RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il nostro Segreto


Eravamo arrivati alla stazione ferroviaria di Antignano da via della Salute, proprio di fronte ad essa, dopo aver fatto un giro fino al Miramare, dove finiva il paese.
Attraversai di corsa il piccolo spiazzo prospiciente alla stazione per essere il primo ad attraversare i binari, lasciandomi alle spalle la scuola elementare, la casetta di servizio delle ferrovie, mio nonno e mio fratello.
Passata la piccolissima sala di attesa, attraversai i binari; ero già oltre il primo, quando, girandomi alla mia destra, scorsi il treno, d’improvviso che arrivava dalla curva del Miramare per oltrepassare la stazione.

Non si sarebbe fermato, né avrebbe rallentato, non era un treno accelerato, come si diceva al tempo dei treni che fermavano a ogni stazione, ma procedeva speditamente. Inclinato, nell’affrontare la curva, sembrava ancora più veloce; le canne che costeggiavano la ferrovia erano sconvolte da suo transito più di quanto non lo fossero per il libeccio che picchiava forte.
Ero là in ... (continua)


Glauco Ballantini 15/01/2016 - 10:18
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Il peso specifico del natale


Sono due le cose belle di quel Natale:
la prima, vedere te e mio figlio complici
la seconda, non sapere che quello sarebbe stato l'ultimo Natale passato con te.

Sento la sgassata della tua auto nell'aia davanti casa, vengo ad aprirti. Abbiamo deciso di fare il presepe nel caminetto, così non potrò accenderlo. Simone è piccolo e siete preoccupati che possa essere pericoloso per lui.
“Babbo, ma quanta roba hai portato?”
“Solo la carta e le luci, prendi tutto te dai!” mi passi una borsa pesante, non può essere solo carta, intanto prendi il bimbo in braccio. “Vieni, picchia sulla zucca del nonno su!” e Simone con le mani aperte tamburella sulla tua testa senza capelli.
“Dai babbo non ti far massacrare...”
“Ma che dici?! Picchia picchia che poi il nonno ti prende,,,!”.
È sabato pomeriggio. Io mi metto in ginocchio accanto a te di fronte al camino. Simone non ha bisogno di rendersi più basso, ma ci imita e si acquatta tra me e te.
La capannella, così si chiama noi, è una passione.... (continua)


Grazia Giuliani 10/12/2019 - 18:58
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Il piratato


Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile restare a galla in questo mare di afflizione, uno specchio d'acqua salata come le mie lacrime.
Quanto vorrei una solida barca e una mappa affidabile affinché mi conducano nell'agognata Isola del Tesoro, ove al posto dei forzieri pieni di dobloni possa arricchirmi di amici preziosi.
Ahimè, quotidianamente a chi trovo, invece? Pirati, pirati immancabilmente pronti a catturarmi e a seviziarmi, solo perché non sono come loro e non ho oro da offrire, ma semplicemente un cuore che, nonostante sia placcato, i suddetti non sanno cosa farsene.


Nota dell'autore: brevissimo pensiero introspettivo/metaforico realizzato durante il terzo anno delle superiori a causa dell'ennesimo episodio di bullismo psicologico, le cui vessazioni le ritenevo potenti come palle di cannone lanciate su di me. ... (continua)


Giuseppe Scilipoti 29/06/2018 - 15:41
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Il podere


La sera di Pasqua s'andava a cena da Zia Delvina
C'erano i miei genitori e il mio cugino Silvano . Aveva la stessa età di babbo perchè zia lo aveva fatto quando nonna Cesira fece babbo. Che divenne suo zio.
Quando arrivava il tramonto sull'albero alto e quasi secco davanti casa si appollaiavano tre o quattro faraone e quelle sono state le ultime volte che ho visto le faraone dormire all'aperto.
Si mangiava la stracciatella e “gli americani”,dolci fatti con il rosso delle uova. Non mancavano i cialdoni riempiti di crema fatta con le uova delle galline che raspavano tutt'intorno alla casa.

