RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Pistacchi Pistacchi
Ho piluccato una pastella di pistacchi del Peloponneso che mi aveva portato un pasticciere padovano per ringraziarmi di un piacere che avevo fatto ad una sua prozia prossima alla pensione e che aveva una particolare propensione per le pantofole in pelo di procione con il logo di Padre Pio di Pietrelcina e per le pere passacrassana passate in una pirofila di pirex. Purtroppo quella purea mi aveva provocato la perforazione del piloro ed una protuberanza, tipo piccola proboscide, nella parte posteriore del polpaccio. Mi proposero, allora, una particolare terapia con polvere pirica e peperoni passati nel permanganato di potassio che mi prostrarono per un paio d'ore ma che poi mi riportarono in piedi più pimpante di prima, pronto per altre più possibili performances. Così, per passare il tempo, mi iscrissi ad un corso acceierato di poker ma, alla prima partita mi spennarono come un pollo e dovetti vendere un piccolo podere coltivato a pomodori, un pezzo di parmigiano, una cass... (continua) ![]() ![]() ![]()
Così parlò Zarathustra! Così parlò Zarathustra!
Ho seminato zizzania tra un gruppo di zingari di Zagabria che rubavano zucche nei pressi di uno zuccherificio per farne delle Zigulì taroccate per la dieta a zona dei seguaci di Zoroastro.Dopodichè ho azzerato il mio cronografo Zenit in puro zirconio,sono salito sulla mia Alfa Zagato color zenzero e,più gasato di Zorro,sono andato al concerto di Renato Zero a Zafferana Etnea in compagnia di mia zia Zoe e del suo cagnolino Zizì che zampettava come una zecca impazzita.Poi siamo andati al ristorante Zanzibar a gustarci una bella zuppa con fiori di zagare, una zarzuela alle zucchine e delle zeppole con zucchero di canna innaffiate da uno speciale zibibbo. ![]() ![]() ![]()
Ottimamente Essendo un tipo ottimista, mi sono riempito di orgoglio per aver ottenuto da un otorino ottuagenario un po' ottuso, un ottavino in ottone appartenuto ad un ottico di Ottawa che lo aveva custodito ottimamente sopra una ottomana dell'ottocento, regalo di un oste di nome Otello che aveva un ostello ad Ostenda ed era molto amante delle ostriche di Odessa e degli orti ottogonali di Ortona. Tutto ciò però mi ha un po' ottenebrato non foss'altro per una sorta di ottundimento ottuso dovuto ad una specie di oscurantismo ottobrino pregno delle onomatopeiche opere di un certo Orlov di Oslo, ossessionato oltremodo da ondivaghi e obsoleti ossimori obliteranti ma fiducioso, però, di un olezzante approccio di tipo olistico oligodinamico... hic manebimus optime!... (continua)
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Frescacce In un porto franco in Francia, ho incontrato un certo Franco che era alquanto affranto perché stava affrancando con un francobollo una lettera per suo fratello Frescobaldo, un tipo un po' frivolo,
che si era fratturato un femore giocando a fresbee e che ora abitava a Fregene tra freschi orti di fragole e fertili terre coltivate a frumento, foraggio favoloso per mucche frisone importate da Friburgo. Così, frastornato da codeste frescacce, preso fa un irrefrenabile furore e da un fraudolento menefreghismo, mi feci un bel frullato di frutta fresca con fragole di Fossombrone accompagnato da friselle fritte e dei fichi fioroni in fricassea da favola. Quindi, fremente come un formichiere sopra un formicaio brulicante, mi fiondai sopra un morbido futon e mi assopii sognando frivole fanciulle friulane con svolazzanti abiti fru-fru... viva la f... isarmonica!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Cazzarola! Caracollando in un calle di Caorle col mio cane carlino di nome Carlo, mi capitò di cadere su una cassetta di cachi che un cretino aveva collocato lì per celia ma io, che non sono un cucù e neanche un celiaco,purtroppo ebbi una costola fratturata tanto che mi caricarono su una carriola e mi portarono alla clinica Santa Chiara dove mi curarono con cataplasmi di carciofo del Caucaso, cerotti alla curcuma e concentrato di cucurbitacee del Congo. La concomitanza di queste cure mi causarono una strana forma di delirio tanto che mi sembrò di correre sopra il cornicione di una cattedrale tra cacche di colombe e un coro di cornacchie che cantavano Cuccuruccuccù Paloma e che disturbarono un corteo di cassaintegrati della Cirio che voleva licenziare quelli che non erano pelati.
Confuso da codesti accadimenti, mi concessi una crociera a Corfù con la Costa Concordia, in compagnia di una collega della Catalogna conosciuta in un corso di cucina cubana la quale mi coccolò calorosamente con calde ca... (continua) ![]() ![]() ![]()
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