RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il gioco - parte prima


E' la seconda volta che vado al mercatino dell'usato, giro incuriosito tra gli oggetti presenti.
Un gioco elettronico cattura la mia attenzione, si chiama: Il mondo nuovo.
Lo prendo e mi dirigo verso la cassa.
- Strano, non ricordavo questo gioco - mi dice il ragazzo alla cassa.
- Era il primo dischetto sulla destra.
- Non riesco neanche a trovarlo nel computer... oh! È apparso ora!
Secondo il ragazzo ieri quel gioco non c'era, almeno, questo è quello che dice lui, forse ricorda male, d'altronde se l'ho trovato vuol dire che qualcuno lì l'ha messo.
Arrivato a casa, e già dimenticato il pseudo mistero della sua comparsa, carico il gioco nel computer.
Si inizia con la nomina dei generali, l'acquisto di materiali, armi e con la strategia da seguire per difendere il territorio e sconfiggere il regno di Blon.

E' la terza volta che carico il gioco.
Stranamente non riesco a modificare lo schieramento delle truppe, purtroppo non ho le istruzioni e quindi non riesco a capire piename... (continua)


Massimiliano Casula 26/07/2020 - 07:22
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Il gioco - parte seconda


Domenica mattina, sono alla stazione per prendere il treno per Firenze per trovare i miei, tra le persone che aspettano vedo alcuni uomini in divisa.
Salgo nella mia carrozza, mi siedo.
Noto dal finestrino che il gruppo di militari mi guarda, parlottano fra di loro poi si dirigono verso la mia carrozza.
Li vedo salire, si avvicinano, sono in cinque.
Uno di loro è identico al generale del gioco, il generale Portland.
- Sono proprio io, signore - mi dice questi guardandomi dritto negli occhi.
- Scusate ma temo che stiate sbagliando persona - rispondo cercando di dimostrarmi calmo, cosa che non è, infatti sono piuttosto agitato, temo che la mia testa, il mio povero cervello sia andato completamente in tilt, sarà lo stress, sarà chissà cosa, fatto sta che vedo cose che non dovrei vedere.
- Signore, siamo venuti a ricordargli l'ultimatum, come avrà letto nella missiva che gli abbiamo inviato.
- Voi siete solo frutto della mia fantasia, non c'è altra spiegazione, non ci può essere al... (continua)

Massimiliano Casula 31/07/2020 - 16:34
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Il neolaureato


Sergio, neolaureato, prende in affitto un piccolo appartamentino in Via Giovanni Spirito.

Dopo una serata trascorsa con amiche e amici in onore della laurea Sergio va a dormire, un po' affaticato e un po' bevuto. Durante la notte Sergio si alza per andare in bagno e avverte un rumore in cucina come se qualcuno stesse per aprire il frigo e poi richiuderlo.

Sergio, cosciente, dice a se stesso: “Ho bevuto un po troppo!”

Ritorna a letto e dopo qualche minuto ode aprire il frigo di nuovo. Sente un piatto cadere sul pavimento. Senza prendere panico Sergio si rialza, va in cucina, vede il frigo aperto e sul pavimento gli avanzi dalla sera prima. Prende lo spazzolone, pulisce il pavimento e ripone tutto nel cestino dei rifiuti.

Resta perplesso nel vedere nel cestino il piatto a pezzetti. A quel punto Sergio appoggiandosi al frigo con la mano ancora unta dopo aver pulito, riflette: “Ma io sto sognando?” Sergio si rimette a letto.

La mattina appena sveglio Sergio pensa lo strano ... (continua)


Salvatore Rastelli 27/11/2018 - 19:08
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Il ritratto di Saverio Giusti


Mi misi subito al lavoro, restaurando un quadro, olio su tela, ritratto di un antenato del conte, di 103 cm per 73 cm, non voglio annoiarvi con i dettagli del processo di restauro. A lavoro ultimato, il conte Giusti dopo avermi elogiato per il restauro svolto, mi dice che il ritratto, raffigura il fondatore della stirpe Saverio Giusti e incomincia a raccontarmi la storia del suo avo. Iniziando nel dire: La cavalleria rappresentava essenzialmente l’aristocrazia. I valori a cui si rifaceva erano di stampo feudale e vassallatico, in primo luogo la forza fisica, il coraggio, il senso dell’onore, fedeltà alle gerarchie ecclesiastiche e feudali, ma soprattutto per conquistare la donna amata. Aggiunse: amava alla follia Isabella, ma il loro amore era contrastato dalla famiglia di lei, che avevano promesso la figlia a un altro nobile; il mio antenato non si perse d’animo e rapì Isabella. Mise al corrente del suo intento, all’abate del monastero, dove aveva lo scopo di sposarsi nella chiesa del... (continua)