A volte si passava la notte lì ,al podere Lagrimana ,e si andava a vedere il granaio, vicino alle camere e il giorno dopo, con Cinzia , la bimba di Silvano, ci si buttava sopra alle balle di crine e di grano e ci si divertiva a guardare fuori dalla finestrina e si vedevano i campi in fondo al podere con il noce gigante che stava in piedi da anni e dava noci dolcissime che col vento cascavan... (continua)


paolo fidanzi 07/03/2017 - 23:32
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IL POETA DELL'AMIATA


IL POETA DELL’AMIATA GIANCARLO
Raccolta poetica n° 7 Anno 2017
La poesia d'amore nasce relativamente tardi nella letteratura latina: intorno al II sec. a.C., quando i Romani, concluse vittoriosamente le guerre in Oriente e in Grecia, trovarono il tempo e lo spirito adatto per dedicarsi anche ai brusii dell'animo e ai sentimenti.
Ecco allora che l'amore, questo sentimento connaturato con la struttura stessa dell’uomo, diventerà sempre più motivo di vita anche se solamente con Catullo si innalzerà, legandosi come lirica al mondo dei sensi e della passione e avviando il filone della malattia amorosa e della servitù d'amore.
Ed è proprio l'amore/passione che dà infinita gioia ma anche infelicità, quello di cui ci parla Giancarlo in questa sua nuova raccolta: a volte in modo misurato, altre in maniera istintiva, irrazionale e carnale, ma arrivando comunque dritto al cuore.
Attraverso le sue poesie, semplici naturali inconsce, l'autore esprime in maniera viscerale e quasi ir... (continua)

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 15/12/2016 - 13:05
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Il potere della semplicità


La mia stupidità nel pensare di poter trovare la vera
felicita in una buona posizione economica: quanto mi
sbagliavo… incolpavo la vita per il mio egoismo, per
l’indifferenza verso la natura: La verità e che non
avevo la pallida l’idea di cosa fosse la vera felicità.

Per anni ho viaggiato per il mondo esplorando paesaggi,
mari, fondali, genti, culture… cosa avevo imparato? Niente, perché ero egoista…tutto era dovuto, non mi
mancava niente… quanto mi sbagliavo… non so quante volte ho assistito a un temporale, a una tempesta, a
un alba, a un tramonto… senza che mi rendevo conto mi allontanavo sempre di più dalle cose che realmente
sono importanti… la mia famiglia: ero diventato cieco, si, perché non vedevo niente di speciale tutto era
scontato tutto aveva un prezzo compreso la felicità.

ma trascuravo il fatto che la felicità non ha un prezzo
perché non si è abbastanza ricchi per comprarla o troppo poveri per non poterla cercare. Cosa mi ha
cambiato? (Il ... (continua)


donato mineccia 04/10/2015 - 11:30
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IL PREZZO DEL PANE


Era il 3 Febbraio del 1955, festa della candelora e mentre le campane suonavano allegre, mio nonno vestito con gli abiti della festa, camicia bianca, giacca e pantaloni alla cavallerizza di velluto nero e gambali lucidi, usciva dalla messa cui ogni tanto si recava.
Quel giorno era emozionato per via di quell’appuntamento importante che lo attendeva.
Con il compare si diressero verso i locali della parrocchia dov’era fissato l’appuntamento con i funzionari dell’ente.
Era emozionato, incredulo, speranzoso come ogni buon credente ed impaurito come ogni normale essere umano, con famiglia a carico da sfamare.
Era la giornata in cui, per effetto della riforma agraria i funzionari dell’Etfas - Ente per la Trasformazione Fondiaria ed Agraria in Sardegna - avrebbero venduto le terre da coltivare agli assegnatari ed alle loro famiglie, persone dalla grande volontà, o forse incoscienza, pari alla loro disperata fame.
A mio nonno venne dato il podere numero 25 a Capo Comino e a ricordarlo c’è... (continua)

Millina Spina 07/06/2017 - 13:16
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il primo figlio


Secondo me è il giorno che incorona la sacralità della famiglia. Il momento più bello ed importante della tua vita. Più del giorno del tuo matrimonio che ti ha riservato alcune forti emozioni e molte ritualità abbastanza ripetitive. Mai preventivato, sebbene sospirato, inatteso eppur così gradito. Il classico fulmine a ciel sereno. Ti capita proprio quel giorno in cui, stanco di una giornata di lavoro, rientrando, sei certo di assaporare il calore della dolce mogliettina che ti attende sull’uscio, pronta a dispensarti un caldo abbraccio pieno di promesse future. Invece, lei ti attende, si, ma brandendo uno strano oggetto fino a sfiorarti il naso, quasi a minacciarti più serie ritorsioni. Non sai che pesci prendere e sfoderi il tuo più bel sorriso insieme al miglior sguardo interrogativo. Nuvoloni neri attraversano la tua mente confusa, afferri quello strano oggetto a forma di termometro, lo guardi e continui ancora a non capire. Finché, dalla sua boccuccia, sempre prodiga di baci e di ... (continua)

Nino Curatola 30/05/2018 - 09:43
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