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Riflessioni sul Natale
Riflessioni di Natale In questo tempo di tristezza Cerco un poco di poesia Guardo intorno le luci di Natale Che si accendono ad intermittenza, Specchiandosi sull'asfalto umido E penso che basti veramente poco A rasserenare l'animo : Un albero dì Natale, una vetrina illuminata, Un pensiero positivo, Che frulla nella mente, Un sogno mai perduto E un cuore pronto a dare amore.... Allora diventano trasparenti ed invisibili Le figure frettolose, che vanno in giro Con la mascherina... Si superano le preoccupazioni Per un virus che continua a colpire E a fare le sue vittime, Si lasciano da parte gli interrogativi Sul vaccino anticovid, che iniziano già a somministrare, pur non avendo alcuna certezza Di successo... Si pensa ai propri affetti, si rivedono con gli occhi della mente, tutti coloro che amiamo e che non possiamo abbracciare, si cerca di ritrovare un 'atmosfera natalizia , pensando ai Riti della nostra Religione, che per tanti anni hanno contribuito a ... (continua)
Teresa Peluso 09/12/2021 - 07:56
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Riflessione 8
Siamo alle solite Calimero...tu non sei nero, sei solo sporco! Quante volte abbiamo riso con questo vecchio carosello...Tutto diveniva semplice:bastava che si lavasse con un buon detersivo e sarebbe diventato pulito e bianco . Eppure bisogna ammettere che nella vita, c'è chi nasce sotto una buona stella e chi nasce perseguitato dalla sfortuna. Possiamo ripetere all'infinito che il destino lo costruiamo noi, con le nostre azioni.... A volte non basta la volontà, perché le ciambelle vengano tutte col buco.... ci vuole anche una buona dose di fortuna! I cartoni animati di Walt Disney,sono preziosi e danno a tutti tante lezioni di vita... Perché Gastone è nato con la camicia e Paperino, nonostante sia buono,non riuscirà mai ad essere fortunato? E poi c'è l'altro detto che dice che il denaro non fa la felicità,ma lottare continuamente per strappare la vita,mi sembra che non sia né bello né confortevole. Come in ogni cosa ci vorrebbe la giusta misura, perché nella vita, molto dipende... (continua)
Teresa Peluso 30/08/2022 - 22:41
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Riflessione 9
Ferocia e cattiveria Male e bene! Sono entrambi insiti in noi, o la scelta dell'uno o dell'altro è legata al libero arbitrio? No, spesso è più complicata la scelta dell'uno o dell'altro, perché molto dipende dall'etica, dall'educazione e dall'egoismo, inteso come trionfo del singolo individuo. Il male e il bene stanno nel nostro modo di pensare. Così si identifica la felicità con la gioia del possesso e questa finisce di esistere, non appena ciò che si desidera, scompare. Allora il male è in agguato e subentra la violenza . Il male è sempre là dove non si riesce ad ascoltare la voce degli altri e dove trionfa l'egoismo. Conoscere la nostra cattiveria, ci aiuta a vivere sereni, perché ci aiuta a capire quando facciamo del male agli altri.Spesso non riusciamo ad immedesimarci nell'altro , creando tanta sofferenza....Questa è la forma più spaventosa di cattiveria, perché godiamo della sofferenza che riusciamo a procurare agli altri. È quasi una vittoria ,ma è una misera vittoria ! ... (continua)
Teresa Peluso 14/10/2022 - 04:19
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Il manipolatore affettivo
Riflessione 10 Il manipolatore affettivo Sono convinta che sia così....un manipolatore affettivo è come un lupo:cambia il pelo, ma non il vizio. Chi ne incontra qualcuno dovrà difendersi... La migliore arma è l'indifferenza, perché il manipolatore ha sempre bisogno di stare al centro dell'attenzione, di essere sempre protagonista e gode della dipendenza ,che riesce a radicare nelle persone a lui asservite. In pratica è un narcisista, che non ammetterà mai di aver bisogno di uno psicologo,anzi, asserira' che siano gli altri ad avere patologie da curare... Un consiglio? Prendere coscienza del proprio valore e non lasciarsi sopraffare da questi falsi profeti.... (continua)
Teresa Peluso 21/01/2023 - 09:10
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Considerazioni sulla solitudine
La solitudine Ormai sembra che più nulla abbia importanza,.. l'età avanza, le forze scemano e la solitudine impera. Ho vissuto una vita nel frastuono dell'ufficio, tra il brusio della gente,nel frastuono della musica e degli spettacoli. Tutto però era addolcito dall'amore per il lavoro, dall'amore per la famiglia e dal senso di appagatezza, perché sentivo che la mia presenza era necessaria per tutti coloro che facevano parte della mia vita. Poi la perdita delle persone care e la solitudine, ti fanno piombare in una bolla colma di rumori attutiti, di silenzi assordanti e di inutilità. A che servo? I figli, poco alla volta intraprendono la loro strada...i nipoti crescono e non hanno più bisogno di qualcuno che li sorvegli, di qualcuno che li aiuti... Sono ormai grandi, la tua presenza è solo ingombrante. Qual è la tua identità,? Non ne hai più una...sei solo una persona sola, che deve cercare di non dare più fastidio,deve cercare di non avere più bisogno di nessuno, proprio in que... (continua)
Teresa Peluso 30/01/2024 - 00:32
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