RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
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Il viaggio (dal renga al hyakuin, verso che corre vicino) diciottesima tappa “…puoi/ fare quello che non puoi fare mai./ Riprendere a giocare/ riprendere a sognare/ riprendere quel tempo/ che rincorrevi tanto…”.
Ammirando la pietra rossa del castello, l’isolotto e il porto viaggiano con me in questo salotto itinerante in poltrone di varia foggia le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino, Glauco, Valentina e Michele. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita. Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli. “dire ciò che non riesci a dire mai./ Che bello stare insieme/ che sembra di volare/ Che voglia di gridare…/ è Natale e a Natale…”. Nella tappa di Venezia dicevamo che il renga è chiamato anche ‘poesia a catena’. Nasce come un passatempo in cui diversi partecipanti si alternano inserendo ciascuno una strofa, continuazione dei versi precedenti. Da qui il hyakuin, renga di cento strofe. Nel mentre leggerò… hai buttato le ... (continua) Mirko D. Mastro 20/12/2020 - 19:27 commenti 6 - Numero letture:894
Bestia (Traccia fantasma)
Imparai a sopportare nel buio quelle voci che non emettono suono. Quasi ad amarle, come si fa con un amore malato. Mi rigiro ancora tra le orbite della bestia, e nello stordimento mi specchio in quella che è la mia ombra.
Mirko D. Mastro 03/02/2025 - 07:19 commenti 2 - Numero letture:299
Il viaggio (eco versi, le Grange) diciannovesima tappa Quest’oggi il nostro salotto itinerante si troverà ad affrontare, se così si può dire, una specie di turbolenza. Sentirete sobbalzare le vostre poltrone di varia foggia, ma restate seduti tranquilli ognuno al proprio posto.
“Ma che ci posso fare/ se a me piace il Natale…/ Ma che ci posso fare/ se mi piace tirare la neve/ c'è più gusto a mangiare/ a bere e ad abbracciarsi ancora./ Chiudi gli occhi, esprimi un desiderio/ ed immagina che sia vero”. Vedo le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino, Glauco, Valentina, Michele e Teresa. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita. Continuano a piacermi le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli. Viaggeremo lì “dove fiorisce il rosmarino c’è una fontana scura… dove cammina il mio destino c’è un filo di paura”, canta Fabrizio De André. Ho pensato di accostarti l’ecopoesia, un genere particolare che si è sviluppato a partire dall'... (continua) Mirko D. Mastro 22/12/2020 - 19:28 commenti 6 - Numero letture:926
L’autore del Tomo 7:10 Non furtum facies
Come ogni giorno verso l’ora di pranzo esco dallo spazio bianco del dorso e, costeggiando la gabbia di testo fino in fondo al margine di taglio, appendo ai risguardi di copertina il domino per il cappuccio, ma dalla parte bianca. Come ogni giorno verso l’ora di pranzo il ragazzo col nodo alla cravatta allentato esce dal cancello e, costeggiando la siepe rossa fino in fondo alla stradina, raggiunge la cassetta della posta. Di solito si stiracchia prima di aprirla, poi se ci sono dentro bollette sbuffa solo un po’. Mirko D. Mastro 13/03/2023 - 19:36 commenti 5 - Numero letture:629
Il viaggio (Acrostico, Verso estremo) capolinea Mi piacciono i cappelli. Vi terrò tutti nel mio cappello da pensatore, e qualche volta vi cercherò provando a leggere dall’etichetta che mi penzola dal cilindro. O in un orologio fermo da taschino.
Anche gli orologi mi piacciono. 21 di voi hanno viaggiato con me prima su sedili e poi in poltrone di varia foggia per ben 42 giorni, sagome nitide e ombre e compagni di viaggio: Ernesto, Giuseppe, Santa, e Ferruccio, Arduino, Glauco, Valentina, Michele, Teresa, Alberto. Maria Luisa, Barbara, Loris, Antonio, Grazia, Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary, Margherita e Graziella. Vi ringrazio per non aver dato peso al fardello dei dettagli. E per le qualità dei dettagli. Ora concederò un po’ di respiro alla penna. Dicono avesse “uuun”a funzione magica, probabilmente mnemonica in origine l’acrostico. Quel componimento in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso formano un nome o una frase. Nel mentre… scorrerò con gli occhi insieme a voi Mani afferrano la matita ... (continua) Mirko D. Mastro 26/12/2020 - 19:34 commenti 7 - Numero letture:995
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