RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
La Fattoria Il mio nome è Giovanni, ho dieci anni; un giorno sono andato a trovare lo zio Alberto che abita in campagna, vive in una fattoria con tutta la famiglia, ci sono andato in macchina con papà, si trovava a passare da quelle parti e ne ho approfittato. Ho portato con me anche il mio cane, “ Briciola”, l’ho chiamato chiama Briciola perché non è molto grande, e di una razza strana, di colore marroncino chiaro, quelli che somigliano alle volpi. Briciola e un cane molto attivo, ed è per questo che è sempre in guerra con tutti gatti del quartiere. Poveri gatti, pensavo, immaginando la scena, che senza fiato che cercano disperatamente di mettersi in salvo. Mentre fantasticavo queste scene di caccia, senza che io me ne rendessi conto giungemmo alla nostra meta, la fattoria, sono sceso dalla macchina, e mentre lo zio mi veniva incontro, mio padre ripartiva salutandolo; e con un gesto d’intesa gli fece capire, che sarebbe passato a riprendermi nel primo pomeriggio. (a, quasi dimenticavo lo zio è... (continua)
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Il morto del paese Quando avevo l’età che non porta rancore, ogni volta che si verificava un funesto naturale nel mio paese, chiedevo a chi pensassi ne sapesse più di me; che cosa fosse la morte, perché si moriva, ma non ottenendo risposte idonee a colmare la mia poco conoscenza in materia di vita, lasciavo correre e permettevo che la mia curiosità tanto invadente perisse; lasciandomi la speranza di poter attingere un giorno, al cumulo dei miei dubbiosi pensieri. Un giorno come tanti, assorto com’ero nella mia candida immaginazione, affacciato alla finestra di casa, vidi passare un gruppo di donne di una certa età. Il loro l’abbigliamento dai colori cupi e malinconici, emanava un sinistro alone di angoscia. Incuriosito per lo strano pellegrinaggio, aguzzai la vista con la speranza di poter carpire, e capire perché un gruppo di attempate donzelle muovesse convinte presso una destinazione tutta da definire. Guardando meglio, nella mischia potei riconoscere mia zia, la sorella di mio padre, alla quale invog... (continua)
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IL TRIONFO DELLA COSCIENZA CAP 2 Cap.2
Mi trovavo in una grandissima stanza addobbata in stile antico, vi era un lampadario sontuoso, di vetro lavorato a mano, alle pareti le passioni di un abile collezionista affermato si esibivano con maestosità. Mi dissero di attendere, che lì a poco mi avrebbero ricevuto, dopodiché sono andati via lasciandomi in quella bellissima stanza antica. Dopo circa quindici minuti arrivarono due uomini dall’abito scuro, si evidenziavano alle loro dita degli anelli che recavano l’effigie del potere, il simbolo del controllo, il marchio dell’obbedienza. I due signori mi dissero di stare pure comodo ma non appena sarebbe arrivato il capo mi sarei dovuto alzare immediatamente, andare al suo cospetto, salutarlo, quindi baciarle la mano in segno di rispettosa sottomissione. Erano passati appena cinque minuti quando avevo cominciato a sentire dei rumori di passi, era sicuramente lui, il grande capo in persona, il messia. Arrivò con passo decoroso si fermò davanti a me e comincio a fissarmi con ... (continua) ![]() ![]() ![]()
A pesca con lo zio Giuseppe Lo zio Giuseppe era un uomo di poche parole, fisico asciutto di media statura, e con un paio di baffi che gli davano l’aspetto da uomo duro e autoritario; in realtà era l’uomo più buono di questo mondo. Quando noi pestiferi ragazzini, figli e nipoti, mettevamo a dura prova la sua immensa pazienza, lui messo alle strette faceva finta di arrabbiarsi alzando la voce; ma dopo alcuni minuti era tutto finito. Ricordo come fosse ora quando lui organizzava la pesca delle rane nonché quella delle anguille, dandoci appuntamento alle cinque del mattino fuori casa sua. Per noi ragazzi non era tanto la pesca che ci dava l’emozione, ma era tutta la preparazione che ne seguiva, che ci trasmetteva quel senso d’avventura carico di entusiasmo; cioè quelle semplici azioni di organizzazione che precedevano la partenza; tipo preparare la rete, prendere il setaccio la pala, la zappa, e che dire dei sacchi di iuta che servivano per la raccolta delle rane. Puntualmente all’orario stabilito, ( per lo zio era... (continua)
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La strega del paese. La gente mormora su tutto, mentre le persone di una certa età inventano storie o fatti, che guarda caso sono sempre accaduti quando loro erano bambini; non a caso è nato il detto che: i vecchi e i forestieri possono raccontare quel che vogliono; per il semplice fatto che nessuno può andare a verificare data l'incongruenza dell’età con le epoche. Tempo fa alle pendici di un piccolo monte esisteva un paese, che mostrava con vanto a tutti i forestieri la sua fattura artigianale; ponendo in evidenza il bianco uniforme delle mura levigate. Un lungo sentiero partendo dalla pianura e passando nel mezzo di un piccolo bosco collegava il paese al resto del mondo. Nel mezzo di questo piccolo bosco esisteva una casa mezza diroccata. Il suo aspetto a dir poco sinistro, metteva inquietudine a i vari passanti, che per la prima volta percorrevano il sentiero che conduceva al paese. La casa non era disabitata; ci viveva una vecchia Signora, che rimasta sola perché vedova e senza figli, non avendo ... (continua)
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