Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
I lucchetti che aprono dove la notte è più soffice Le forgiarono tanto tempo fa, ma nessuno sa come andarono smarrite.
Erano quattro le chiavi che potevano aprire il suo cuore, e vennero disperse nei punti cardinali. A Est di una qualunque alba che non fosse la sua, i figli dell’uomo dietro al cappello trovarono la prima delle chiavi. Accadde che dove il Nord scivola nel nulla, per puro caso la sorella più giovane raggiunse la seconda chiave… e la terza giù a Sud impegnò in estenuanti ricerche, finché non lo accarezzò la morte, il padre. Nel Sud della sera quello che avrebbe dovuto essere l’amore della sua vita, smise di cercare. La quarta chiave rimase tra le linee sulla mano della Strega della Notte Infante così l'uomo il cui sangue scorreva come poesia nel vibrato di una prosa, smarrì i suoi passi.
Mirko D. Mastro 17/02/2024 - 06:39 commenti 2 - Numero letture:123
La notte dei poeti L’orologio del taxi segna quasi l’ora delle streghe
quando attraverso la notte dei discepoli dei vizi. Dalla vettura di un barbogio giunge il piacere artificioso di una giovane donna fantolina, e sul marciapiede accanto uno sbarbatello cerca di rifilare il suo veleno a un signorino spiantato del quartiere. L’insonnia porta al guinzaglio una madama che porta al guinzaglio una bestiola dal passo attempato e una sirena blè scompare nella notte ammaliatrice come la sirena dagli occhi cesi dietro l’angolo. Mentre attraverso la notte dei poeti scribacchio note sul mio taccuino biavo: ogni Dante ha una Beatrice. Come ogni insonne ha la sua briglia, e ogni sirena deve fare i conti con la propria coda. Ogni squattrinato trova comunque un predellino. Il mosto mi porterà confusione come le droghe prezzolate su quei marciapiedi; ogni poeta ha la sua strega… e intanto il cielo si fa cilestrino.... (continua) Mirko D. Mastro 05/11/2018 - 18:40 commenti 1 - Numero letture:832
26 giugno 2021, ma poteva essere il 1973 26 giugno 2021, ore 5.17
Questa mattina in un alloggio uniforme e scontato per famiglie a basso reddito muore Elda Franchini, mia nonna. Nonna materna, ma non mi sento triste. Questo sentimento lo provai fino a una decina d’anni fa, poi subentrò l’abitudine. Mirko D. Mastro 29/06/2021 - 04:01 commenti 7 - Numero letture:667
Il veglio solo L’anziano uomo, come oramai
fa da quasi due decenni, ogni mattina si reca nell’orto e con la consuetudinaria procedura controlla che la zucca non sia vuota. E il cavolfiore non sia morto. Pari a tutti quelli che erano i suoi affetti. Alieno da ogni ricordo saluta sfiorandoli i porri e si assicura che abbiano al vento forte resistito ramati i pomodori, che siano in buono stato i pisellini e il sedano non abbia patito le gelate della notte. Osserva le cipolle rosse e le zucchine bianche, assuefatto alla solitudine delle interminabili ore vuote. Qualche passo tra i fagioli borlotti, e gli sfugge un sorriso amaro destinato forse alle carote. Amaro come il sapore che lasciano le cose irrimediabilmente andate. Prima di rientrare con il canestrino pieno per il minestrone per cena si accerta che godano di buona salute le patate. Gli pare di udire un graffio alla porta ora che sminuzza le verdure nel suo angusto e freddo cucinino. La sorpresa non starà nell’aprire... (continua) Mirko D. Mastro 06/12/2018 - 16:21 commenti 4 - Numero letture:1004
Ancora in Viaggio (Terzina prima… di diradarsi) -6a tappa Come dice una cara amica, guardi fuori dai finestrini e immagini il mondo… guardi dentro e scopri il volto del mondo racchiuso nel cuore del poeta.
Il salotto itinerante ferma quest’oggi nella vivace Bologna rinascimentale con le sue torri pendenti medievali. Viaggiano con me in poltrone di varia foggia le ombre di Nicola e Paola, quella di Marco, la sagoma nitida di Adriano. E Mirella. Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli. Ma preferisco di gran lunga la presenza. Sotto il voltone del Palazzo del Podestà in Piazza Maggiore, tuffandoci nel passato potremmo giocare al telefono senza fili: disponendovi all’angolo diametralmente opposto al mio, comincerò a sussurrare rivolto verso il muro… nonostante la distanza potrete sentirmi forte e chiaro. Questo trucchetto anticamente serviva ai frati per confessare i lebbrosi senza correre il rischio di un contagio. Per te ho scelto la Terza rima che si può avere anche di decasillabi, detta T... (continua) Mirko D. Mastro 08/02/2022 - 08:26 commenti 10 - Numero letture:413
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