RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Questo è un bene

«Ogni giorno ha ancora un sapore, e questo è bene.
Fin che ci saranno le stagioni, fin quando alla finestra si fermerà sulle sopracciglia e sulla barba la neve forse…»

<…e perché, questo, sarebbe un bene>

«Fin quando dalla finestra un barlume di sole scalderà ancora il viso, fin che resterà un solo giorno… almeno uno…»

<Cosa vuole dire, si spieghi>

«Quando si chiude il fine settimana e la porta di casa dietro ai miei figli, quando tornano dalla madre…»

<Quindi si tratta di questo, i suoi figli.
Perché non si toglie il cappello...>

«Da sotto il cappello le cose sembrano diverse.
Se smetto di bere, quel buco che c’è in mezzo al salotto e che non voglio fingere di non vedere vorrei potesse scomparire. Temo se ne andrà»

<Lei parla di un buco, come metafora… o dovrei chiederle se fa uso di qualche tipo di sostanza…>

«Quel buco prima o poi mi inghiottirà»


Giorno 11 Settembre, seduta N. 1, paziente: Uomo col cappello... (continua)


Mirko D. Mastro 12/09/2023 - 07:17
commenti 2 - Numero letture:199

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questo non è un bene?

<Parliamo del suo cappello>

«Se lo togliessi, avrei ancora un cielo da guardare»

<…e questo non è un bene?>

«Dovrei accettare che non c’è più… la mia precedente vita»

<Accettazione…>

«Non c’è altro da dire»

<Oh, sì. C’è ancora molto. Ma, mi dica dei suoi figli>

«Magari la prossima volta…»

<…e di cosa vorrebbe parlare>

«Sto perdendo anche il lavoro. Tutto si automatizza. Dopo 17 anni…»

<E cosa farà… Ci ha già pensato?>

«Credo mi adeguerò»

<Accettazione>

«Alla mia età non ti offrono un lavoro ad ogni angolo di strada»

<E nella scrittura?>

«Mi sento un fantasma, dottore»

<Questo è un bene, nel suo campo i fantasmi guadagnano discretamente>

«Magari solo per un momento…»

<Che cosa?>

«Se togliessi il cappello!? »


Giorno 13 Settembre, seduta N. 2, paziente: Uomo col cappello... (continua)


Mirko D. Mastro 14/09/2023 - 07:46
commenti 2 - Numero letture:188

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Tutto è bene…

<Oggi ha voglia di parlarmi dei suoi figli?>

«C’è poco da dire… stanno crescendo.
I miei ragazzi tra non molto non avranno più bisogno di me»

<Anche questa volta ci sarebbe, invece, parecchio di cui parlare… I suoi figli non smetteranno mai di aver bisogno di lei.
Di un padre che ritrovi la voglia di guardare ancora il cielo>

«Vede, non ho niente a parte loro.
Che hanno lasciato le vecchie fotografie, ora sono indipendenti»

<Ma restano i suoi figli. Ne ha parlato con loro? Di questo suo disagio>

«Lei fa troppe domande…»

<Non ce ne sarebbe bisogno, se lei si aprisse con me>

«Un padre dovrebbe apparire forte, sicuro ai loro occhi»

<E’ certo che non la vedano, nonostante tutto, ancora così?
Non faccia l’errore di sottovalutare la loro capacità di comprendere.
Abbiamo finito per oggi, mi lasci il cappello…>

«Magari la prossima volta.
Credo di sapere cosa fare…»

Giorno 15 Settembre, seduta N. 3, paziente: Uomo col c... (continua)


Mirko D. Mastro 16/09/2023 - 08:02
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Attendendo che il bianco dalla barba imbratti i capelli (in 5 righi alla Mino)

Ripensavo agli ultimi giorni, al tempo. E ai piedi. Il tempo, lui così assoluto… perso tra piccoli ingranaggi, funambolo in punta di piedi sospinto da due altrettanto piccole lancette.
Così mi rinchiudo volontariamente nella clessidra a piedi scalzi sulla sabbia e, avvalendomi dell’escapologia, mi libererò dal vetro con il tempo.

(dalla raccolta Su di un piede)... (continua)


Mirko D. Mastro 26/10/2023 - 05:09
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Con la luce flebile andò via

Alla luce flebile del lampione se ne andò. Sulla panchina dove la ciclabile accompagna il marciapiede tra le acacie d’autunno.
L’automobile nei pressi da appartamento, diceva “Casa è dove sta il cuore”.
Una vecchia Giulietta con le gomme a terra, così i suoi occhi.
Nel serbatoio da settimane un eco, e nello stomaco.
Qualcuno passa di lì e lascia nel bicchiere per le offerte un petalo, e lo osserva dormire.
Inturgidisce il petto lo stradino come a dire “…il solito barbone”, allunga il passo il ghisa.
Uno sguardo dentro a un paltò dismette la sciarpa, e di quella ne fa scaldino per i buchi nelle calze.

Le acacie, loro sanno che non si sveglierà con il prossimo autunno.... (continua)


Mirko D. Mastro 07/11/2023 - 08:29
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