RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il tocco


Mi guardavo allo specchio e pensavo che il dolore e la paura fossero le cose più belle ch’io avessi mai indossato
Vestito maglietta pantaloni scarpe alte calzini sciarpa cappotto mantella pelliccia
Ero vestita di niente e mi portavo addosso la sofferenza come d’inverno la neve sulle montagne.
Prepotente m’incastravo tra i pezzetti d’una vita che mi si scioglieva addosso.
Che non si osi dire di me come di una donna forte e temeraria
Che non diciate di me come di mistero in attesa d’essere scoperto
Se tento di scoprire la più piccola parte di me,è il gelo
E ho freddo
Tremo
Gemiti e
Il vento mi accarezza il volto la gamba la bocca
e sposta l’angolo dell’abito cui tengo di più
La vita mi aggredisce e spaventata s’allontana
Carne putrefatta ora osano chiamarmi
Mi copro e tento di far riconoscere la mia vera essenza
Vi urlo Dolore,
chiamatemi dolore.
E l’incomprensione della felicità,dell’armonia,dell’ironia e della tranquillità m’avvolgono d’un riso travolgente e fastidi... (continua)

Ludovica Gabbiani 30/05/2017 - 15:12
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Il tunnel degli orrori


Feci conoscenza con la città eterna all'età di dieci anni.
Erano le prime ore del mattino e Roma stava già affaccendata nel suo traffico scuro di metropoli che non dorme mai. Mi colpirono i sampietrini, levigati da anni e anni di piogge e pneumatici.

Mia zia abitava al Portuense, in una bella casa immersa nel verde, tra la Magliana e il San Camillo.
I miei cuginetti, Michelangelo e Mariarosa, erano di qualche anno più grandi. Simpatici ed estroversi, mi organizzarono un improvvisato tunnel degli orrori nella loro stanzetta, iperrealistico con tanto di mostri, streghe, fantasmi e ragnatele.
Mi dissero che c'era un posto (si chiamava EUR) dove esisteva un luna park incredibile con un tunnel degli orrori spaventosissimo, al quale loro si erano ispirati.

Da quel momento, cominciai a desiderare con tutto me stesso di farmi portare in quel luogo, ma invano. Tutte le mie suppliche e tutto il mio frignare si risolse in un buco nell'acqua.

Dopo molti anni, quando ero già uno stude... (continua)


Vincent Corbo 20/04/2016 - 07:18
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il venditore di olive


Mia mamma, alcuni anni fa, per aiutare sua sorella che lavorava, si era offerta di badare alla nipote Paola, una ragazza quindicenne, durante l’assenza della madre.
Spesso capitava che al mattino andassero insieme al mercato a fare la spesa.
Tra le altre cose, era quasi obbligatorio passare davanti alla bancarella del venditore di olive, baccalà ed altri prodotti attinenti, e qualche volta si fermavano anche, per comprare.
Bisogna dire che il venditore era un ragazzo bello ed anche intraprendente, il quale vedendo passare, giorno dopo giorno, mia cugina, che in quanto a bellezza anche lei non era da meno, se ne innamorò.
Fu così che,una bella, o forse dovrei dire brutta mattina, si fece animo e coraggio,come si suol dire, e senza curarsi minimamente della presenza di mia madre si dichiarò:
-Signurì, si vè mettit’affaammor cu' me, ve faccio fa ‘a signora!
Sapete quale fu la risposta di Paola ?
- Essì ! je poje me mett’ affammor cu' na’ aulevaro!
Vi lascio immaginare la delusion... (continua)

santa scardino 28/01/2020 - 17:51
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Il viaggio a Monteverdi


