RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il cielo negli occhi


Gli occhi azzurri di Vincenzina non li scorderò mai. Erano leggermene sporgenti ma questa caratteristica, invece di configurarsi come un difetto, conferiva al suo sguardo una sorta di sgranatura tipica di chi osserva il mondo con meraviglia e curiosità ed era bello a vedersi.
Aveva una corporatura piuttosto rotondetta, cosa di cui si rammaricava ma era parte del suo fascino di donna morbida e tenera, fatta non per le passerelle e le sfilate ma per far riposare gli occhi e il cuore.
Quando Vincenzina con i suoi ventiquattro anni era da marito io avevo appena dieci anni ma capivo che Vincenzina, come donna, aveva le sue carte da giocare e mi meravigliavo moltissimo che nella sua famiglia ci si desse da fare per procurarle un marito. A mio avviso non aveva bisogno di mediazione e mi sentii offesa io per lei quando la sua madrina ( ah!!! le madrine, le comari per capirci, dovrebbero essere eliminate per legge) le presentò un sardo, di nome Armando, altissimo e dinoccolato, brutto ma..... (continua)

Aurelia Strada 04/09/2016 - 16:23
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Il Massimo


Caro Massimo,
tu per noi sarai sempre quelle parole che
non riusciremo a dire,
con quella tua ironia napoletana per cui niente è importante,
se ci metti il cuore;
e poi tutto si può apparare...
Il sorriso che non riusciremo a strappare,
come facevi tu;
ua quel comico sembra Troisi,
e va beh ma Troisi è Troisi nu pazzià...
Per noi sei Mergellina
con il sole che splende in acqua
mentre il Vesuvio sornione sorveglia;
sei parte di quella cartolina che ognuno vorrebbe spedire
quando gli viene chiesto di dove sei...
Ci piacerebbe immaginare che sei quel figlio che
Totò non hai mai visto crescere,
perché sai, in fondo il napoletano è così,
ci apparteniamo l'un alll'altro....
Auguri Troisi,
anche grazie a te essere napoletano è il Massimo!

Gaetano Pecoraro... (continua)


Gaetano Pecoraro 20/02/2016 - 01:02
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Il mio primo anno d'insegnamento: inquietante esperienza...


Avevo avuto una prima elementare quell'anno, e insegnavo in un quartiere popolare della mia città.

Il primo giorno si presentarono 35 bambini, tutti belli con i nuovi grembiulini, anche se un pò titubanti, ma senza lacrime e abbastanza convinti di quello che andavano ad affrontare. Appartenevano tutti a famiglie non proprio benestanti, il più fortunato aveva un padre operaio, e quindi abbastanza positivi e scevri da eccessive moine…

Dopo i preliminari dei primi giorni, furono distribuiti i libri di lettura e così iniziai a farli usare unitamente ai quaderni, accennando a piccoli esercizi di scrittura….

C'erano fra di loro due gemellini, tanto carini, simpaticissimi, ma alquanto negati alla disciplina e dopo i primi giorni di intrattenimenti con giochi e spassatempi, non presero bene l'impegno che molto lentamente ma progressivamente si andava accentuando nell'uso del quaderno e del libro di lettura…..

Li vidi insofferenti, ma tenendoli vicini a me cercai di interessarli un ... (continua)


Annamaria Palermo 30/10/2021 - 11:25
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Il mio viaggio in Provenza


In Francia nella Gallia del sud, nella regione Provenza, una cittadina delle mille e una notte, Digne, sorge in una conca, circondata di falde montuose, bagnata dal Bleone e il Durance, due affluenti del Rodano, uno dei più importanti fiumi europei. Digne, ultima dimora di una grande pioniera, Alexandra David-Néel. La cittadina molto accogliente con i suoi parchi alberati e molto verdi, un laghetto con una stazione balneare bene adagiata, sentieri per escursioni in montagna e nei parchi, catene di montagne maestose che si stendono suggestive. Digne, una cittadina commerciale anche molto conosciuta per la piantagione della lavanda e i suoi bagni termali, con il ricordo di Gaio Plinio. Ed è proprio in questa cittadina che io conobbi Elvira, la francesina, che con una spiga di lavanda mi ferì il cuore e che rivedrò questa prossima primavera.... (continua)

Salvatore Rastelli 14/03/2017 - 18:50
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01/01/1970 - 01:00
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Il profumo della domenica


La domenica era sempre un giorno diverso dagli altri.
Non solo perché non si andava a scuola, non solo perché io ed i miei fratelli ci alzavamo più tardi, e comunque la lite e la corsa per l’accesso al bagno era la stessa di tutti i giorni. No. La domenica era diversa solo per il fatto che fosse domenica, con tutto ciò che questo comportava.
Nostra madre ci lasciava campo libero perché lei era già andata alla prima messa, quella delle sette, dalla quale tornava con qualche notizia, bella o funesta, che il parroco aveva comunicato dall’altare.

Per lei alzarsi presto non era e non è mai stato un problema, tuttora si alza alle cinque e mezza, dopo che mio padre, nonostante abbia perso parecchie forze, le porta il caffè al letto, una consuetudine che dura da quasi cinquantacinque anni.

Una volta c... (continua)


Millina Spina 15/05/2016 - 19:37
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il santone


Non avevo ancora quindici anni, il giorno del ventiquattro Dicembre passavo per una via principale del mio paese, con un cielo bigio e umido, poco nebbioso, quando in un angolo della strada sul marciapiede vidi un anziano seduto in una seggiolina di spiaggia, vestito normale e bene equipaggiato. Al primo momento pensai che fosse un mendicante, ma la mia curiosità mi spinse a chiedere prima di ogni altro:
“Scusi Signore, Le serve aiuto?”
Lui rispose: “No, aspetto la corriera per il Gioeni, una borgata del paese.”
“Ma guardi che è già passata!” dissi e l’anziano ribatté:
“Non fa niente, aspetto la prossima corriera.”
“Ma l'altra passa domattina!” affermai.
“E va bene, vuol dire che andrò a piedi. Ho buone orecchie e il mio udito mi porta ovunque.”
“Non capisco, si spieghi meglio.” pregai.
“Caro ragazzo, la vista noi l'abbiamo nel cervello grazie all'udito e non dimenticare mai che per avere molta vista bisogna ascoltare, ascoltare tanto tanto adesso ti chiedo di chiamare un tax... (continua)

Salvatore Rastelli 17/12/2016 - 20:22
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