Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. Racconto fantasy Le istruzioni sono: ...i tuoi elementi soprannaturali o magici nell' eterna lotta del Bene contro il Male ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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“Sulle chiacchiere da ombrellone si potrebbero scrivere interi libri” Le istruzioni sono: da questa frase del giornalista di Sky Tg24 Roberto Tallei, fatene Scrittura Creativa ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Amarcord per un libro L'altro giorno leggevo su uno sdraio in riva al mare quando,
all'improvviso, dall'ombrellone dietro il mio...un suono come di pianto mi sorprese. Tre uomini attempati, pelati in bermuda e cappellino stavano attorno ad uno affranto sul lettino. "Lei era innamorata di me, lo giuro, e il marito l'ha picchiata!" Ma insomma si agitò l'amico con le grucce, è roba di 60anni fa <l'è roba vecia, basta mò> "Ma io ci penso, e poi ero sposato, come dovevo fare...son disperato!" <Su ora smetti, fala fnida, vai a fare un bagno> diceva quello tutto storto appoggiandosi ad un bastone. "Ma quale bagno, e poi lei dopo...lo ha ammazzato!" <Ma cosa ti viene in mente, sta zet> disse il terzo porgendogli del giornale per fare da fazzoletto. "Vi dico che è colpa mia,andavo per lucciole la sera davanti casa sua. E lei mi sorrideva dal balcone." La sua lagna continuava strascicata. <Ora basta, ci hai stufato, quando si vi... (continua) ![]() ![]() ![]()
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Chiacchiere esplosive Marziana giocava con la sua paletta viola sulla sabbia. Tutti gli altri bambini le stavano lontano, perché i genitori avevano detto loro che il viola portava sfiga. Lei non capiva cosa significasse, ma le importava poco, in quanto adorava la sua paletta viola. Sullo sfondo, la madre stava a prendere il sole, parlando come una forsennata con la sua vicina di ombrellone.
Era una donna bionda, magra come una barbie e con i seni enormi. “Eh sì, hanno proprio detto che con le chiacchiere da ombrellone ci si potrebbe scrivere un libro”, ridacchiò, mentre la vicina annuiva a qualunque cosa lei dicesse. “Credo proprio che scriverò un libro”, continuò, “o forse due, con tutti i discorsi che sto ammucchiando quest’estate stando in spiaggia, vero Marziana?”. La bambina la guardò distrattamente, accorgendosi però che sembrava leggermente meno magra del solito. Forse durante l’estate aveva mangiato di più. Marziana continuò nella sua opera di sabbia, che voleva essere un castello, ma non ci r... (continua) ![]() ![]() ![]()
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La casa a fondo pagina Era la sola cosa che gli restava da fare.
In quella calda domenica d’estate se lo ripeteva, e ancora. Da settimane ormai lo sapeva, la famiglia era stata sempre la storia al centro di ogni sua narrazione. Ma loro, la famiglia, somigliavano a home page e laptop. Lui era fatto di matite spuntate e fogli, in una vecchia scatola polverosa in soffitta. Decise così di lasciare quella situazione, quella realtà alternativa. Quell’epoca. Entrò qualche numero dopo la copertina aperta dall’aria che non smetteva di far sbattere la persiana, nella casa in fondo alla pagina.
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