Savino Spina 14/09/2016 - 14:04
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il signore delle anime


Passo anche questa mattina in biblioteca, sono davanti al mio scaffale preferito quando noto un libro che la settimana scorsa non c’era.
Ha una copertina nera, senza disegni, prendo in mano questo curioso testo, incomincio a sfogliarlo.
“Che strano!” penso tra me e me, sembra un libro di magia o qualcosa del genere ma è nella sezione dei libri di storia.
Mi siedo, lo poggio e inizio a leggere.
M’incuriosisce il modo in cui è scritto ma soprattutto il titolo: Il signore delle anime.
Inizio a leggere, resto per ben due ore incollato a quel libro, noto anche delle strane formule da utilizzare per catturare delle anime del purgatorio ed altre che il libro non specifica.
Il testo tira in ballo il Dio Anabar, che non ho mai sentito; secondo il testo se si mettono in pratica i suoi insegnamenti e, soprattutto, le sue formule (costituite da un insieme di lettere e numeri), si può diventare il protetto del Dio Anabar, questo significa che questi ti concede la possibilità di avere un certo... (continua)

Massimiliano Casula 01/12/2020 - 17:47
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IL SOGNO DI SABINA SPIERLEIN


Ho fatto un sogno ieri notte.

Ero in riva al mare, l’acqua ferma, nera come pece. Un leggero riflesso di luna poneva in risalto nel mezzo della distesa marina una quercia smisurata dai rami storti inclinati verso il basso.

Terrifica la visione.

Alle mie spalle c’era un uomo dai capelli bianchissimi chino su un foglio; intingeva continuamente la penna in un catino. Si è accorto della mia presenza, ha alzato il capo; non aveva gli occhi, solo orbite vuote.

Ripeteva all’infinito –non sono io che scrivo!- -non sono io che scrivo!-

Con voce scossa gli ho fatto notare che da una sua mano colava del sangue.

Rinnovellava come un canto celtico –non sono io…- mentre stilava pagine e pagine fittissime. Stava per succedere qualcosa, lo sentivo. L’uomo si è messo in piedi per scrutarmi, pur non avendo occhi. Ha iniziato poi a inseguirmi come un forsennato.

Carl Gustav era sulle mie labbra mentre avvertivo il respiro di una bestia in affanno bestemmiare.

Un bacio sulla fronte... (continua)


GiuliaRebecca Parma 22/07/2020 - 11:27
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL TRIONFO DELLA COSCIENZA CAP 2


Cap.2

Mi trovavo in una grandissima stanza addobbata in stile antico, vi era un lampadario sontuoso, di vetro lavorato a mano, alle pareti le passioni di un abile collezionista affermato si esibivano con maestosità. Mi dissero di attendere, che lì a poco mi avrebbero ricevuto, dopodiché sono andati via lasciandomi in quella bellissima stanza antica. Dopo circa quindici minuti arrivarono due uomini dall’abito scuro, si evidenziavano alle loro dita degli anelli che recavano l’effigie del potere, il simbolo del controllo, il marchio dell’obbedienza. I due signori mi dissero di stare pure comodo ma non appena sarebbe arrivato il capo mi sarei dovuto alzare immediatamente, andare al suo cospetto, salutarlo, quindi baciarle la mano in segno di rispettosa sottomissione. Erano passati appena cinque minuti quando avevo cominciato a sentire dei rumori di passi, era sicuramente lui, il grande capo in persona, il messia. Arrivò con passo decoroso si fermò davanti a me e comincio a fissarmi con ... (continua)


CIRILLO CARMINE 22/07/2021 - 10:46
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Il tubo. Capitolo 4


4-Il tubo
L'asfalto correva veloce sotto le ruote del fuoristrada, il silenzio riecheggiava nell'abitacolo, interrotto solamente dal rumore dell'aria e dal frastuono dei miei pensieri. Dopo alcuni chilometri di strada, notai con la coda dell'occhio un profilo che non avevo mai visto prima, erano ormai vent’anni che percorrevo quella strada, molti dei quali col naso attaccato al finestrino, conoscevo ogni albero ogni muro e ogni casa, perciò qualsiasi differenza sarebbe saltata subito ai miei occhi. Inchiodai l’auto fermandomi con due ruote sul ciglio della strada, ma due grossi alberi di faggio mi coprivano la visuale, ingranai la retromarcia e indietreggiai di qualche decina di metri. Aprii lo sportello, scesi dall’auto e nonostante fossi in aperta campagna fu ancora quell'inquietante silenzio a fare da padrone. Il piccolo canale di scolo che separava la strada dai campi, non fu certo un ostacolo per un ragazzo allenato come me, lo saltai facilmente con un balzo, dando sfoggio di t... (continua)

Cristiano Pili 29/09/2020 - 08:04
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