RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Le granite della zia Francesca Ricordo come fosse ora, quelle tremende giornate cariche di torrido calore; che senza chiedere il permesso a nessuno rubavano quelle poche brezze, che miracolosamente si ponevano fra noi come mediatori per alleviare le sicure sofferenze causate da un afa che inesorabile e responsabile imperversava; mettendo a dura prova le nostre poche riserve di sparute frescure a dir poco rarefatte. La gente per ripristinare il maltolto cercava rifugio sotto i grandi portoni; dove per un momento, ma solo il tempo di un istante il forte calore veniva temporaneamente sottomesso dalle grandi mura di cemento; che data la loro ubicazione, facendo da paratia, assorbivano la gran parte di questa energia a dir poco esagerata. Mentre tutti o quasi, boccheggiavano come pesci sorpresi dalla bassa marea, in lontananza s’udiva il melodioso e prolungato suono, quale richiamo per manifestare la sua benvoluta presenza. Era la zia Francesca che stava arrivando con il suo variopinto carrettino spinto a mano, carico ... (continua)
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IL SANTUARIO. Ricordo come fosse ora, con l'esatta impressione di uno specchio, che nella mia eterna fanciullezza ho viaggiato.
Rammento, di quei mattini di ghiaccio, dove le piccole ore testimoniavano l'assoluto silenzio, di quelle eterne attese di un popolo, che senza macchia e senza paura, accorreva temerario, al melodioso suono delle fredde campane ; dando inizio cosi, come ogni anno per magia, al martoriato viaggio per la santa sede. I bagagli, carichi di fede e di passione, si mescolavano volentieri, e in tutta armonia, a delle borse rigonfie di leccornie di ogni sorte; mentre la gente, con gli occhi dalla palpebre pungenti, s'appisolava ammaliata dal sonno, adagiandosi ai vetri appannati, dell'ostentato mezzo; consumando cosi, gli interminabili momenti, che inesorabili accompagnavano tutti i loro pensieri. Incamminandoci poi per le sinuose vie, tergiversando con il tempo e la ragione, in quei rari momenti di tormentato gioire; tra religiosi canti e salmi popolari, finalmente impetuoso s... (continua) ![]() ![]() ![]()
il trionfo della coscienza cap. 1 Spero di non disgustarvi, Signori miei, con tutte queste storie; lo so, sono eventi crudeli; ma sono tutte vicenda da raccontare, ed è per questo che io peccando di perfida presunzione dico che non ho il diritto di tenerle a voi nascoste. Di sicuro però ho il dovere di farle pesare tutte sulla mia coscienza, che senza perdere occasioni turba instancabilmente, la mia oramai instabile quiete opprimendomi in tutti i modi, per far sì che la mia persona debba implorare il perdono a lei. Ebbene cari Signori miei, io non lo farò mai; io non provo rimorso, né compassione per quello che ho fatto. Nel nostro Mondo, un Cosmo fatto di cattivi consiglieri, io sono conosciuto come il Santo; ma il mio vero nome è Riccardo, ho quarantasei anni; che cosa ho concluso in tutto questo tempo? Ho seminato solo terrore, paura, angoscia; quante volte ho sentito il vuoto della solitudine attraversare la mia mente. Nello scorrere della mia tormentata vita ho catturato un’infinità di sguardi, che attoniti mi fi... (continua)
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Il venditore di frittelle Ogni giorno quasi per magia, all’orizzonte dei nostri desideri, prendeva forma e colore il venditore frittelle. Sentivamo il richiamo, attraverso i meandri delle vie appena asfaltate. Per catturare l’attenzione di noi tutti, grandi e piccoli, usava per lo scopo melodie di suoni, che richiamavano all'attenzione di paesi folcloristici perennemente in festa. Le note trasportate sulle fantasia, penetravano in modo sinuose e marcato, nella nostra mente, ansante e afflitta da un torrido sovrano. Il carretto motorizzato marcava un'andatura a passo di danza avanzando per sostare poi, laddove ognuno ne richiedeva la sosta; versando nell’aria, quell’odore mirabile di frittelle e panzarotti. Al cospetto di grandi portoni, vendeva le sue opere d'arte succulente e saporite. Il panzarotto, quale principe della giornata era di fattura artigianale come lo erano le frittelle. L’unica differenza era nell'impasto i panzarotti venivano modellati uno alla volta, la sera prima, con accurata maestria, c... (continua)
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è qui la festa Ciao ragazzi, il mio nome è Federico, ho compiuto da poco nove anni, vado a scuola come tutti i bambini della mia età, e come ad alcuni bambini della mia età piace un sacco il gioco del calcio, possiedo anche una album per la raccolta delle figurine, che ho quasi terminato. Oggi è un giorno importante per me, vado ad una festa di compleanno, il mio amico Arturo compie dieci anni, ha invitato un sacco di gente, gente importante, perché il papà di Arturo, dovete sapere, è un noto avvocato, e per l’occasione ha invitato un sacco di suoi amici e conoscenti, tutta gente con un sacco di soldi. Arturo abita in una lussuosa villa tutta illuminata, dove alcuni camerieri per conto di suo padre hanno preparato giù in giardino, sotto a dei grandissimi alberi con attorno un sacco di fiori colorati (io so tutto questo perché l’ho saputo da Arturo alcuni giorni fa) degli enormi tavoli con tante cose da mangiare, patatine, caramelle, cioccolato, alcune piccole torte farcite alla crema, arachidi, bib... (continua)
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