RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Poldino

Lui è il metronomo che scandisce i tempi sulla statale dodici da Pievepelago all'Abetone. Ci potresti rimettere l'orologio per quanto è puntuale nelle sue tappe.
Si chiama Leopoldo ma lo chiamono Poldino, tanto da pensare il nomignolo derivante dal personaggio nel fumetto di braccio di ferro divoratore di hot dog a cui somiglia fisicamente.
Ogni ora è al suo posto, ogni posto ha la sua ora con qualche compito di contorno durante il tragitto come aprire una saracinesca di una assicurazione di primo mattino, consegnare i giornali dall'edicola ai bar del paese e riempire la raccolta differenziata vetrosa di un ristorante alla sera.
Guai a chi lo facesse per lui!
Quando l'elettrificazione del sistema gli tolse il compito di campanaro della chiesetta di San Michele se lo legò al dito. Da fervente cattolico apostolico romano passò all'avversità più spiccata verso la religione, la chiesa ed i preti e da allora salta regolarmente le tappe delle chiesette, che un tempo faceva raccogliendo... (continua)

Glauco Ballantini 13/07/2020 - 08:46
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La repubblica di Wamar

Le fette biscottate Wamar erano firmate, le firmava il nostro tempo, i nostri anni spensierati.
Gli anni fanciulli del caffellatte la mattina prima di andare a scuola, senza la televisione accesa a tutte le ore e dei compiti fatti senza l'aiuto di nessuno.
Gli anni delle urla dal terrazzo di mamma per farti tornare a casa dopo il pomeriggio in via dell'Olmo, dei ginocchi sbucciati e delle bici da cross.
Gli anni della Tv dei ragazzi alle cinque del pomeriggio, l'ora del té per gli inglesi e quella della corrida ed i toreri omaggiati da Lorca.
E noi nostalgici del tempo passato, come le nostre meravigliose e dolcissime fette Wamar.... (continua)

Glauco Ballantini 27/03/2019 - 16:37
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La mossa d'apertura

Nelle ore pomeridiane di doposcuola alle scuole elementari “Puccini” veniva in classe un ragazzo che ci insegnava l'arte degli scacchi. Il salto a elle del cavallo la orizzontalità e verticalità della torre e l'obliquità del subdolo alfiere.
Capitava, a volte, di giocare anche contro di lui.
Ci aveva detto che tra le aperture ce n'era una che permetteva un'avanzata doppia dei pedoni estremi dello schieramento.
Chissà perché questa mossa la gradiva tanto da esprimere la sua soddisfazione se la facevamo.
Noi non sapevamo cosa farcene di quella preziosa mossa; il risultato della partita non cambiava e perdevamo con le stesse modalità di sempre.
Ma avevamo avuto il suo prezioso apprezzamento!... (continua)

Glauco Ballantini 22/06/2020 - 07:59
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L'ultimo torneo del secolo

Toc! Un suono secco con un'eco a seguire trai monti. "Il re della bocciata" aveva risolto la situazione sul pallaio dietro la scuola.
Intorno al pallino si affollavano i punti potenziali inibiti da quella boccia verde scuro.
Lui, l'eroe delle bocciate secche e tese, era partito con passo danzante dopo lo sputo canonico sulla sfera. La boccia rossa aveva fatto la sua parabola, ruotando su se stessa, tra lo sfondo verde dei castagni ancora in piena maturazione e come un cuculo si era posizionata al posto dell'altra ghermendone il posto.
Sul piccolo tavolo, in attesa di essere aperte c'erano le bibite oggetto della scommessa nel fresco pomeriggio di mezza estate.
Come un grande attore, "il re della bocciata" morì di un colpo, sul campo di bocce, il suo palcoscenico.
Il suo ultimo “a punto” non lo vide: la sfera rotolava ancora e lui non c'era più.... (continua)

Glauco Ballantini 18/10/2019 - 12:58
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Furia furin furetto

Furino era un calciatore della Juventus, non elegante come Bettega né geometrico, nei passaggi, come Capello. Non era leggendario come Zoff, né bello come Cabrini, e neanche arcigno come Gentile. Non era alto e biondo come Morini, non urlava come Tardelli, e non aveva l'eleganza di Scirea. Poi, non segnava neanche, come faceva Cuccureddu.
Si faceva un culo per tutti e mai la gioia di un gol, non era il suo mestiere.
Quando quasi tutti i suoi compagni erano convocati in nazionale, lui era quasi l'unico che non lo era e rimaneva ad allenarsi da solo, o con i ragazzini.
La vita da mediano! Certo a Oriali, come canta Ligabue, lo portò ad anche ad essere un campione del mondo. Lui no, era il meno considerato in una squadra di campioni. E lui campione non lo era.
Era il più sporco alla fine delle partite, i pantaloncini subito macchiati di verde o di fango, i pochi capelli subito sconvolti dalla corsa incessante e la maglietta in disordine.

Ma una volta accade l'imponderabile. Rius... (continua)


Glauco Ballantini 20/07/2020 - 08:00
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