Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Una notte in bianco condivisa È meglio una notte in bianco condivisa o il pensiero di una notte in bianco condivisa? Cosa è più poetico? Non dormire per tutta la notte perché l'altro/a non dorme, o il pensiero, contemplato a distanza, di non dormire tutta la notte perché lei/lui non dorme?
Si potesse isolare tutto ciò che c'è di languido e sentimentale dalla mera stanchezza, fisica e psicologica che comporta, in una notte in bianco condivisa ci sarebbe altrettanta poesia? Sailing to nowhere 10/05/2021 - 05:13 commenti 1 - Numero letture:601
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
UNA NUOVA AVVENTURA Il foglio bianco è di nuovo davanti a me, come tante volte in questi mesi. Mesi in cui ho riempito decine di fogli bianchi, parola dopo parola, febbrilmente, per tessere la mia storia, fatta di personaggi ed inchiostro. Personaggi che quasi hanno preso corpo, divenendo compagni di viaggio. Un viaggio lungo, difficile, in cui mille volte, ho immaginato i loro volti e le loro voci, in cui, tra le mie parole, ho visto le spalle curve, e il cuore disperato della protagonista, raddrizzarsi e rifiorire alla speranza. Un viaggio in cui ho condiviso la confusione di Susan, e la determinazione di Isabel. Un viaggio in cui ho condiviso le paure del Duca, altro personaggio cardine, che poi è il nonno di Susan. E piano piano, giorno dopo giorno, con la testa sui libri, eh sì perché se si vuole scrivere del passato e nel passato, non basta piazzarci su una data, bisogna anche documentarsi, questi personaggi mi hanno fatto compagnia, con tutte le loro imperfezioni e i loro punti di forza. Ma ora l... (continua)
Marirosa Tomaselli 01/10/2023 - 16:26 commenti 0 - Numero letture:172
UNA PASSIONE SENZA FINE Non ricordo esattamente quando è cominciata, so solamente che brucia, brucia come il primo giorno e so con certezza che non finirà mai.
Da quando è entrata nella mia vita, mi ha letteralmente affascinata. Strano a dirsi, ma forse il merito è stato di mia madre, donna intelligente e sensibile, la quale senza volerlo mi ha portata sulla sua strada, preparando il terreno per quella che è stata ed è tuttora per me una passione senza fine. Se ci penso anche lei da ragazza ne è rimasta ammaliata ed è stata una vera fortuna, perché oggi che sulla strada ha incontrato un grosso ostacolo da superare, questo sentimento impetuoso la sostiene e l’aiuta ad andare avanti con fiducia, non lasciandola mai sola. Tornando indietro nel tempo, probabilmente tutto ha avuto inizio in tenera età, quando rincasando dal lavoro, la mia mamma mi faceva dono di veri e propri oggetti preziosi: arrivavano nella mia cameretta nelle più svariate occasioni, ricorrenze o festività, oppure senza alcun motivo preciso.... (continua) PAOLA SALZANO 12/04/2018 - 10:14 commenti 15 - Numero letture:1039
Una piccola esplosione di luce nel buio Mi piacerebbe dirti tutto quello che non ti ho mai detto, dando per scontato che avrei avuto ancora tanto tempo per farlo, il tempo per dirti quanto ti voglio bene, oh mamma!
"Non sono pronta a vedere la tua luce smettere di brillare dicendoti addio per sempre. Margherita Pisano 21/01/2018 - 09:47 commenti 15 - Numero letture:1449
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Una sera l'amore Ero lì mentre e cercavo di godermi gli ultimi tiri di quell’ultima sigaretta che con sé portava gli affanni di una lunga giornata.
Feci un lungo sospiro,per cambiare quell’aria che da ore ristagnava in me. Uscì dagli automatismi che di me fanno Ludovica,che di me fanno giovane donna dall’aria affabile,che vedete Mi riducono a definizione. Amo emulare la muta dei serpenti quando,col calar del sole,m’accascio a terra con l’illusione di poter cambiare,di potermi rinnovare. Di poter spegnere la luce per fare spazio ad un buio che con i suoi mille fori trafigge di luci una città,che non è mai quasi bella quando è sveglia,mentre tutti già dormono. E’sera,e tra un sospiro e l’altro guardando la premura con la quale il sole lascia il proprio spazio alla luna senza esserne padrone,mi chiesi cosa fosse in realtà l’amore. Non è l’epoca delle associazioni libere,dunque mi figurai due innamorati al tramonto,il sorriso di un bambino,il dare sé all’altro e d’improvviso,in media res, senza ch’i... (continua) Ludovica Gabbiani 28/05/2017 - 14:41 commenti 1 - Numero letture:5113
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
UNA VOLONTARIA Ho 80 anni faccio volontariato da 37 anni con tanta gioia , lo faccio ancora
E lo faro’ fino a quando LUI il SIGNORE lo vorra’ ! Sono felicemente sposata, abito a MILANO, ho due figlie, un lavoro che ho sempre desiderato, vivo una vita piena, sembra non mancarmi niente, eppure… Ho una amica carissima, che vive come me, una vita piena , ma ha qualcosa in piu’ e’ serena e’ tranquilla, nel mio cuore la invidio, perche’? lei trova il tempo di fare la volontaria in ospedale, il suo entusiasmo mi arriva, voglio farlo anche io, mi fa conoscere la sua associazione , frequento il corso, supero il colloquio, entro a far parte di questa grossa associazione, nata nell’ospedale di NIGUARDA. Siamo negli anni 80 parlare di volontariato e’ molto difficile , non siamo ben accolte nei reparti, il personale ci chiama spie, se per loro, essere occhi di chi non vede, orecchie di chi non sente, bocca di chi non parla e’ essere spie, noi siamo felici di esserlo. Faccio la volontaria, quasi a tempo pien... (continua) SILVANA LAMON 22/08/2017 - 09:20 commenti 2 - Numero letture:1109
Undici Chilometri 1. All’epoca delle ferie d’agosto, dalla fine degli anni ’60 al 1980, erano undici i chilometri che separavano Barga da Renaio, l’Ottocento dal Novecento, il presente dal passato, la realtà di tutti i giorni dalla vacanza.
Il confine fra le due realtà poteva variare, ma arrivava puntuale nel momento in cui si chiudevano le orecchie per la pressione atmosferica che diminuiva con l’altitudine e che di solito si sbloccavano poco dopo arrivati a destinazione. Undici chilometri di curve strette in una strada che era un grosso viottolo, inizialmente tutto sterrato, del quale si conosceva ogni curva, e che, con il passare degli anni, era asfaltato per tratti sempre più lunghi, traccia unica dell’avvicinamento della civiltà al piccolo paese che tardava invece a conoscere qualsiasi comodità. La località si componeva di più nuclei; il principale era Renaio con la bottega, dove si trovava il telefono pubblico a scatti collocato nell’antibagno, con buona pace per la privacy di chi telefonava. E... (continua) Glauco Ballantini 21/07/2016 - 11:05 commenti 8 - Numero letture:1122
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