Dal sagrato della Cattedrale
avanzò un uomo in blu, con un violino in mano.
L'ora era quella, che chi è sveglio, è perché cerca ali nel cielo cobalto, per fuggire via.
Quell'essere, di sicuro immortale, suonando, fu trascinato dalle note, fin sul tetto della chiesa.
Io...dal mio abbaino, entrai in un quadro di Chagall.
Era il sogno che cercavo, un suono, un blu di infinito e del colore di cui son tutti, gli amori profondi.
Presi l'uomo con due dita, lo posai sul riflesso della luna sul parquet.
Soffrivo di una malattia mentale seria...
Lo amavo.... (continua)

Ho affondato un dito nella piaga della follia
sono entrata,scacciata,rientrata
niente è più bello di colui che mostra la parte più limpida della sua anima.
Gli occhi del giovane cercavano di bere la mia immagine
la ragazza batteva i piedi frementi
sul pavimento levigato
i suoi occhi comunicavano tenerezza
la piaga si riaprì
non le permisero di esprimersi
la sua lotta ora con il sonno era sfiancante
cercava i miei occhi
io non potevo niente difronte al suo sonno provocato
come avrei potuto gettarle la corda bianca dell'evasione?
Ero riuscita a slegarla dai lacci di cuoio...ed ora il risultato era...una siringa...ma io non sapevo allora che liberarla significava condannarla a un sonno artificiale...gli infermieri..non volevano complicazioni e nessuna tirocinante a liberar colombe.... (continua)

Drabble...(calvino e il barone rampante..dialogo).

Daria posò la mano sul piccolo registratore caduto dalla tasca del paltò trovato in soffitta..e ascoltò.
Era Arturo, una sua vecchia fiamma.
"Chi ama vuol solo l'amore, anche a costo del dolore ".
La sua voce ora, era lei che rispondeva...
"Mi fai soffrire apposta allora?"
"Si per vedere se mi ami".
Daria con voce rotta dal pianto...
Sai Arturo, se stai male per qualcuno, quel qualcuno non è giusto per te, meglio allontanarsi ed affrontare il dolore, chi ama non fa soffrire, solo chi ama sé stesso sa amare l'altro.
Amore è accettazione di sé e quindi dell'altro e tutto ciò che bisogna sapere, è questo.
Si spensero le voci, sul divano dormiva Riccardo, il suo nuovo compagno.... (continua)

Uomo in ombra,
hai creato non un sito,
ma una stanza, dove entrare, sedersi, leggere e parlare come fossi lì davanti a un autore, che ti fa accomodare in poltrona alla fioca lampada al suo fianco.
A programmare san far molti, ma per un sito di scrittori e poeti, anche tu tra loro puoi ben stare.
Se si sta così bene accoccolati ogni volta a riposare, te.. io devo solo
ringraziare.
Ti considero poeta e ti voglio espressamente riportare ciò che di bello quando stavo qui, io sentivo.
Grazie ancora Webmaster Mauro.... (continua)

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