Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Il seguito <<Questa di Mara è di fatto la storia vera, che a chiunque le domandasse perché facesse la spogliarellista
rispondeva “Mi adatto”. Al Barracuda ballava per camuffare il traffico d’armi con Fidel, che amava. Ma i numerosi impegni che lo tenevano lontano fecero sì che, senza più celare d’esser lusingata da quella banderuola di Pedro, Mara ricambiasse l’interesse. La voce giunse all’orecchio dell’autocrate. E la tresca per i due finì a colpi di pistola>>. “Mara Caibo”, la telenovela preferita da Chiara. Chiara sì, quella del gelato da mille lire… credo me l’abbia raccontata due o tre volte in poco meno di un’ora. Per fortuna poi mi aspettavano a casa di Leo e Donny, che indossano le loro nuove magliette blu e viola. Verranno senz’altro anche se piove gli amichetti Micky col suo berretto arancione col diciannove e Raff con la felpa rossa che non toglie dalla preistoria, per Giove! Verranno a vedere in TV il papà di Donny e Leo che farà col nove la lepre nel mezzofondo. E Le... (continua) Mirko D. Mastro 14/09/2019 - 15:09 commenti 5 - Numero letture:784
Alcuni buoni passaggi Qui nel contado si sente solo il rumore della natura, lo ascolto da una sedia a dondolo.
Per un istante sembra di volare. Il cielo blu non fa smettere di osservare quelle nuvole dalle forme strane, si comincia ad associarle a cose. Oggetti che conosci e… sorridi. Pare di vedere muoversi frisbee di frittelle che riportano alla mente le passeggiate fatte alla festa del paese, quando affondavi il volto nello zucchero e ne uscivi appiccicoso. Il paesaggio somiglia alla saporosità dell’uva passa che tanto piaceva al padre che non c’è più, o a un carme ancora da scrivere. Ma l’amenità è l’aria che respiri, i profumi che attraversano le narici. La terra, l’erba, il fieno. E se resti a guardare, e a dondolarti puoi avere la fortuna di giungere al tramonto, quando la natura sembra che si congedi dalla luce del giorno per andare a dormire. Sulla chiusa di questa intemperante sinossi giungerà poi il crepuscolo che vedrà il guaito straziante di Poeta accucciato su una vecchia pantof... (continua) Mirko D. Mastro 18/09/2019 - 15:18 commenti 4 - Numero letture:805
Se potessi vi darei 9 stelline Giungono qui in questo sito dove puoi ancora lasciare la chiave nella porta uomini e donne da ogni parte, qui dove nell’aria c’è ancora profumo di limone e ci sono i fiori se cominci ad aprire le finestre. E per alcuni le essenze di gomma, plastica, alluminio salgono come da una scatola.
Come in un salotto, un Caffè, o una di quelle finestre… come una finestra illuminata in una notte buia si apre il sipario sul teatro di OS, facendo sottili scintille e non solo la piega al centro dei pantaloni da cerimonia del padrone di casa. Un intreccio di immagini stupende luccicano come amuleti. Ciascuna rende il pensiero di ogni verso che si dona con la sua eternità, come una stella che neppure il cielo osa cancellare. Padroneggiano parole di purezza immortale quando le rime affondano come piccole frecce nel corpo. Accade qualcosa tra terra e cielo, qualcosa a cui inchinarsi. E’ magia... fuori dallo spazio e dal tempo. I commenti si snodano in un crescendo di emozioni, e il poeta si perde n... (continua) Mirko D. Mastro 26/09/2019 - 16:44 commenti 11 - Numero letture:791
Conversazioni Adesso so. Quest’unica, singola volta proverò a dissuadervi dall’origliare il mormorio sommesso
del mio conversare solo, a fiume sul Poe. E non negherò la nera ombra del mio interlocutore. Non udirete uno straziato gracchiare, non un graduale miagolio. Né un soffio. Ma lo sguardo di quella presenza. Un suono roco e stridente mi condusse dalla camera da letto fino al terrazzo tra il granturco. Le brattee che ondeggiavano al vento sul fianco della collina parevano terrificanti braccia di orangotango furiosi. Si percepiva l’odore della polvere della trebbiatura. Restai lì, inspiegabilmente succube ai capricci della scrittura. Il pensiero si fermò sulla grammatura del caffè nella tazza, e a quella che volessi dare al nuovo racconto… e lo sguardo solo qualche attimo sul verme che voleva guadagnare terreno sul foglio a discapito della matita. L’unico a rimanere impassibile era il tavolino in vetro con base a forma di cavalli in ottone. Quei pochi attimi bastarono. Stavo conversando ... (continua) Mirko D. Mastro 06/10/2019 - 16:59 commenti 8 - Numero letture:790
Giustezza palesata- Alinea V Antinomia
Mentre la penna d’oca dell’amanuense
Mirko D. Mastro 09/02/2023 - 05:08 commenti 3 - Numero letture:220
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