La Fiat 128 bianca un po’ vecchiotta, andava a velocità lenta a mo’ di passeggiata,lungo una strada silenziosa ed alberata.
Ad ogni curva il paesaggio cambiava prospettiva, mentre il sole di prima mattina, creava effetti di luci ed ombre sui prati verdeggianti, che coprivano le meravigliose colline toscane.
A bordo, due ragazze ed un ragazzo, Luca, che fungeva anche da guidatore, il mangiacassette era a basso volume, per non coprire i loro discorsi nonché le inevitabili risate. Le cassette, circa ogni mezz’ora venivano girate o sostituite, in quanto non c’era l’aiuto del revence. La scelta dei cantanti verteva tra la musica italiana tipo Gianni Morandi o Patty Pravo, oppure quella americana come Gene Pitney o Paul Anka o ancora qualche complesso in voga in quegli anni.
Una delle due ragazze ero io, arrivata dalla Campania per le vacanze estive, su invito di alcuni parenti di mio padre, Luca, infatti era il figlio di uno di questi, mentre l’altra ragazza era la sua fidanzatina, no... (continua)

santa scardino 31/10/2019 - 22:52
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Imparare dalla semplicità


Pensando al tempo passato e al modo di vedere le cose di quel tempo: oggi sono contento di aver capito che mi sbagliavo.
Pensavo di trovare la vera felicita in una buona posizione economica. Il lavoro mi permetteva di girare per l’Europa è oltre. Per anni ho esplorato paesaggi, mari, fondali, genti, culture: cosa avevo imparato? Niente, perché mi importava solo di ingrossare il mio conto in banca.
Tutto era dovuto, non mi mancava niente ma: mentivo a me stesso perché capii che mancava qualcosa: cominciai ad aprire gli occhi. Non so quante volte ho assistito a un temporale, a u... (continua)

donato mineccia 07/12/2017 - 19:49
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In bilico


Sono appena tornata a casa, ma tanto a te non importa, non t'importa più. Perché sei con i tuoi amici.. Ah si "tuoi".. Perché un tempo erano miei.. Anzi forse nostri.. Poi ho buttato tutto all'aria.. Come sempre.. E mi ritrovo in bilico.. A cercare di trovare un equilibrio nella mia instabilità, a restare ferma per non cadere. E se rischiassi? E se facessi un passo avanti? Molto probabilmente cadrei. Ma ne varrebbe la pena? Questo è quello che mi chiedo spesso.. Se ne valga davvero la pena. Se tutto quello che io stia facendo abbia un senso, trovi una logica, segua un nesso. E se non lo avesse? Se fosse solo un curioso istinto che mi spinge ad andare oltre la visuale? Ma sarò pronta a vedere qualcosa di diverso? Da una prospettiva nuova, dove io sono giù e tutto il resto mi sovrasta? Dove la gravità comincia a farsi pesantemente sentire e ti senti cadere? Sei in bilico. Stai per mollare o vuoi lottare? Non so se tutto ciò sia normale. Avere la possibilità di scegliere, ma non... (continua)

Green Eyes 03/12/2015 - 23:05
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In quei fissi occhi gialli.


Fu il culmine della disfatta, un segno mitico ed impensabile, sotto una melma viscosa, puntinata di gocce di latte. Incontrai te, il pelo sporco e il miagolio continuo: a intervalli di tempo regolari mi stordivi con il tuo bisogno d'aiuto, come un lamento e riempivi il vuoto dei passi lasciati da uno sconosciuto, frettolosamente sovrappensiero. Irrompevi con i tuoi contorni nell'aria vibrante che ci abbracciava ed io, di fronte a te, mi riducevo ad una comparsa; quegli occhi gialli mi avevano rapita e trascinata nel tuo mondo. Nonostante lo spazio obbligato per necessità di sopravvivenza, a cui entrambi non eravamo disposti a rinunciare, l'odore della tua paura invase le mie narici; mi avevi avviluppata, i miei movimenti seguivano ai tuoi. Per pochi secondi smettesti di miagolare e provasti ad avvicinarti, una zampetta avanti e l'altra ancora dietro, incastrata alla terra: ti stavi muovendo in direzione di un nuovo futuro (che ti avrebbe spaventato) ma il passato ti tratteneva, l'esper... (continua)

Giulia Cacopardo 19/07/2017 - 23:57
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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01/01/1970 - 01:00
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