RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
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Melodramma In piazza d'arme listata a festa si svolgeva la cerimonia per la festa delle forze armate. La retorica del regime era al culmine, le colonie sabbiose fresche di conquista imperiale, il mare sempre più “nostrum” le corazzate Littorio e Vittorio Veneto in rada a mostrare la potenza del genio italico e le sorti progressive.
Italia, la portaerei nel Mediterraneo alla conquista dello spazio vitale. La sfilata procedeva impettita, degna di una grande potenza. I reparti sfilavano: fanteria, artiglieria, marina, bersaglieri. La cavalleria precedeva le camice nere che chiudevano le fila. Dalla folla un vecchietto irriverente, melomane di loggione, commentò: Glauco Ballantini 02/10/2018 - 09:39 commenti 3 - Numero letture:1196
Il sottotenente Caudarini La Stirpe guerriera, ecco la tipologia alla quale si sentiva di appartenere. Italica, ovviamente, e conquistatrice del mondo.
Il destino però, o la sua poca attitudine, gli avevano consegnato, alla avvenuta messa in pensione anticipata del colonnello, la responsabilità di un gruppo di una ottantina di soldati acquartierati in un ex convento che fungeva da caserma sullo Stradone Farnese. Niente prove ardimentose da dedicare a Dulcinea del Toboso o alla Patria. Solo lo stanco e routinario passare dei giorni. Comandava, a ben vedere, solo un piccolo drappello di furieri che compilavano inutili moduli di permessi e permessini ciclostilati, un paio di autisti che scorrazzavano i piccoli papaveri del distretto e del consiglio di leva, il gruppo di tre soldati che si occupavano delle piccole manutenzioni della decadente struttura ed il reparto mensa. Il resto della truppa ospitata nella caserma in realtà riempiva gli uffici amministrativi sparsi per la città e dipendeva dai vari tenenti, ... (continua) Glauco Ballantini 01/06/2020 - 07:47 commenti 1 - Numero letture:1138
Piano sequenza A, marito di B, ormai stufo dopo un mese della sua presenza col figlio C, telefona a D, padre di B, per dirgli di far telefonare da E, mamma di B, per chiedere se potevano andarli a trovare a F per portare il cane G.
B contenta annuncia a A e su H che le hanno telefonato da casa per venire a F a trovarla. Che spinta, che slancio! Verranno tutti. A loro si uniranno anche I e L... Su H andrà in scena il resoconto fotografico, imperitura memoria di una giornata particolare. Ognuno, davanti il proprio pupo, gli tirerebbe uno sputo in faccia. Ma dagli altri lo vuole rispettato.... (continua) Glauco Ballantini 10/10/2018 - 10:29 commenti 3 - Numero letture:1204
Biondo Corsaro In una vecchia canzone che mi cantava mio nonno il Gran Corsaro, scende con il suo equipaggio, per saccheggiare l’isola. Al loro sbarco fuggirono tutti, ma i pirati riuscirono a prendere una ragazzina. La figlia del guardiano del faro.
Il capo, vedendola terrorizzata le dice: “Sirena del mar, sorridimi e non tremar. Anche se sono un pirata, piccola fata, so pure amar.” Scoppia l'amore tra il biondo corsaro e la fanciulla, ma lui deve ripartire... Lei resta col padre, il guardian del Faro Blu. I corsari erano terroristi quasi autorizzati dell'epoca che agivano al di fuori delle regole, ma non solo per il proprio interesse, ma anche per conto di chi rappresenta un'autorità e quindi con una legittimazione da parte di una autorità sovrana. Una volta finita la guerra, i governi semplicemente non concedevano più la "lettera di corsa" quindi molti corsari continuavano l’attività in proprio, diventano, di fatto, dei pirati. Come Remirro de Orco, assolto il suo compito, il Gra... (continua) Glauco Ballantini 18/10/2018 - 11:55 commenti 6 - Numero letture:1339
Enrico Bertini Enrichetto, esile come una spiga di grano, somigliava vagamente a Stan Laurel. Bianco in volto, come fosse allergico al sole, non usciva quasi mai dalla piccola casa che divideva coi fratelli, dedito alla sua gestione millimetrata come la carta dei disegni delle medie, rosso su campo bianco.
Ti chiamava con la sua voce asmaticamente flebile quando si affacciava, di tanto in tanto, per tirare di sotto dalla finestra del piccolo bagno, i resti della verdura incartati in buste di carta, da dare alle galline. Lo si poteva vedere solo così, a mezzo busto, incorniciato in una piccola televisione. Il suo regno era la casa che manteneva pulita ed in ordine.... (continua) Glauco Ballantini 23/10/2018 - 15:45 commenti 1 - Numero letture:1191
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