Ho limato lumache limacciose della Lapponia tra lamprede luminescenti e larve di libellule levantine liberate da loschi lanzichenecchi in preda a letale leishmaniosi.
Langue la luna scopre la laguna nella luce lattescente di una lampara agli ioni di litio sulla liquida linea di latitudini lontane.
Ho letto, poi, delle lotte dei lattai lituani per il latte di lama e delle lunghe liti per i lieviti ottenuti dai licheni del Labrador ed anche dell'uso delle lische di luccio nella lavorazione delle lane e dei lini durante i lockdown dei lunedì senza luna.
Liberateci , o lari, dalle lingue lunghe e dalle lamentazioni e litanie dei lavoratori del legno e dei lattonieri livornesi pieni di livore per i lavori sul lungomare lunghi come lumache,... ahi me lasso...! Liberateci da questi lacci e lacciuoli e lasciateci lievi e leggeri come foglie di leccio e di lentisco al vento di libeccio...!... (continua)

Sono stato cosciente, coerente, efficiente e pure diligente, e non è facile in questo frangente:
purtroppo ho trovato gente indifferente, strafottente, deficiente con i grilli nella mente che non gliene frega proprio niente.
Bisogna essere paziente con sta gente incompetente, con i tarli nella mente e col cervello di un demente!
Con la pandemia corrente, col vaccino un po' carente, ognuno deve essere presente per salvare un po' di gente, ma qualcuno è incompetente e questo è triste e deprimente.
Comunque è cosa indecente che un agente giri con una borsa in pelle di serpente presa alla Rinascente per portarla a un suo parente indigente e incontinente e se ne freghi poi completamente e altamente con un'aria  strafottente da fetente prepotente... mamma mia, che gente!... minchia, Signor tenente...... (continua)

Rincorrendo un ragazzino rom che mi aveva rubato un Rolex molto raro con gesto rapido, inciampai in un ramo di rovo rovinando a terra e rompendomi il radio e la rotula causandomi, inoltre, una rara forma di rinofaringite con relativa raucedine ricorrente. Mi ricoverarono al Santa Rita Hospital dove affrontai una lunga riabilitazione con raggi x e cure sperimentali con ribollita di rafano, resina di rabarbaro e olio di ricino della Rhodesia. Durante questo periodo conobbi fortunatamente una rotondetta ricercatrice di terre rare di nome Rosamunda con la erre moscia e una voglia di ramarro sul retro della nuca.
Ci relazionammo reciprocamente e così la invitai ad un rave-party organizzato dal sodalizio "Ragazzi rubizzi senza remore" in una radura di rododendri selvatici con la partecipazione di un rapper col suo nuovo CD "Ragadi".
Ridendo e scherzando ci scolammo due litri di Radler, una bottiglia di Recioto e quattro bicchierini di Rum.
Rincoglioniti come due ramarr... (continua)

1) Filetto di San Pietro grigliato su letto a castello di topinambur lessato con crema di mango cotto con raggio laser agli ioni di cobalto

2) Maltagliati di sugo scomposto di frutti di mare e frutti di bosco con scaglie di Bagoss, anice stellato e Primo sale della Lunigiana

3) Uova strapazzate e stressate dal mixer con convolvoli di petunia, semi di (apriti) sesamo scorticati con ganache di salsa tonnata, concentrato di carrube e guacamole

4) Braciole di scottona scottate su braci di pino mugo con fonduta di piselli pakistani, pecorino sardo e capperi di Pantelleria pastellati in farina di riso Carnaroli gluten free.

5) Coda di bovino adulto ed anche adultero macerato in aceto balsamico del 1979  con riduzione di sugo di palle di toro con sedano testa di rapa e petali di ranuncolo rosa e spruzzatina con liquido di fiori di melissa macerati in olio Evo.

6) Paccheri all'arancia( meccanica) con concentrato di Barolo delle Langhe senza solfiti , guanciale(non per cervical... (continua)

Ho pippato un paio di tiri di pipa ma purtroppo non era tabacco ma petali secchi di papavero pakistano e così sono andato in pallone come un pesce palla a Posillipo dopo il passaggio di una petroliera del Paraguay e perciò, porca padella!, preso da un probabile rialzo di pressione ho  avuto una visione impressionante : c'erano Pippo, Pluto e Paperino che pedalavano sopra una Panda a pedali color pappa reale e trainavano un poster di una ragazza pon pon peruviana con le poppe a pera e i peli sulle palpebre e sui pollici dei piedi.
Prostrato da codesta performance piuttosto particolare, per riprendermi un poco, mi pappai una pirofila di paccheri ai peoci, del pollo alla paprica e piselli primavera, dei prelibati pasticcini al pistacchio ed un paio di  calici di Passito di Pantelleria regalatami da  un mio prozio di Palermo. Che pacchia ragazzi! Prosit!
Dopodiché, pim pum pam, mi proiettai a pesce sopra il mio piumone di piume di pavoncella del Peloponneso e mi appisolai pesantemente l... (continua)

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