


Caro diario,
ieri pomeriggio ero a casa e mentre sfogliavo il libro di musica per cercare una melodia da suonare, ho visto la canzone “ I migliori anni della nostra vita”. In quel momento, sono apparsi nella mia mente tutti quei momenti indimenticabili vissuti a scuola. In particolare, vorrei raccontarti l' ultimo giorno nella scuola elementare, quando ero in quinta. Quel giorno fu per un certo verso, un po' malinconico, perché purtroppo quei cinque anni meravigliosi erano finiti e dovevamo lasciare le maestre e anche alcuni compagni. Dall'altra parte però, ero felice ed emozionata perché dopo qualche mese avrei raggiunto una tappa più difficile: le scuole medie. Ricordo quando feci, insieme ai miei compagni, la recita di fine anno; tutte le risate, i momenti più gioiosi che passavo con loro. Le nostre maestre ci aiutavano a superare i problemi e a accettare la vita così com'è. Penso che la vita sia un un cammino lungo e periglioso poiché è ricco di ostacoli. Si, è vero, io adoro Dant... (continua)

claudia montenegro 19/08/2013 - 13:25
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