RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Hai trovato una vecchia foto nel cassetto. Pensieri e ricordi.


Una Bmw rosso fiamma parcheggiata accanto al fabbricato... Un'immagine sfocata ma densa di significato. Sono nello studio, seduta alla scrivania, dove sovente mi rifugio quando non sono stata all'altezza di una realtà pressante. Sono alla ricerca della mia identità, quella che una volta di più non sono riuscita ad affermare come avrei voluto. Sono alla ricerca di me stessa, di ciò che fui e di ciò che sto diventando. Forse sono semplicemente più vicina a quel che amo, l'odore dei ricordi che si effonde dalla carta sbiadita sullo scrittoio in legno intarsiato, con un cassetto che apro.. e tra le dita mi ritrovo questa foto bizzarra, anomala ed eccentrica, che in un colpo solo ha milioni di cose da raccontare. Già, perché ogni elemento, in quella foto ha una storia da narrare, finanche quel che non si vede: mio padre con la barba ed i capelli lunghi di un tempo, la Canon e un sorriso con cui ha immortalato me e i miei boccoli neri, mano nella mano con mia sorella, che mi sovrasta di alme... (continua)

Atrebor Atrebor 17/01/2020 - 19:41
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Halloween -2


Poi l'invito a pranzo, oddio, che gioia!
C’ero preparato, nel senso che lo avevo un po' sperato, poi me lo aveva detto anche lei un paio di volte, ma tra dire e fare...
In effetti, le avevo detto se festeggiavamo Halloween:

“Se la prossima settimana ti va, e se vuoi, potremo fare il bis per pranzo, che ne so, per festeggiare Halloween, ma anche a prescindere... ma anche contro... anche solo per passare un po' di tempo a cazzeggiare (è una mia specialità) live, non virtualmente.”
“Si vediamo per martedì, ma non ti prometto nulla.”- mi ha risposto..

Poi invece l'invito a pranzo, molto carino.

“Pranziamo insieme? Come sei messa come orario?”- le ho scritto il lunedì.
“domani no, ho da fare, ma se ti va, possiamo fare giovedi, io smonto dalla notte ti preparo una bella pastasciutta a casa mia...”
“Va bene, porto il Lancers. Bianco o Rosè..”
“Va bene! “Hai qualche preferenza?”
“Dimmi te, non sono razzista.”
“Terra mare o mare e terra?”
“La specialità sceglila te, in base... (continua)


Beppe Billi 07/11/2023 - 14:36
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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I CAPPONI DI NONNA GINA


A metà degli anni cinquanta, in molte case rurali della pianura padana e dell’appennino parmense, l’economia della famiglia contadina era basata oltre che sull’allevamento di capi di bestiame come mucche, asini e cavalli anche su quello di diverse specie di animali da cortile, in particolare polli, maiali, tacchini, oche e anatre, per soddisfare le necessità alimentari dei numerosi membri del nucleo famigliare.
Pertanto alla fine dell’inverno la padrona di casa “reclutava” nel pollaio alcune chiocce per far loro covare le uova, dalle quali, dopo circa venti giorni, sarebbero nati i primi pulcini.
Nel giro di qualche mese, pertanto, il pollaio era rinnovato dalle nuove leve di pollastrelle e galletti che sostituivano le vecchie galline finite in pentola.
A primavera avanzata, quando i tempi erano maturi, nonna Gina sceglieva il galletto più fortunato da lasciare con le giovani pollastrelle per svolgere il suo compito di “gallo del pollaio”, mentre tutti gli altri galletti (meno uno ... (continua)

Domenico De Marenghi 17/03/2019 - 23:07
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I ragazzi di via dell'Olmo


Le conoscevo bene, loro, i ragazzi di via dell’Olmo, che arrivarono ad allietare la piccola via.
Non a tutti, s’intende.
Perché a qualcuno la confusione dei ragazzi dava noia più della fabbrica della Pirelli che, con i capannoni alla fine della strada, produceva gomme, tubi e pneumatici.
Davano noia, i ragazzi, specie a chi abitava nella piccola viuzza privata e sterrata, che nasceva nel mezzo alla via asfaltata che declinava dal viale Alfieri fino al viale Carducci.

Arrivarono in pochi, nel ’70, in qualche maniera da fuori, visto che non abitavano lì che le zie di tre di loro.
Nel tempo, si unirono a quei tre anche qualcuno che invece abitava nella strada, e a un certo punto erano una banda di una decina.

I primi pomeriggi li passavano a giocare ai supereroi, quelli della Marvel.
Si divertivano a interpretare le avventure che leggevano sui giornalini, le trasformazioni e le lotte, vicino al grande cancello che si trovava a metà della piccola strada sterrata, e che portav... (continua)


Glauco Ballantini 08/06/2015 - 10:28
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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I sogni di Don Bosco


- Dài, Albe, tagliamo la corda.
- Così non possiamo più tornare per il gioco degli scudi.
- E chi se ne frega!
- Dovrei stare in giro fino alle sette, perché i miei genitori mi aspettano solo per quell’ora.
- Ce ne andiamo al solito posto, al fresco. - Batté una mano sul taschino posteriore dei jeans. - Ci facciamo una fumatina in santa pace. Ho rimediato quattro Alfa senza filtro.
Il posticino al fresco era una macchia di noccioli e robinie, tra due campi di granoturco, presso il cimitero: luogo davvero desiderabile, in quel caldo pomeriggio estivo.
Alberto scosse il capo, ma con una smorfia di approvazione. La proposta aveva un suo senso, non c’era che dire.
- Okay, Dodo.
Erano in un angolo appartato, lungo la recinzione dell’oratorio. Daniele, detto Dodo, indicò il punto, seminascosto da cespi di ortiche e di cicorie selvatiche, dove la rete poteva essere rialzata, tanto da far passare un ragazzino. Vi si avvicinarono, ma in quel momen... (continua)

Giuseppe Novellino 13/04/2016 - 19:16
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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01/01/1970 - 01:00
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Il calore della famiglia


Comodamente seduta nella poltrona dallo schienale curvo del salottino di Nonna Pina, la signorina Ninetta soleva trascorrere l’intera mattinata a fare dei lavoretti all’uncinetto: centrini da mettere sui cassettoni e sulle credenze, sotto la scatola dei preziosi piuttosto che sotto i vasi di fiori o sotto il centrotavola di cristallo che la nonna Pina le aveva lasciato perché sapeva che le piaceva tanto. Non lo faceva per necessità, quello era il suo passatempo preferito, faceva vari lavoretti, e li metteva da parte. Non sarebbero mancate le occasioni per fare un presente: un invito a colazione dai vecchi amici di famiglia, che come loro conservavano il senso del rispetto e dell’amicizia e avevano fortemente radicato in loro il galateo. Inoltre amava regalarli anche ai nipotini, i figli dei fratelli o ai vicini che erano soliti farsi avanti ogniqualvolta avevano bisogno della loro cortesia e, spesso, andavano a far loro compagnia. “Zia Nina”, erano soliti dire i piccoli che frequentav... (continua)

Marianna Bonno 08/09/2013 - 20:28
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